A Londra fino alla prossima estate c’è la mostra giusta per voi. Dedicata ai segreti dei mari e alle leggende dei naviganti.
Gioca un poco con il titolo di un celebre film, la mostra del Museo di Storia Naturale di Londra. “Bestie Fantastiche: Le meraviglie della natura”. Purtroppo a causa Covid il Museo è ancora chiuso, ma per evitare che tutto il lavoro dei curatori sia disperso, è possibile consultarla in rete. Le leggende narrate dai marinai sono piene di pesci giganteschi, di Sirene, Serpenti marini, Calamari giganti e altre specie dotate di lunghissimi tentacoli. Volete sapere tutto sulle sirene?
Alcune leggende
Alcune leggende narrano di attacchi ai pescherecci e ai velieri da mostri marini, la letteratura ci ha svelato il potere delle sirene e dei capodogli, specie se bianchi. Peccato che la stragrande maggioranza di queste storie non abbiano alcun fondamento. Però alcune verità sono svelate nella mostra londinese e diventa più semplice comprendere da dove derivano certe leggende. Alcuni fraintendimenti legati a curiosi ritrovamenti, o appetiti, spiegano come sono nate. Le sirene non esistono, almeno non come ce le hanno tramandate, ma esistono i sirenidi. Una specie di cetacei che comprende i lamantini, dalle vaghe forme muliebri. Qualche pescatore s’è probabilmente imbattuto nel teschio di un lamantino o nel suo cadavere. Aggiungendo e arricchendo il contenuto del ritrovamento, ha diffuso questo mito della bellezza metà donna e metà pesce, ricca di sensualità.
Calamari giganti
I calamari giganti esistono, i loro tentacoli possono raggiungere misure che hanno ispirato i fantomatici incidenti con barche e pescherecci. Ne sono stati rinvenuti esemplari che raggiungevano i 20 metri di lunghezza totale. Le ventose taglienti e velenose, sono reali, sono quindi un incontro da evitare se possibile. Vivono però a grande profondità quindi un incontro è assai improbabile. Molto più facile immaginare di aver visto un loro corpo spiaggiato ed aver fantasticato su battaglie in mare aperto col rischio di essere stritolati dai tentacoli giganti.
Serpenti marini
Anche i serpenti marini, a metà tra un dinosauro che si è salvato dalla estinzione ed un boa constrictor di 50 metri, fanno parte di molte leggende. Non esistono ma la loro raffigurazione è molto presente, li trovate anche in alcuni mosaici romani. Gli scienziati hanno cercato di sfatare questi miti, ma la parte romantica ed avventurosa legata a queste leggende, ha sempre ostacolato la verità. Il mito di Nessie nel Lochness si nutre proprio di questa possibilità, ed a lei si deve il successo turistico del paesino scozzese. Il serpente marino veniva disegnato ai bordi delle mappe, a rappresentare i mari inesplorati e pieni di insidie. I mari da non varcare.
Simboli del male
Questi “mostri” hanno sempre rappresentato simboli malvagi, diabolici. La loro nascita si deve in gran parte al periodo più oscuro della storia, al medioevo. Le bestie rappresentavano l’ignoto, tutto ciò che esulava dalle cose già note. Ciò di cui avere timore e da non tentare di conoscere e contattare. Erano figure che impedivano di scardinare lo status quo e di cercare di mutare le condizioni di vita. A loro erano affidati simbologie di etica e moralità, contrapposti all’immoralità e al peccato. La differenza della forma fisica era, del resto, indicata come da temere. Un segno che chi ne soffriva era dominato dai demoni e da evitare. Le dimensioni gigantesche erano interpretate anch’esse in quel senso. Troppo grandi e strani per essere benedetti dal Signore, quindi da temere.
Una ventata di freschezza
Contrariamente alle imposizioni medioevali, la mostra londinese vuole dare uno sguardo molto più leggero. Vuole favorire l’aspetto magico e fantastico rispetto a quello mistico. Non crederemo più alle sirene ma sapremo farci affascinare dai pesci luna o dai pesci remo (regaleco)e dalla loro forma assolutamente unica. La natura ha saputo creare forme fantastiche, che non hanno niente a che fare con satana, ma solo con l’evoluzione della specie. Darwin avrebbe sorriso di molte delle leggende narrate, ma avrebbe voluto controllare coi propri occhi ognuno dei soggetti presenti in quei miti. E li avrebbe smontati. Volete sapere tutto sulle sirene?
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