I vigneti che danno frutti nei centri di grandi città stanno diventando un fenomeno e si sono associati
Un tempo l’unica vigna di città celebre, era quella di MontMartre a Parigi, proprio lì accanto a Le Lapin Agile. Ma il vino gode di sempre maggiore fama e successo, una vigna unica nel suo genere è un’occasione per promuovere molte aree. Perché non utilizzarle come veicolo di Promozione Turistica e regalare una visione assai diversi dei centri urbani? Un turismo sostenibile e di prossimità da poter frequentare direttamente uscendo dalla porta dell’albergo. Vigne in città
Urban Vineyards Association
A questo scopo è nata la U.V.A.(Urban Vineyard Association) che raggruppa 11 vigneti presenti in spazi urbani, molto vicini alle aree più centrali. A questi potrebbe, presto, aggiungersi anche un’altra realtà che a molti sembrerà inusuale, come la vigna di Tokio. É una rete che mette in connessione realtà assai diverse per latitudini e localizzazione. Le ultime vigne che si sono aggiunte sono significative in questo senso. Una è collocata all’ingresso di Catania, alle pendici del vulcano più alto d’Europa l’altra invece gode di una veduta particolar come il tetto di un palazzo di Brooklyn a New York.
Riportare la vigna a casa
Sono progetti diversissimi ma che hanno un obiettivo unico, riportare la piacevolezza di coltivare la vigna in spazi da cui era stata allontanata. Fa curriculum anche averle impiantate in spazi che sembrano impossibili, per farle crescere. Per il progetto Rooftop Reds (i rossi del tetto) installato sul Brooklyn Navy Yard, sono stati realizzati appositi studi. La vigna cresce in grandi vasi che hanno un sistema di irrigazione apposito. La produzione arriva sino a 250 bottiglie l’anno di rossi bordolesi.
Etna Urban Winery
Un vigneto rinato da un terreno già vocato, ma abbandonato dopo 300 anni d’attività. Il terreno un tempo situato in area agricola, è stato inglobato dall’espansione di Catania. Perciò s’è trovato dentro la città, in una posizione diventata inusuale. Con la collaborazione di altri che han creduto nel progetto, dopo 50 anni di inattività, è stata effettuata la prima nuova vendemmia. Gli eredi sono 7 cugini che hanno voluto credere in questa avventura, ridando speranza ad un terreno che rischiava di diventare una nuova urbanizzazione.
Forzatamente etici
Per la loro collocazione urbana sono forzatamente vigneti etici. Per la grande concentrazione di persone non possono usare molti dei trattamenti che invece sono permessi in campagna. La coltivazione è di tipo biologico, e questo depone favorevolmente per queste piccole realtà. Un’agricoltura di dimensioni ridotte, con un coinvolgimento di attività non meccanizzate. Un’agricoltura volta al passato, ma con uno sguardo particolare all’attuale, per essere attrattiva per i residenti ed i turisti.
Promozione turistica
Svolgono una funzione di attrazione turistica e vogliono espandersi. U.V.A. vorrebbe raccogliere le adesioni di altri vigneti cittadini presenti a Praga, Londra, Berlino ed altre grandi città o capitali. La promozione eno-turistica, diventerebbe ancor più completa se questa rete potesse aggiungere altre realtà. Sarebbe il completamento di vigneti con collocazioni uniche, con tralci che crescono godendo di paesaggi irripetibili. Vigne in città
Vigne già presenti
Vigna della Regina all’interno di Villa della Regina a Torino; la vigna Clos Montmartre di Parigi; il Clos de Canuts a Lione; i vigneti ritrovati della Laguna di Venezia; la vigna di Castel di Pugna “Senarum Vinea” di Siena; la Vigna di Leonardo all’interno della casa degli Atellani a Milano; la Vigna del Gallo all’interno dell’orto botanico dell’Università di Palermo; i filari di San Francesco della Vigna a Venezia; il Clos all’interno del Palais des Papes di Avignone; Ifilari di Rooftop Reds impiantati sui tetti di Brooklyn a New York; la Etna Urban Winery di Catania
Credits: Pixabay, U.V.A.

