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Versailles un “carcere” bellissimo e puzzolente

Versailles carcere bellissimo e puzzolente
still da Marie Antoinette

La reggia di Versailles con tutto il suo splendore non prevede la presenza di bagni e servizi igienici con conseguenti orribili odori

Ciò che non troverete nei libri di storia perché è troppo aleatorio è l’immondo odore e la pessima fama di Versailles. La reggia venne costruita come sede di rappresentanza, ma ha svolto un altro ruolo importantissimo. Raggruppare tutti i nobili e tenerli sostanzialmente d’occhio per evitare che potessero congiurare contro il re. L’enorme reggia era frequentatissima ed i nobili non potevano abbandonarla se non dopo richiesta formale di un lasciapassare. La vita di corte era sontuosa e fintamente spensierata. In realtà i nobili erano intrappolati in un carcere dorato, dove dovevano inventare passatempi. Versailles un “carcere” bellissimo e puzzolente.

Nessun servizio igienico e troppo affollamento

Moltissime le famiglie nobili, ma nessuna di loro aveva servizi igienici per supplire alle esigenze dei presenti. Chi aveva necessità di espletare le proprie funzioni fisiche, poteva servirsi di servitori che giravano forniti di pitale e che portavano via gli escrementi immediatamente. Schioccavano le dita e un paggetto portava un pitale adatto allo scopo. Ma non c’erano mai sufficienti servitori, nei corridoi o nelle stanze meno frequentate. Perciò in caso d’urgenza ci si accomodava in un’angolo o dietro una tenda per espletare. Oggi si direbbe alla faccia della privacy.

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Paglia giunchi e tanti fiori

Pavimenti ricoperti con uno strato di paglia assicuravano che gli escrementi non finissero ovunque, o almeno che fosse più semplice ripulire le scarpe. Nelle stagioni che lo permettevano venivano sparsi a terra giunchi e fiori per attenuare il puzzo. La reggia era invasa da insopportabili odori umani, tanto da essere definita la reggia più puzzolente al mondo. Ma questo non impediva la vita di corte. L’igiene personale era scarsa. I bagni erano limitatissimi anche per un fatto culturale. Temevano che farlo spesso potesse rendere la pelle troppo delicata ed attaccabile dalle malattie. Acari e pulci erano infatti, all’ordine del giorno, tanto che tra le vesti delle signore erano collocate piccole trappole per catturarle.

Abiti sontuosi ma lordati

Gli abiti sontuosi erano spesso lordati ai bordi dalle deiezioni, anche perché spesso le dame non si accucciavano per espletare. Aprivano le gambe e lasciavano dietro di sé il segno del loro passaggio. Questo accadeva ogni volta che non erano disponibili servitori o era maggiore l’affollamento. La pelle delle dame veniva ricoperta da cipria o altre polveri. Non per mantenere intatto il pallore che apparteneva alla classe nobile, ma per coprire croste e morsi d’insetti. Gli odori non potevano venire asportati con le sommarie abluzioni a disposizioni, e venivano ricoperti da profumi. Assommavano odori, puzzi e profumi in un’accozzaglia immonda.

Un letamaio pieno di nobili

È questa la definizione che diede di Versailles un dignitario. Anche se potrebbe far pensare che il riferimento sia alla qualità morale dei nobili presenti, in realtà sappiamo che il letamaio era la descrizione esatta degli ambienti. Tutto era sontuoso, ricchissimo, fatto per stupire i visitatori ma il lezzo era ammorbante. A corte erano ammessi anche i cani, i quali contribuivano ad aggiungere le loro deiezioni, liquide e solide, ovunque, senza curarsi che ci fossero angoli o tende. Versailles un “carcere” bellissimo e puzzolente

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Versailles un “carcere” bellissimo e puzzolente
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Versailles un “carcere” bellissimo e puzzolente dove tenere d'occhio i nobili dove l'igiene era assente e mancavano bagni, un lezzo immondo per la corte
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