Pubblicata su un sito istituzionale per promuovere una campagna contro l’alcool è stata ritirata dopo solo 4 ore
Giudicata come irricevibile, di cattivo gusto e sicuramente sessista, la campagna ufficiale postata sul sito “Costruire Salute” ha sicuramente attirato l’attenzione. Non nel modo desiderato però, anzi ha alimentato polemiche che hanno costretto i gestori ad eliminarla quasi immediatamente. La campagna di sensibilizzazione che doveva invitare a non eccedere nel bere, ha avuto una vera caduta di gusta. L’immagine di una donna dai capelli vivacemente sciolti aveva il seno formato da due calici di rosso che imitavano la forma di un reggiseno. Una campagna sessista e di cattivo gusto
Un claim allusivo
Il claim fa riferimento a una domanda: “quali sono le dosi giuste di alcool per la donna?“. Un riferimento carico di allusioni sessuali, che rimanda ad episodi di cronaca in cui donne e ragazze sono state ubriacate ad arte per poter approfittare di loro. Una sorta di sollevazione popolare ha coinvolto privati cittadini, e associazioni di medici che hanno sottolineato la scorrettezza anche scientifica del messaggio. Tanto che in tutta fretta il manifesto è stato ritirato dal sito della regione.
Fondazione Belisario
Portavoce della protesta la Fondazione Bellisario in un post su Facebook: “Si continua a sperperare denaro pubblico in campagne istituzionali che degradano la donna ai soliti cliché. Ovvero o ‘madre’ (non bere, perché altrimenti non ti puoi riprodurre bene) o…beh, il solito, anche li! Riteniamo di dover denunciare e monitorare sempre comportamenti disfunzionali come questo. Che ledono la dignità della donna e che contribuiscono a costruire un’immagine sessista di cui certamente non sentiamo la necessità. Fatto ancor più grave, perché si tratta di una campagna pubblicitaria istituzionale, anche se in un secondo momento ‘rimossa’ dal sito. Ci auguriamo che l’assessore Razza, nel futuro, scelga di usare fondi pubblici per costruire un messaggio più consapevole e meno degradante”.
Addetti ai lavori indignati
Anche gli addetti ai lavori si sono indignati ed hanno fatto riferimento sia alla a-scientificità del messaggio che alla sua volgarità. C’è chi non ha perso occasione per rimproverare gli amministratori di spreco di risorse pubbliche. O di aver utilizzato “conoscenze” per un lavoro che richiede maggiore delicatezza e buonsenso. L’immagine non è efficace per lo scopo. Se pensiamo che queste campagne, guardandole, devono trasmettere un messaggio immediato, questa immagine di immediato trasmette altro e solo successivamente fa cogliere il nesso. Una campagna sessista e di cattivo gusto
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