Una nuova tecnica sperimentale riporta all’infanzia
Stanno cercando una soluzione innovativa per tutti i problemi d’udito. Una soluzione che non prevede il ricorso a protesi ma ad un viaggio nel passato. Per un udito nuovo di zecca come nei bambini. La ricerca è nella fase di applicazione in laboratorio e pare dare buon esito
E’ l’orecchio dell’infanzia
Lo studio prende spunto dallo sviluppo dell’apparato che regola l’udito. Alla nascita il cervello non è completamente sviluppato e occorrerà un percorso di parecchi mesi prima di arrivare al completamento. Ricreare la situazione in quel breve periodo di formazione è l’obiettivo attuale. Portare l’orecchio a quello stato primitivo consentirebbe di rieducarlo correggendo tutte le problematiche legate a traumi ed invecchiamento. M anche di andare oltre e aumentare le sue prerogative.
Intervenire sul cervello
Dalle prove di laboratorio si è notato che è possibile riportare il cervello delle cavie a quello stato primigenio ed insegnare loro a riconoscere nuovi suoni. L’udito avrebbe una sorta di nuova verginità, utile per coloro che soffrono di problemi neuronali. Il progetto va oltre non si limita a trovare soluzioni per chi è affetto da sordità o malattie. La regressione cerebrale permetterebbe di imparare rapidamente nuove lingue compresi quei suoni che non appartengono alla cultura originale. Inoltre permetterebbe di amplificare le capacità di studiare musica ed imparare ad utilizzare uno strumento.
Finestra in cui imparare
E’ una finestra breve che nel cervello umano corrisponde al periodo in cui si acquisisce e forma il linguaggio. Il tutto avviene in una piccola porzione di corteccia cerebrale che diviene sensibile alle sonorità e comunica col talamo. Esaurito quel periodo in cui si effettua una specie di fine-tuning, le comunicazioni tra corteccia e talamo s’interrompono. Lo studio in atto vuole ricreare quello speciale momento di passaggio di messaggi tra le due parti. Il processo è controllato da una molecola chiamata adenosina. Al termine del periodo di collegamento l’adenosina aumenta e interrompe il passaggio d’informazioni tra corteccia e talamo.
Bloccare l’adenosina
Individuata l’adenosina come il cancello fisico che impedisce le comunicazioni si cerca ora di renderla inattiva anche nel cervello degli adulti. Ci sono neurobiologi che si non spinti a dichiarare che se seguissero un corso di lingue straniere senza adenosina i risultati sarebbero brillanti. Potremmo imparare una nuova lingua facilmente, in breve tempo e probabilmente perderemmo anche il naturale accento.
Tinnitus stoppato
Anche il fastidioso e comune tinnitus (acufene o fischio all’orecchio) potrebbe essere eliminato, reimpostando la gamma sonora che esclude proprio la frequenza dello “scampanellio”. Sarebbe un sollievo per miliardi di persone. Il tinnitus è un fastidio che colpisce la popolazione mondiale adulta e senile. Non è presente in soggetti giovani se non dopo traumi che coinvolgano la corteccia cerebrale.

