Eventi, Viaggi

Un selfie condanna a morte un orsacchiotto

Un selfie condanna a morte un orsacchiotto

Un cucciolo d’orso nero è stato abbattuto dopo che alcuni turisti hanno offerto cibo per potergli scattare dei selfies

Un evento tragico causato dalla voglia di apparire. La tragedia è stata innescata dall’azione stolta di alcuni turisti, che hanno offerto cibo al cucciolo d’orso per poter scattare foto e fare selfies. Gli orsi sono degli opportunisti, abituati a cogliere ogni occasione per nutrirsi. Se gli viene data l’occasione di ricever cibo extra, perdono la naturale paura verso gli umani. Questo provocherà gravi incidenti. Gli orsi tenderanno a richiedere sempre più cibo ignorando le risorse naturali ed avvicinandosi agli insediamenti umani. Un selfie condanna a morte un orsacchiotto

Accade in Oregon

I guardia-parchi di una regione remota dell’Oregon hanno ricevuto notizia di un orso nero che veniva nutrito, sempre più spesso, dai turisti che percorrevano i sentieri. Hanno trovato un piccolo cumulo di cibo lasciato per attirare il giovane orso vicino alla strada. Avevano lasciato pannocchie di granturco, e barrette di cereali. Il cucciolo di circa 50 chili si stava abituando a questi regali e stava diventando un serio pericolo. I guarda-parchi a malincuore hanno dovuto abbatterlo, per evitare ulteriori problemi. Nonostante i cartelli apposti ovunque di non dare da mangiare agli animali, qualcuno ha cercato di avere il “ricordo perfetto” della vacanza, ignorando di condannare a morte il cucciolo.

Un selfie condanna a morte un orsacchiotto

Un rischio per la sicurezza

Persa la paura iniziale, gli orsi possono diventare un vero pericolo. Le continue segnalazione di un orsacchiotto, che stazionava in una certa zona, aveva destato la preoccupazione dei gestori del parco. Inoltre il cucciolo stava diventando un protagonista di troppe immagini e post pubblicati sui social media. Una condizione che poteva diventare esplosiva, i cuccioli crescono e possono diventare molto aggressivi. I guardia-parchi hanno cercato di allontanarlo dalle aree frequentate dai campeggiatori e turisti, invano. Hanno cercato di intrappolarlo per trasportarlo in un’altra area distante, ma era troppo tardi.

Amara scoperta

Le guardie hanno rintracciato l’orso non seguendo le sue impronte, ma gli incarti delle merendine e degli snack lasciati volutamente dai turisti. Questo ha segnato la fine dell’orsacchiotto. Impossibile tenerlo a distanza dopo che aveva assaggiato e trovato con facilità cibo “umano”. Avrebbe continuato ad avvicinarsi e a cercare quella consolazione alimentare. Le interazioni orso-uomo sono spesso causa di incidenti molto gravi, perciò restava solo una soluzione per tutelare il parco e i suoi visitatori, abbatterlo. Questa notizia ha destato un’ondata di sdegno, ma in realtà i colpevoli sono coloro che hanno ignorato i cartelli e gli avvertimenti.

Un selfie condanna a morte un orsacchiotto

Raccomandazioni ignorate

Non dare da mangiare agli orsi non è una richiesta del dietologo, ma un avvertimento etico. Dover ricorrere a proiettili di gomma, scossa elettrica o petardi per allontanare gli orsi, serve come deterrente solo se hanno “sgarrato” poche volte. Se riescono ad ottenere facilmente cibo iperproteico e dolcissimo non sarà possibile convincerli ad andarsene e stazioneranno nelle zone frequentate dagli umani. Facile comprendere che una barretta al cioccolato solamente da scartare, sia più comoda che cercare di saccheggiare un alveare e beccarsi cento punture sul naso. Gli orsi sono opportunisti, riconoscono rapidamente le zone dove il cibo abbonda e si adeguano.

Orsi scrocconi

Gli orsi più scafati, sono abili scrocconi, si appostano accanto alle aree di campeggio e attendono il momento opportuno per saccheggiare. Se trovano cibo incustodito, o peggio, messo a loro disposizione per poter scattare selfies, non se ne andranno più. Se lo fa un cucciolo, fa tanta tenerezza, se lo fa un adulto di 200 chili, fa paura. Gli orsi rischiano anche seri danni alla loro salute. Sia per la variazione iperproteica della loro dieta ma anche per l’ingestione degli imballi.  Gli orsi non vanno molto per il sottile quando mangiano barrette o cibo confezionato, ingurgitano tutto.

Un selfie condanna a morte un orsacchiotto

Cibo custodito

I campeggiatori ricevono precise istruzioni di comportamento. Il cibo va conservato negli appositi contenitori sottochiave ed anche i rifiuti vanno posti in cassoni anti-orso. L’uso dei cibi come esca è spesso utilizzato dai bracconieri. Per questo si cerca di convincere i turisti a mantenere le giuste distanze dai selvatici, per non incoraggiarli troppo. La loro frequentazione di alcune aree ben delimitate li espone al rischio di essere uccisi dai cacciatori di frodo. Probabilmente chi ha lasciato il cibo credeva di fare una buona azione, nutrire una dolce palla di pelo dal muso simpatico. Probabilmente qualche bambino s’è lasciato intenerire da uno dei simboli della tenerezza ed ha cercato di scattare foto. Però con quel comportamento l’ha condannato a morte. Un selfie condanna a morte un orsacchiotto

Un selfie condanna a morte un orsacchiotto

Credits. PxHere

Summary
Un selfie condanna a morte un orsacchiotto
Article Name
Un selfie condanna a morte un orsacchiotto
Description
Un selfie condanna a morte un orsacchiotto, il cibo lasciato dai turisti per attirarlo ha creato le condizioni per ritenerlo pericoloso
Publisher Name
Olab
Publisher Logo

Lascia un commento