I ghiacciai tendono a scomparire e molte persone dipendono dalle sue acque, però qualcuno ha trovato il modo di farne senza
Sull’Himalaya sono molte le popolazioni che sopravvivono grazie alle acque che scendono dai ghiacciai. Sia per berle che per irrigare e coltivare i campi. Le condizioni però stanno mutando drasticamente, e si alternano eccessi alluvionali a gravi siccità. La riduzione della portata di rii e torrentelli montani, dovuta alla ritirata del ghiaccio sta facendo emigrare le genti che vivono lì da millenni. Una migrazione interna che preoccupa i governi locali. Per dare una soluzione al problema hanno inventato dei ghiacciai costruiti ad hoc, le stupe. Un ghiacciaio fatto in casa
Stupa di ghiaccio
Costruiscono stupe, accumuli di ghiaccio che possono arrivare anche a 40 metri d’altezza. Convogliano l’acqua piovana in aree delimitate e la fanno gocciolare di notte in verticale. Questa congela e si accumula notte dopo notte dando vita a delle piramidi di ghiaccio. Quando la stagione tornerà ad essere calda i mini ghiacciai rilasceranno l’acqua e renderanno vivibile l’area. Non sono enormi, ma sono sufficienti a garantire una vita decente ad umani e campi.
Ripetuta in Cile
La stessa esperienza viene ora ripetuta nelle zone montuose del Cile. Le Ande sono molto alte e consentono una escursione termica tra giorno e notte che consente di realizzare le stupe. Sono quasi due i miliardi di persone che si affidano alle acque dei ghiacciai, ma il loro apporto si assottiglia ogni anno. Le previsioni dei meteorologi sono pessime, i ghiacciai potrebbero scomparire entro la fine del secolo attuale. Per evitare che altri terreni vengano abbandonati e le persone emigrino verso le aree urbanizzate, servono riserve d’acqua costanti.
Ghiacciai artificiali
Questi piccoli ghiacciai artificiali costituiti ogni notte durante le stagioni più fredde, contengono tonnellate d’acqua che torneranno disponibili a primavera. I terreni coltivabili in quota avranno così una quantità d’acqua irrigua e potabile sufficiente. Il progetto prevede di costruire 50 stupa che dovrebbero bastare per 100.000 residenti. Ogni stupa di ghiaccio contiene migliaia di litri, fornendo alle comunità una fonte di acqua dolce durante le stagioni secche. Al contrario degli invasi perenni o artificiali, le stupe non consumano terreno e non hanno bisogno di manutenzioni. Sono semplici da fare, e altrettanto semplici da gestire, sarà il calore del sole ad attivarle ad ogni primavera, mentre il freddo le ricostituirà ad ogni inverno.
Bastano un tubo e un rubinetto
Per realizzare la stupa basta un tubo che colleghi un ruscello e un rubinetto da aprire ogni notte. Non servono pompe o compressori, l’acqua s’incanala naturalmente, e la fontana che viene creata zampilla verso l’alto. A contatto dell’aria congela, trasformandosi in un cumulo di ghiaccio che aumenta ogni giorno. Nelle ore più calde il rubinetto viene chiuso, il ghiacciaio artificiale non si scongela abbastanza, durante la stagione fredda. Piano piano costruisce una riserva che tornerà utile nei mesi più caldi.
Anti alluvioni
Le esigue dimensioni delle stupe garantiscono anche che il loro discioglimento non sarà troppo violento e non provocherà inondazioni. I ghiacciai naturali tendono a rilasciare immense quantità d’acqua in brevi periodi. Questo diventa un altro grave problema per le popolazioni, che non possono ottenere gli effettui irrigui desiderati e rischiano di vedere i loro campi sommersi. Sostituire i ghiacciai naturali con quelli artificiali può servire a coprire il fabbisogno d’acqua che servirà per tutta la stagione secca. Una regolazione che combatte i cambiamenti climatici e gli innalzamenti delle temperature. Un ghiacciaio fatto in casa.
Credits: WikiCommon-National Geographic – Pixabay

