Rischiamo un altro divide tecnologico che esclude le donne
Siamo agli albori di una nuova era, il sentimento che la accompagna è un misto di timori ed esaltazioni. Moltissimi dei lavori ripetitivi verranno affidati ai robot e l’Intelligenza Artificiale diventerà il protagonista principale. C’è il rischio di incorrere in un altro technical divide che separi le carriere di maschi e femmine un ennesima volta. Un futuro tecnologico taglierà fuori le donne, e le escluderà dal mondo del lavoro.
Meno disposte a studiare materie tecniche
Le donne sono meno disposte a studiare materie tecniche, solo il 35% degli studenti degli istituti tecnici sono femmine. Se si tiene conto che circa il 25% dei posti di lavoro attualmente riservati alla popolazione femminile è a rischio, balza agli occhi il gap che potrebbe venirsi a creare. Tutto il lavoro svolto in questi anni per ridurre il gender gap e il salary gap rischia di essere inutile. Gli uomini occupano il 60% dei posti di potere nel settore tecnologico, solo l’8% degli investitori del settore sono donne
Donne escluse perché occupate anche nella gestione della famiglia
Le donne devono spesso stare più vicino a casa ed hanno tempi decurtati per viaggiare e formarsi perché devono distribuire le loro forze tra lavoro e famiglia. Tre quarti del lavoro domestico dedicato alla cura dei figli e degli anziani ricade sulla popolazione femminile. A questo va aggiunta la difficoltà per molte donne di viaggiare sole. Sono troppo frequenti i casi di abusi e molestie a cui vengono sottoposte. Una recente ricerca ha evidenziato come, quasi il 100% delle donne che viaggiano dai sobborghi verso Parigi da sole, è stata molestata sui mezzi pubblici. Le donne escluse prima ancora di cominciare.
Non diventeremo tutti ingegneri di software
Non diventeremo tutti ingegneri di software ma ogni lavoratore dovrà elevare il proprio livello di conoscenza. Per utilizzare appieno le nuove risorse dobbiamo mantenere le donne al passo con la tecnologia. Dobbiamo mettere a disposizione della popolazione femminile la possibilità di lavorare on line. Nei paesi emergenti ci sono 450 milioni di donne che non hanno ancora accesso alla rete. Anche quelle connesse non hanno tutte le conoscenze per utilizzare al meglio il potenziale. L’e-commerce ha bisogno di molti più addetti, anche la cosiddetta economia dei lavoretti ha ampi margini di sviluppo. Un futuro tecnologico deve dare alle donne accesso completo che porterebbe ad uno sviluppo cospicuo ed eviterebbe di escluderle.
Per non buttare via tutto ciò che si è costruito
Per non buttare tutte le conquiste ottenute sinora, bisogna impegnarsi a costruire i ponti che consentano alle donne di essere protagoniste. Colmare i gap tecnologici, favorire l’elasticità di orario e fornire servizi aggiuntivi in modo che la famiglia non sia un intralcio. Infine educare i maschi a non importunare l’altro 50% della popolazione, per ricreare un clima di maggior fiducia. Che le donne siano escluse dal mondo del lavoro per la maleducazioni dei loro figli, compagni e padri è veramente troppo. Un futuro tecnologico taglierà fuori le donne.

