Alla riscoperta di nuove esperienze produttive e rilassanti
Anno 2020, annus horribilis! Per tutti e per coloro che soffrono o che ci hanno lasciati ancora di più. Il sistema economico si è stoppato e farlo ripartire in sicurezza è un grande problema soprattutto nel mondo del turismo di massa, come abbiamo visto fino ll’8 marzo scorso anche qui in Trentino. Riconfigurare il turismo solo di élite? Tempi lunghi, non immediati e non per tutti. Pare che per almeno un paio di anni il turismo come l’abbiamo visto non sarà più disponibile. Si pensa a un turismo di vicinato, prevalentemente italiano, con piccoli spostamenti e necessità di contatto e vita immersi nella natura. Lo sport cioè il muoversi all’aria aperta pare diventerà un must, ma in uno pseudo-isolamento. Turismo 2020 vacanze in campagna?
Turismo rurale guidato dalla tecnologia?
La ripartenza turistica pare arriverà proprio dal mondo rurale, quello delle piccole comunità, meglio se isolate e lontane da terzi. In montagna una possibilità per godere di ampi spazi spesso incontaminati. Pause a contatto con la natura, open-air, lontano da altri esseri umani, rigorosamente in famiglia. Meglio se in piccoli appartamenti così da non condividere spazi comuni. Se non si potesse, agriturismi, malghe e altre piccole realtà in cui i momenti comuni come i pranzi o le cene dovranno essere prenotati a orari differenziati e distanziati per aver i tempi di igienizzazione.
Passeggiate concordate
Passeggiate concordate per non incontrare altri, predisposizione di percorsi contemporanei distanziati, pensati prima e non più lasciati all’ispirazione del momento. Il mondo delle prenotazioni, delle distanze di sicurezza, della visita a un prato, a un filare di vigne o di mele blindati. Ancora di più visite in sentieri di un bosco, passeggiate che dovranno essere sempre monitorabili. Lo sport all’aria aperta sarà realizzato nelle carraie e nei frutteti e gestito con APP per capire chi condividerà con noi lo stesso tragitto. Una abitudine, il booking, che ci accompagnerà, ma che avrà anche risvolti interessanti. Eviteremo i sovraffollamenti e saremo più sicuri, potremo anche dare a chi gestisce i servizi un modo per lavorare meglio, valorizzare le professionalità, essere coccolati ed avere più tempo per gestire una relazione. Certo, con le mascherine non saremo così eleganti e il sorriso non sarà facile da esternare…impareremo a essere ancora più gentili in modo differente.
Esperienze produttive rilassanti?
Vista l’inattività attuale e le esigenze di condividere attività lavorative nei campi, premesso che avremo pochi soldi disponibili, potremmo immaginare vacanze lavoro in campagna? Raccogliere i prodotti, avere vitto e alloggio e poter stare all’aria aperta, nel silenzio della natura per un periodo che chiamiamo vacanza attiva open-air, anche parzialmente remunerata. Un vantaggio per tutti. Non moltissimi decenni fa accadeva per gli studenti universitari che volevano arrotondare. Ora potremmo immaginarlo per le famiglie? Riprendere contatto con il sole, il vento, la pioggia, ritemprare i muscoli e lo spirito e dare una mano agli imprenditori agricoli, anche solo per un weekend lungo? Non per tutti, perché la vacanza è una scelta e questo la rende attrattiva, fatica compresa.
Sport attivo per smaltire
L’esempio sono gli sport come il ciclismo, il running, e tutte le forma in cui lo sport viene gestito volontariamente con un dispendio di energie e investimenti economici non irrilevanti. Anche l’esperienza rurale produttiva potrà diventare una vacanza attrattiva se presentata in modo divertente, con una organizzazione innovativa anche nella proposta: fino a poco tempo fa in vacanza occorreva riposare. Oggi il nostro corpo ha necessità di smaltire l’energia che abbiamo, ridurre la massa corporea che l’inattività ha generato, ma riprendere un colorito sano, naturale, ossigenando tutte le nostre cellule. Turismo 2020 vacanze in campagna?
Siamo pronti ad affrontare lo sport della raccolta rurale?
Ovvio che dovremo immaginare un percorso di formazione tecnica e mantenere la sicurezza. Non è semplice raccogliere uva o mele o prodotti dell’orto, riporli nel modo corretto e allenarsi ai nuovi movimenti dopo mesi di quasi inattività. Quindi un piccolo periodo di allenamento fisico oltre che professionale potrebbe aiutarci molto. Dovremmo ragionare su come gestire gli aspetti assicurativi, di regolarizzazione di questo nuovo modo di fare esperienze produttive rilassanti per recuperare il benessere psicofisico dopo mesi di clausura. Questo proteggerebbe il reddito nazionale che verrebbe redistribuito qui e non altrove. Trasformando un lavoro ad oggi considerato declassante, in un modo per riconciliarsi con il mondo esterno e la natura senza punizioni o ricatti. Agevoleremmo i consumatori facendo arrivare i prodotti agricoli nei supermercati a prezzi adeguati alle nostre disponibilità economiche.
La burocrazia cambierà approccio?
Il grande ostacolo saranno certamente le istituzioni spesso pietrificate nella farraginosità più volte a creare problemi agli imprenditori che a trovare soluzioni per agevolare l’attività economica. In questo contesto si esige un cambio di passo e, finalmente, potremo vedere una burocrazia snella, alleata di chi deve ripartire e in grado di prendersi le proprie responsabilità? È vitale per il nostro sistema che questo cambiamento avvenga. Potremmo definirla una operazione di design della burocrazia: focalizzarsi solo sull’essenziale, bello, funzionale, sostenibile, buttando al macero tutto ciò che non serve.
Una semplificazione necessaria
Una semplificazione coatta da Covid-19. Questo sarebbe l’effetto migliore della pandemia in corso! Se però continuiamo a mantenere la burocrazia attuale, con l’approccio da inquisizione che punisce le intenzioni, questo rilancio del turismo e dell’economia non potrà mai esserci. Anche la governance istituzionale deve modificarsi e il post Covid-19 ne sarebbe l’esempio rivoluzionario! Soprattutto in campagna. Turismo 2020 vacanze in campagna?
Azioni di autosostentamento
Per incentivare il settore eno-gastronomici si sono diffusi i “dining bond”, e gli “holiday bond”. Buoni legati ai servizi, con cui prenotare e pagare anticipatamente delle attività. Dalle cene al ristorante ai pernottamenti in agriturismo o le visite in cantina, in attesa di poterle consumare. Uno strumento utile, per coloro che dovranno attendere ancora un po’ prima di concedersi un’uscita ma vogliono dare il proprio concreto contributo alla ripartenza. La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, che riunisce aziende produttive che vogliono valorizzare il proprio territorio e le sue eccellenze eno-gastronomiche, ha voluto promuovere questa opportunità. Una boccata d’ossigeno al settore.
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