I piccoli quoll pensano solo a trovarsi una compagna e muoiono di sfinimento
Sono piccoli marsupiali a pois, ma hanno una gestione del sesso davvero preoccupante. Quando comincia la loro stagione degli amori rinunciano a dormire e sono presi dalla frenesia di accoppiarsi. Per trovare femmine disponibili compiono viaggi di parecchi chilometri (anche una decina) senza fermarsi. Tenete conto che con le loro dimensioni è come se un uomo percorresse una quarantina di chilometri ogni notte solo per accoppiarsi. Troppo sesso e poco sonno uccidono Leggi tutto: Troppo sesso e poco sonno uccidono
Trascurano l’igiene
Sono talmente travolti dalla frenesia di accoppiamento che ignorano tutte le altre abitudini. La prima delle quali è l’igiene, che nel resto della loro vita è accurata. Si sfiancano e arrivano a consumarsi letteralmente d’amore. Non sono gli unici animali a farlo, i salmoni dopo aver deposto e fecondato le uova si lasciano morire, come ben sanno gli orsi canadesi che li aspettano al varco. Anche alcuni polipi si lasciano morire dopo aver gioito dei piaceri della copula.
Rischio d’estinzione
Questa attività li espone a rischio di estinzione poiché i maschi della specie vivono mediamente solo un anno. Le femmine fortunatamente sono più sagge e riescono a vivere anche 4 stagioni. Questa attività sessuale si definisce semelparità (semel=una volta sola) e li porta a consumarsi d’amore. Quasi tutti i maschi quoll muoiono di stanchezza o diventano facili prede, soprattutto di gatti e volpi. Troppo deboli per fuggire e spompati da troppo sesso i loro corpicini sono invasi da ormoni dello stress. Nel corso della stagione degli amori perdono una grande percentuale di massa corporea.
Mini zaini
I ricercatori hanno agganciato mini zaini con segnalatori per seguire gli spostamenti notturni dei quoll. Hanno così scoperto che percorrono molti chilometri e non dormono quasi mai. In confronto ai maschi, le femmine riposano tantissimo, quasi 6 ore contro gli scarsi 90 minuti dei maschi. Il desiderio di trovare femmine recettive li fa correre ovunque con molta fretta. Inoltre si battono coi loro colleghi per tenere posizioni di controllo e si feriscono.
A fine stagione
Arrivati a fine stagione sono così deboli che perdono il pelo, si coprono di croste e parassiti, diventano realmente irriconoscibili. In alcuni casi si lasciano spegnere, in altri i predatori svolgono un vero rallestramento di quelli ancora vivi. Il rischio che si estinguano è veramente alto, sono rimaste solo poche decina di migliaia di quoll. Ma col ritmo con cui i maschi s’immolano al dio dell’amore potrebbero scomparire presto. Hanno anche il cattivo vizio di cercare di nutrirsi di una specie di rospi invasivi. I rospi delle canne purtroppo stanno invadendo i loro habitat e sono velenosissimi. Una concomitanza di fattori decisamente negativa. Troppo sesso e poco sonno uccidono
Credits: Pixabay, WorldOpenNews

