Un killer troppo ignorato
Un tempo si diceva “Bacco Tabacco e Venere riducon l’uomo in cenere”. Pare che il tabagismo sia in costante calo, sulle cose di Venere non vogliamo discettare, ma il consumo di alcool continua a fare molte, troppe vittime. Sono ancora in incremento, i decessi per alcool sono 3 milioni l’anno.
Il consumo medio è pari a circa due bicchieri di vino o un birra grande procapite al giorno. Valori che non sarebbero eccessivi ma che comprendono tutti i 6 miliardi che abitano il pianeta, compresi neonati, astemi e non bevitori per motivi religiosi. La media quindi si eleva moltissimo, i bevitori reali sono 2,3 miliardi. Purtroppo 237 milioni di uomini e 46 milioni di donne eccedono ed i loro corpi soffrono di svariati disturbi, con conseguenze gravi e spesso mortali.
Una persona su 20
“Una persona ogni 20 nel mondo muore a causa dell’alcol. Come mette in guardia Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. Ovvero 3 milioni ogni anno. E l’uso massiccio di alcol è stato causa di oltre il 5% del carico globale di malattia nel 2016. È ora di intervenire per prevenire questa grave minaccia allo sviluppo di società sane”.
Incidenti stradali e infortuni
Oltre un quarto dei decessi 28%, è causato da incidenti stradali, infortuni, oltre a violenze (risse) ed autolesionismo. Dovuti ad eccessiva ebbrezza. Moltissime sono le morti dovute a complicanze per disturbi dell’apparato intestinale 21%. Malattie cardiovascolari 19%, ed il restante dovuto a tumori o malattie mentali. Un carico di spese eccessivo per il Servizio Sanitario Nazionale.
L’Europa è quella messa peggio
Il mondo occidentale è quello che paga le peggiori conseguenze di questi eccessi, e l’Europa in particolare. Con il più alto consumo pro capite, soprattutto per quello che riguarda i teen-agers. Se nel mondo, più di un quarto (27%) di tutti i ragazzi di 15-19 anni sono bevitori, nel vecchio continente questa percentuale arriva al 44%. Un serio campanello d’allarme per il numero crescente di giovanissimi coinvolti in incidenti stradali, evitabilissimi in stato di sobrietà.
Superalcoolici e cocktails
I giovani hanno una particolare predilezione per superalcoolici e cocktails da consumare in compagnia, che raggiungono rapidamente la soglia di ebbrezza. E’ usualmente una fase legata alla crescita, al bisogno di emancipazione, o di ricerca dei propri limiti. L’importante è riuscire a superare questa fase ancora vivi, magari avendo la fortuna di avere amici astemi, che si preoccupino della guida.
Sperimentazioni per aiutare a ridurre il consumo
Vladimir Poznyak, coordinatore dell’Unità Gestione dell’abuso di sostanze dell’Oms sostiene che. “I paesi possono fare molto di più per ridurre i costi sanitari e sociali. Azioni efficaci comprendono l’aumento delle tasse sulle bevande alcoliche, restrizioni sulla pubblicità e limitazione della disponibilità fisica di alcolici“. Da un paio di stagioni in Inghilterra e nel Galles, sono in corso sperimentazioni. Legate al costo minimo al bicchiere dell’alcool servito, ed aumenti pilotati del costo alla bottiglia, nei supermarket e bottiglierie. Non resta che attendere i riscontri delle analisi dei dati, disponibili a breve.

