Inaugurazione di un evento imperdibile
Location straordinaria scelta per l’inaugurazione, decisamente desueta, il Chiostro degli Agostiniani a Trento, molto spirituale e soprattutto intimo. Emozionante, perché autenticamente originale nel senso di riportare il tutto alle semplicità delle origini. Tanto quanto la promise del Trentodoc. Nessuna luce strong, nessun effetto speciale da metaverso, nessuna sofisticazione di allestimento, una semplicità ritrovata coerente con lo spirito delle bollicine metodo classico. Un delizioso accompagnamento soft – jazz ha allietato senza mai sovrastare il mood della serata. TrentoDoc Festival sintonia strategica quasi perfetta
Un successo venuto da lontano
Trentodoc un successo raggiunto dopo oltre 20 anni di investimenti, che hanno visto le aziende private seguire due soggetti leader, i vettori, quali il brand Ferrari e l’ente pubblico. Avere un’azienda storica e importante come Ferrari della Famiglia Lunelli, è un patrimonio locale e nazionale italiano. L’azienda ha creduto nelle logiche globali ed è diventata un brand mondiale. Presente in tutti gli eventi glamour del jet set fino ad approdare alla F1, diventando le bollicine dei number one sui podi del mondo. Un vettore imprenditoriale innegabile, a cui il territorio deve moltissimo a partire dal famoso fondatore Giulio Ferrari. All’evento era presente anche Camilla Lunelli rappresentante del polo del Beverage trentino, che si è consolidato nel mondo delle grappe con Segnana, delle acque con Surgiva, e con l’ultima acquisizione la mitica Cedrata Tassoni.
Trentodoc umbrella brand
Grazie ad un mercato in crescita grazie al gettonatissimo Prosecco e al brand vettore Ferrari, la Provincia Autonoma e le sue tante emanazioni (Trentino Marketing, Palazzo Roccabruna, San Michele all’Adige) hanno inventato e investito nel marchio Trentodoc. Un umbrella brand che ha consentito di far emergere e dare voce a molti altri produttori di piccole e medie dimensioni, dall’alto profilo qualitativo: da soli forse non avrebbero potuto avere uno sviluppo così importante. Aziende storiche che hanno rinnovato inserito i junior, ma anche aziende nuove, che si sono avvicinate al territorio con questo prodotto così giovane. Il pericolo strategico dell’oligopolio localistico in mano a pochi è stato scongiurato grazie al supporto economico, di know how e di marketing.
Una gara tra aziende
Non dobbiamo dimenticare anche che l’umbrella brand Trentodoc, ha consentito di potenziare e accrescere la quantità prodotta, in una gara fra imprese agricole, guidate però da una strategia di marketing che ha creato opportunità. Come già detto nell’articolo sul Pane delle Palafitte, spetta poi ai singoli imprenditori investire, per tradurre le opportunità messe a disposizione dagli enti pubblici in vero business. La numerosità di imprese Trentodocchiane ha così creato una grande varietà di profumi, affinamenti, proposte, che rendono Trentodoc una bollicina di cui non ti annoi mai nel tasting, versatile e innovativa.
Da cosa si evince il successo?
La nascita del Consorzio dei produttori di Trentodoc è stato il momento che ha garantito il massimo confronto creando quelle giuste sinergie, non prive certo di conflitti, che hanno consolidato il brand anche sul territorio. Quali indicatori? Zanoni, Presidente del Consorzio Trentodoc, citava nel suo intervento all’inaugurazione che si è arrivati a un fatturato complessivo di oltre 175 ml di euro contro i poco più di 17 di una decina di anni fa.
Enoturismo sempre più gradito
Pare che anche la carenza di fiducia di molti bar e ristoranti a livello locale, stia scemando, perché ormai la maggioranza presenta nella carta dei vini almeno un Trentodoc, che tutti si augurano arrivi alla media di almeno 3 proposte. Questo evento, il primo di una lunga serie, rafforzerà sicuramente questo trend. Se poi le imprese decideranno di credere fino in fondo al turismo enogastronomico e shiftare con maggiore convinzione su accoglienza e ristorazione, anche in alleanza con gli chef locali di alto profilo, sicuramente i vantaggi saranno davvero per tutto il territorio.
Comunicazione nazionale
La partnership con il colosso della comunicazione RCS, è stato e sarà uno dei tasselli importanti per lo sviluppo di una comunicazione nazionale dell’evento e del brand. Già oggi il sold out di quasi tutti gli eventi di assaggio, sparsi nei locali di tutta la città, negli infiniti parterre esterni dei bar e ristoranti, complice anche la stagione davvero favorevole. Una città davvero effervescente e impegnata a degustare le tante proposte culinarie. Piccoli eventi di degustazione a cura dei produttori, con posti limitati, per far arrivare veri cultori delle bubbles in città, vista la grande levatura del prodotto. Per noi del marketing e comunicazione, un evento teaser, un format da ragionare nel lungo periodo, sperando di non farsi prendere dalla voglia di massa. Un rischio che ha fatto svilire molte altre iniziative, partite con l’idea di un posizionamento top di gamma e poi diventate nel tempo molto cheap.
Brand top di gamma
La micro dimensione lavora a favore del lusso rurale, in una logica di lungo periodo, e la limited edition consente di gustare e creare relazioni durature con i visitatori. I produttori di bollicine sanno che il tempo è un alleato imprescindibile per il loro successo. Mantenere alto lo standing e il posizionamento di queste bollicine di montagna è mossa vincente, perché sono e saranno sempre una limited edition. Il territorio ridotto anche se estensibile, a causa del cambiamento climatico. Si sta innalzando l’altitudine media della piantumazione di vigneti. Il lusso rurale di questi prodotti sotto il brand Trentodoc, saprà restare coerente? Sarà il Trentino esente dai soliti furbetti del quartierino?
E gli altri vini?
Unico neo: ma gli altri vini DOCG come Marzemino e Teroldego espressione del territorio, rossi davvero importanti, non dovrebbero essere sostenuti alla stessa stregua? Dureranno le bollicine in eterno, nei desiderata di noi così volubili clienti? Quale alternativa per le altre espressioni viti-vinicole del Trentino? TrentoDoc Festival sintonia strategica quasi perfetta

