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Tirare lo sciacquone può rivelarsi fatale

Tirare lo sciacquone può rivelarsi fatale

Contrordine: evitate di tirare lo sciacquone se non volete naufragare

Un sottomarino tedesco, l’U-1206 stava svolgendo il suo primo viaggio a pochi giorni dalla resa totale della Germania, nella seconda guerra mondiale. La resa sarebbe avvenuta nel 2 maggio 1945, meno di un mese dopo. Però, per una distrazione, quel sottomarino non completò la sua missione e non rientrò mai alla base. Era al primo viaggio e in qualche modo ricalcò il disastro del Titanic. Navigava al largo di Aberdeen, in Scozia, quando un incidente fatale lo rese inutilizzabile e lo fece affondare. Tirare lo sciacquone può rivelarsi fatale

Batterie svuotate

In questo caso non fu un iceberg iI killer, ma un semplice bisogno corporale. I marinai dell’U-boot si accorsero che le batterie del sottomarino, che venivano ricaricate dai motori diesel, avevano smesso di caricare energia. Il problema era nato da uno sciacquone difettoso. Il giovane capitano Karl-Adolf Schlitt aveva avuto la necessità di usare il bagno, ma al momento di tirare lo sciacquone non riuscì a far accadere nulla. Le toilette di quella generazione di sottomarini erano state costruite in modo da funzionare con valvole ad alta pressione. Poter evitare di scaricare i rifiuti, vicino al pelo dell’acqua, rendeva meno visibile o rilevabile la presenza dei sottomarini, consentendogli di navigare in profondità. I sonar rilevavano a fatica il rumore dei motori se viaggiavano oltre i 200 piedi, quindi tecnicamente, era una soluzione che appariva vincente.

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Un sistema di valvole

Il sistema funzionava grazie ad un complicato ed intricato sistema di valvole ad alta pressione. Rendeva non identificabili i rifiuti sganciati, ma complicava la vita di chi doveva usare le toilette. La ritirata era alloggiata sul vano che conteneva le batterie. Quando un ingegnere venne a dare una mano al capitano per svuotare la toilette, sbagliò la manovra. Le acque nere anziché uscire dal sottomarino, rientrarono e danneggiarono le batterie. Gas di cloro ed acqua cominciarono ad entrare tanto da rendere l’aria e gli alloggiamenti del sottomarino pericolosi.

Emersione immediata

Per salvare l’equipaggio il comandante ordinò un’emersione immediata, per scongiurare di finire come in una camera a gas. Tutti i boccaporti vennero aperti per far dissipare il gas di cloro ed i marinai si precipitarono sulla tolda per respirare. Il sottomarino era a solo 10 miglia dalla costa quando fu avvistato dalla marina inglese. Impossibilitato a reimmergersi, il capitano ordinò a tutti di abbandonare il natante e lo affondò, per non consegnarlo in mani nemiche. Nel breve scontro a fuoco che seguì, quattro marinai perirono (3 di loro annegarono), mentre gli altri membri dell’equipaggio furono catturati.  46 di loro finirono nelle carceri inglesi.

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Sottomarino dimenticato

Quest’azione di guerra, guidata da una falla causata da un problema ai bagni, venne poi dimenticata. Gli ingegneri nautici, però, presero nota che i sistemi a valvole pressurizzate per le toilette, non erano ideali nella costruzione di altri sottomarini. Fu una compagnia che posava un oleodotto marino ad imbattersi nel relitto attorno alla metà degli anni ’70, e a riportare a galla la storia. Il sottomarino è adagiato sul fondo del mare ad oltre 200 piedi di profondità e pare destinato a restare lì. È diventato una nursery per i pesci e una palestra per gli uomini rana che vogliono visitarlo. Tirare lo sciacquone può rivelarsi fatale

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Credits: PxHere

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Tirare lo sciacquone può rivelarsi fatale soprattutto se siete in un sottomarino con un complicato sistema di valvole a pressione
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