Abitare, Benessere, Enogastronomia

Cacao amico degli uccelli.

Bird Friendly Cacao è una nuova certificazione molto interessante per tutti gli amanti del cioccolato.

Volete gustare il miglior cioccolato al mondo e rispettare l’habitat naturale degli uccelli. Ora ne avete la possibilità. Una nuova certificazione garantisce che questo cacao è coltivato con tutti i crismi che garantiscono integrità ambientale. Le piantagioni di cacao spesso sono monocolturali e a rimetterci è l’ambiente e soprattutto gli uccelli che non possono nidificare e nutrirsi d’insetti o frutti. Creare le condizioni perché gli uccelli tornino è lo stimolo che ha fatto nascere il “Bird friendly cacao”. Cacao amico degli uccelli.

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Solo alberi di caco

Nelle piantagioni di cacao si cerca di sfruttare tutto il terreno disponibile, disboscando ogni altra essenza e lasciando solo spazio al cacao. È comprensibile che i contadini e le aziende produttrici cerchino di ottenere il massimo, però lo fanno a discapito dell’ambiente. Obbligano i terreni ad una mono-cultura che impoverisce il terreno stesso e modifica le possibilità per gli uccelli che nidificano. Molti non possono nidificare nelle piantagioni di cacao, perché sono alberi con pochi rami, e non garantiscono la sicurezza dei nidiacei. Inoltre vengono a mancare molti degli insetti impollinatori di cui i pennuti si nutrono.

Condizioni sfavorevoli

Pochissimi insetti, nessun frutto di cui nutrirsi, scarsa possibilità di nidificare, sono tutti elementi sfavorevoli all’habitat in cui molti uccelli potrebbero vivere. Il progetto che certifica il cacao amico degli uccelli, garantisce che venga coltivato in condizioni che garantiscano la presenza di altre essenze. Altre piante ad alto fusto che forniscano ombra e riparo. Oppure piantagioni che siano accanto a foreste selvagge e che i coltivatori s’impegnano a mantenere intatte. La biodiversità arborea garantisce che la produzione sia più sostenibile e di maggiore durata nel tempo.

Cacao amico degli uccelli.

Piantagioni monocolturali

Per sfruttare al meglio il terreno disponibile, le piantagioni vengono realizzate limitando la crescita delle altre piante. Restano solo gli alberi di cacao che normalmente sono piante che crescono bene all’ombra di altre piante. Per forzarne la produzione vengono mantenute in pieno sole e vengono potate in modo eccessivo. Il cacao fruttifica velocemente e in quantità ma la pianta è indebolita da questo sistema, e solitamente, dopo 20 anni l’impianto deve essere eliminato e sostituito. Il terreno svuotato degli elementi nutritivi viene lasciato incolto perché si rigeneri. Ma la piantagione deve continuare ad esistere, per questo si disboscano altre aree per i nuovi impianti. Le foreste originali scompaiono, e con loro si riducono al minimo anche gli spazi per l’avio-fauna.

Naturale ma produzione inferiore

Il cacao coltivato in piantagioni miste ha una resa inferiore ma di qualità superiore. Per aiutare gli agricoltori e farli guadagnare di più dal loro cacao certificato, vengono compensati con prezzi più alti. Il costo dei  prodotti finali è maggiore e ricompensa dell’impegno di mantenere il più possibile intatto il modo di coltivare. Gli agricoltori anche se producono meno, guadagnano di più e la sostenibilità delle loro piantagioni diventa un fattore positivo. Questo sta creando anche un modo per migliorare l’attività agricola.

Primo partner del progetto

Il primo partner certificato del progetto è la Zorzal Cacao. I suoi terreni sono nella Repubblica Dominicana, sono 400 ettari il 70 percento dei quali verrà mantenuto integro per sempre. Un impegno forte di protezione ambientale. Comprende 17 fattorie di cacao biologico, tutte ora certificate Bird Friendly Cacao. Per ottenere la certificazione, revisori di terze parti assicurano che ogni azienda agricola soddisfi i requisiti richiesti. Gli agricoltori devono destinare il 50 percento della terra, con almeno 11 specie di alberi per ettaro, per garantire una corretta biodiversità. Le aziende agricole devono anche essere biologiche. Le aziende che acquistano il cacao “amico degli uccelli” devono garantire che non lo mescoleranno ad altre fave. In questo modo tutta la qualità di quel cioccolato arriverà fino al consumatore finale. Saprà di dover spendere un poco di più, ma godrà del miglior cioccolato del mondo. Cacao amico degli uccelli.

Cacao amico degli uccelli.

Credits: Pixabay, Zorzalcacao

Abitare, Benessere

Gli uccelli hanno strani modi per dormire

Su un ramo, nel nido, da soli o in compagnia, possono dormire anche in volo o su un piede solo.

Hanno peculiarità davvero uniche gli uccelli che permettono loro di dormire nel modo più appropriato alla loro specie. Studi recenti hanno dimostrato che possono dormire con solo metà del cervello per volta. Questo gli consente di essere attenti a ciò che li circonda in qualsiasi momento e li rende abili anche a trovare e mantenere la posizione. Le gru, i fenicotteri, ma anche le anatre e molti uccelli di palude, dormono su una zampa sola. L’altra la tengono ripiegata sotto al corpo e la riscaldano tra le piume. Gli uccelli hanno strani modi per dormire

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Abitare, Benessere

Molti uccelli trovano rifugio in città

Un effetto inatteso quello del Covid-19. Le attività umane ridotte hanno creato oasi di salvezza per molti volatili.

Se vivete in vicinanza di viali alberati o giardini urbani vi sarete sicuramente accorti di una insolita attività sui rami degli alberi. Molto più “rumore” di canti degli uccelli e molti più voli in aree da cui erano stati cacciati. Gli uccelli si sono avvicinati alle città perché il silenzio causato dalla pandemia li ha rassicurati. Le attività umane molto diminuite li hanno tranquillizzati, il minore traffico e anche il calo dei gas inquinanti li ha favoriti. Molti uccelli trovano rifugio in città

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Abitare, Eventi

Ci sono uccelli che sentono i disastri naturali in anticipo

Potremmo usare la loro sensibilità per prevenire alcuni eventi come tsunami e uragani

Provate ad immaginare ad un sistema di allarmi, basato sulla sensibilità ai disastri naturali degli uccelli. È proprio quello che alcuni scienziati stanno cercando di elaborare. Lo hanno fatto seguendo le evoluzioni della pittima reale che ogni anno migra dalla Nuova Zelanda all’Alaska. Un viaggio lunghissimo, insidioso, pericoloso, pieno di tempeste ed uragani, ma loro arrivano sani a destinazione. Ci sono uccelli che sentono i disastri naturali in anticipo

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Scoperta la causa della morte di migliaia di migratori

I biologi e gli zoologi si sono interrogati per mesi per capire la causa della strage di uccelli migratori negli Usa

La causa purtroppo è dovuta ai cambiamenti climatici. I piccoli uccelli abituati alla routine migratoria nord-sud sono arrivati in Nuova Messico senza potersi nutrire. Sono morti di fame e fatica. Le autopsie hanno rivelato che erano svuotati di energie, i muscoli rattrappiti e soprattutto gli stomaci vuoti. Non hanno trovato cibo sul percorso e sono arrivati a metà viaggio senza la forza di continuare. Il loro sogno di svernare in Messico o in America Centrale s’è scontrato con una dura realtà. Scoperta la causa della morte di migliaia di migratori

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Uccelli marini e plastica ingerita

Gli uccelli marini, le tartarughe, le balene, i delfini ingeriscono molta plastica e ne pagano le conseguenze

L’ingestione anche di pochi pezzi di plastica può avere conseguenze a lungo termine per la salute, specialmente per i nidiacei degli uccelli marini. Uno studio recente, svolto in Australia ha dimostrato l’impatto dell’inquinamento da plastica sugli animali. Un gruppo di berte dai piedi rosa, le Ardenna carneipes hanno mostrato una riduzione drastica della popolazione. La causa è stata individuata nella plastica che ingeriscono. Le berte la scambiano come cibo, la “catturano” e la trasportano sulle scogliere dove nidificano. Qui la rigurgitano per nutrire i propri piccoli. Mentre gli adulti possono espellere o rigettare molti dei pezzetti di plastica i nidacei non hanno la capacità di farlo. Uccelli marini e plastica ingerita

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Deserti resi abitabili e fertili grazie agli uccelli.

È la cacca degli uccelli marini ad aver aiutato a far esplodere le civiltà sudamericane nelle aree più depresse e desertiche. Gli Incas hanno basato il loro potere sul controllo del cibo.

Molte aree sudamericane presentano condizioni climatiche estreme che rendono impossibile la sopravvivenza. L’esempio del deserto dell’Atacama è evidente. Eppure anche quelle aree sono state coltivate e rese fertili. Il segreto del successo di quelle popolazioni preincaiche è nell’accurato razionamento delle acque irrigue e nella fertilizzazione. I terrazzamenti e la distribuzione delle poche acque irrigue hanno permesso di sviluppare un’agricoltura sostenibile e di gran successo. Però quei terreni erano poveri di nutrienti. Per aumentare la produttività sono state impiegate le deiezioni degli uccelli marini. Il guano era già utilizzato oltre un millennio fa. Deserti resi abitabili e fertili grazie agli uccelli.

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Benessere, Eventi

Mistero su migliaia di uccelli migratori morti negli USA.

Nessuno riesce a capire cosa sta sterminando gli uccelli che stanno migrando da nord a sud negli Usa

Ogni anno gli uccelli migratori vanno a svernare al sud attraversando gli Stati Uniti. Lo sforzo del viaggio li indebolisce e ci sono sempre decessi e catture da parte dei nemici naturali. Però quest’anno il numero dei decessi è enorme e sembra senza alcuna causa plausibile. I ricercatori cercano di comprendere se sono cambiate le condizioni sulle rotte dove da migliaia di anni avvengono le migrazioni. Mistero su migliaia di uccelli migratori morti negli USA.

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Eventi

Pulcino di Germano Reale adottato da una coppia di svassi

Allevato come un piccolo svasso il pulcino di germano ha imparato tecniche di nuoto e pesca che non sono della sua specie e s’è fatto trasportare sulla schiena dai neo mamma e papà

In un’area nel nord del Wisconsin (USA) ricca di laghi, vengono a nidificare molte coppie di svassi. Postazione perfetta per i biologi e birdwatchers per monitorare la specie. Arrivano a tarda primavera, si accoppiano nidificano e depongono le uova. Sin qui tutto regolare anche se quest’anno le condizioni climatiche sono mutate. Il ghiaccio non si è sciolto presto e molte coppie non hanno avuto pulcini o non sono sopravvissuti. Di solito gli svassi ospitano i loro piccoli sul dorso mentre nuotano sui laghi e li istruiscono ai fatti della vita, ma stavolta il passaggio se l’è preso un piccolo germano. Pulcino di Germano Reale adottato da una coppia di svassi.

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