Benessere, Enogastronomia

La felicità e il buon sonno arrivano dal cibo

Cosa mangiamo più volentieri e qualche piccolo segreto per dormire con gli angeli

Oggi, 20 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Felicità. Il cibo ha un ruolo importante per il nostro umore e voglia di affrontare il mondo. Una corretta e regolare alimentazione contribuisce a farci sentire felici. Cosa dobbiamo mangiare per sentirci ancora più felici? Il cibo ha una forte influenza sul nostro umore, perché è proprio dagli alimenti che estraiamo gli elementi chimici e le sostanze che ci fanno sorridere. Sono neurotrasmettitori e sono noti da tempo. Hanno nomi difficili da ricordare ma sono semplici da utilizzare. Il nostro sistema nervoso si “appropria di questi elementi” e li trasforma in serotonina, dopamina e noradrenalina. La felicità e il buon sonno arrivano dal cibo

Serotonina scatenante

La serotonina ha il piacevolissimo ruolo di farci sentire bene e donarci come dice la radice dal nome, serenità. Per attivarla servono alcuni alimenti che non dovrebbero mai mancare. Agiscono sul triptofano che in seguito diventerà serotonina. Tutti conoscono i benefici della teobromina contenuta nel cioccolato, pochi sanno che è presente anche nel te e con la caffeina partecipa come eccitante al nostro buon umore. Pesce azzurro, formaggi, rosso d’uovo, carni bianche di pollo e tacchino ma soprattutto mandorle ed arachidi sono grandi stimolatori del triptofano. Perciò mangiare le mandorle e le arachidi, che ci vengono spesso servite nelle happy hour, contribuisce alla nostra felicità. I dietologi hanno qualche riserva su ciò che beviamo in quelle evenienze, ma noi fingiamo di non accorgercene.

La felicità e il buon sonno arrivano dal cibo

Semi di chia

I semi di chia come del resto il pesce azzurro e l’olio d’oliva sono ricchi di Omega3 e funzionano come un lazo per “acchiappare” la serotonina. Anche i legumi partecipano a questa caccia grazie all’acido folico che contengono. Se soffrite di stress, cercate di ridurlo con il magnesio, che trovate nei legumi, nei cereali, meglio se integrali, o nelle carni bianche e nelle verdure. Senza mai dimenticare l’ospite principale ovvero il cioccolato, ma senza strafare. Troppa serotonina ed eccitazione potrebbero influenzare male il nostro sonno.

Troppo poco sonno

Gli italiani dormono troppo poco e lo fanno in modo insoddisfacente, questo cambia il nostro umore e ci allontana dalla felicità. È ancora la serotonina a venire utilizzata, quando ci corichiamo il nostro cervello la trasforma in melatonina, l’ormone che ci porta a dormire bene. Ci sono piccoli segreti che possono aiutarci ad avere un corretto apporto in calorie, nei tempi giusti per favorire la digestione. Ecco un breve elenco frutto di un mix di saggezza popolare e dettami sanitari per portarci ad un sonno gradevole ed appagante.

Cena leggera

Cene leggere che non ci obblighino a restare svegli per smaltire ciò che abbiamo inserito nello stomaco. Cerchiamo di stare lontani dagli eccessi di grassi (ah i fritti) e pianifichiamo la cena in modo di far passare almeno 2 ore prima di metterci in orizzontale. Cominciare la giornata con una buona colazione, che sia energetica ed appagante, per rimettere in funzione il nostro organismo. Dobbiamo bere acqua, spremute, succhi di frutta, latte per reintegrare i liquidi persi la notte precedente. Cerchiamo i cibi ricchi di triptofano, uova, formaggio, carni bianche, legumi, cereali, ecc. I formaggi apportano calcio, che ha un vago aspetto calmante e può aiutare nell’assopirci. Evitiamo di negarci il pane, gli amidi sono benvenuti. Ridurre il caffè e il te a partire dal pomeriggio. Meglio non abbuffarsi troppo di cioccolato, anche se si è tristi o depressi, ne basta poco per stare meglio. Idem con l’alcool, una saggia morigeratezza aiuta ad essere felici senza creare problemi, ed in ogni caso l’alcool non annega mai i guai. La felicità e il buon sonno arrivano dal cibo

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Menu di impatto climatico.

Se ne parla da un po’ e potrebbero aiutare a creare le condizioni per migliorare il cambiamento climatico

Cambiare il modo in cui mangiamo grazie alle informazioni che riceviamo in etichetta o sul menu. Una rivoluzione gentile che fa leva sulla predisposizione del cliente a scelte etiche e vantaggiose per il futuro del pianeta. Se ogni ristorante riportasse a menu l’impronta carbonica di ciò che propone, potrebbe “educare” a scelte migliori? Per sperimentare l’efficacia delle etichette di impatto climatico hanno coinvolto alcuni fast food. Menu di impatto climatico

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Menù con vario impatto

In alcuni fast food statunitensi sono stati offerti in visione dei menu “alternativi”. Ai clienti oltre alla loro reale ordinazione, è stato richiesto di provare ad ordinare un pasto maggiormente sostenibile. A farne le spese è stata soprattutto la carne di manzo, l’ingrediente principe dei fast food. Proprio perché la carne bovina, che ha uno dei peggiori impatti, era ben segnalata. È un ingrediente molto dispendioso da produrre, e con evidenti problemi di emissioni di gas serra. Due terzi delle emissioni globali, infatti, sono legati agli allevamenti bovini.

Sostituire con qualcosa meno problematico

Sostituire il proprio hamburger con qualcosa di minore impatto, come carne di pollo o vegetariano sarebbe un buon passo nella giusta direzione. Maggiore rispetto per la Terra a partire da quello che portiamo nel nostro piatto. Per simulare questa capacità di scelta hanno offerto ai clienti, menu colorati che offrivano maggiori informazioni sull’impronta carbonica del loro pasto. Scoraggiare le opzioni meno sostenibili, era il modo migliore per arrivare a far cambiare gli ordini ai commensali. Chi aveva accesso a maggiori informazioni sull’alto impatto climatico, sceglievano le opzioni che escludevano il manzo.

Menu di impatto climatico

Più ecologici

I commensali hanno effettuato scelte più ecologiche, in quanto nei menu erano evidenziati i piatti con basso impatto climatico, come pesce, pollo, o vegetariani. Una conferma di ciò che gli esperti immaginavano potesse accadere, nel caso delle cosiddette cornici negative. I prodotti segnalati con una cornice colorata che faceva rilevare un aspetto negativo, come “ricco di grassi o di zuccheri”, otteneva più attenzione. Questo rimarca l’importanza delle note che riportano un impatto climatico elevato. In un ambito come quello dei fast food può rappresentare un’efficace spinta a scelte alimentari più positive.

Un passo alla volta

Il sogno non è arrivare a mangiare insetti, carotine o alghe tutti quanti ed ogni giorno. Ma fare un piccolo passo nella direzione corretta. Diminuire l’apporto di carni rosse, privilegiando altri alimenti. Una revisione dei nostri regimi alimentari, anche se in minima parte, può dare risultati importanti.  Scegliere di mangiare meno carne rossa avrà effetti positivi non solo per il pianeta, ma anche per la salute. Non esiste un toccasana immediato, inoltre il cibo servito in fast food non è, probabilmente, la miglior scelta possibile. Perché anche la scelta più corretta, non costituisce un’alimentazione davvero sana.

Etichette vantaggiose

Creare etichettatura vantaggiose per i consumatori, è lo step necessario per arrivare a scelte più sostenibili e salutari. L’esempio tracciato ha trovato degli emulatori, una catena inglese, la Wahaca, elenca nei suoi menù l’impronta carbonica dei piatti. La speranza è che non rimanga un’esperienza di una sola catena, ma diventi pratica comune. Il bisogno di rispettare l’ambiente e salvaguardare il pianeta è sempre più impellente. Ogni tentativo per formare una mentalità più sostenibile è benvenuto. Menu di impatto climatico

Menu di impatto climatico
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La pasta batte l’obesità

Una dieta mediterranea basata sulla pasta aiuta a perdere peso e stabilizzarlo

Esce proprio nella giornata mondiale dell’Obesità, (4 marzo) una ricerca svolta dall’Università di Parma. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases”. Il focus era dimostrare che un regime ipocalorico basato sui principi della dieta mediterranea, contribuisce a ridurre e a mantenere il peso. La dieta che pone la pasta come elemento cardine, è un indubbio vanto della nostra cucina, ma di fatto, è sempre più diffusa in ogni continente. La pasta batte l’obesità

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Attività fisica e buon cibo

Potremmo condensare l’articolo in questa semplice frase. Per combattere l’obesità serve un poco di attività fisica e buon cibo. Scelte che ognuno di noi può fare, per evitare di incorrere in problemi di salute, che passano dai problemi cardiocircolatori, al diabete, ai tumori. L’obesità sta diventando un problema in moltissimi paesi, l’accesso a cibi ipercalorici ha modificato l’alimentazione e fatto lievitare il sovrappeso. Il rischio, lamenta l’organizzazione mondiale dell’obesità, è che nel giro di un decennio metà della popolazione sarà sovrappeso.

Impatto sulla salute e sulla sanità

L’organizzazione ha costituito il World obesity day. Una giornata dedicata a sollecitare l’attenzione, di nutrizionisti e dietologi, e di tutti i cittadini. Il rischio è che molti paesi possano vedere la loro sanità crollare, sotto la spinta di un impatto enorme. La cronicizzazione di molte malattie legate all’alimentazione e agli eccessi ponderali, rischia di togliere troppe risorse, se i governi non sapranno intervenire con campagne apposite. L’invito ad una vita più attiva e partecipata, è un must su cui insistere.

Globesity

Lo chiamano “globesity”, una crasi tra global e obesity, questo allarme rivolto a tutte le organizzazioni sanitarie e ad ogni singolo cittadino. È a tavola che si combatte contro l’obesità, e l’Italia ha una tradizione alimentare che può ribaltare questo problema. Infatti, secoli di cultura alimentare ipocalorica, basata sul consumo di pasta come portata principale quotidiana, non si possono cancellare. Si può perdere peso senza rinunciare in toto al piacere di mangiare, ed ottenere i benefici a cui si mira.

Diete a confronto

Un’altra ricerca ha messo a confronto le diete più utilizzate da quelle senza carboidrati, a quelle a zone, al digiuno programmato, alla vegetariana, ecc.. Quella mediterranea è risultata la più efficace. Sia per la perdita di peso, che per il mantenimento, con evidenti riduzioni dei problemi cardiovascolari. Risultati che ribadiscono ciò che dagli anni ’60 del secolo scorso molti nutrizionisti sostengono, con la scoperta dei vantaggi della mediterranea. Dieta ipocalorica e lotta alla sedentarietà sono i cardini per ottenere risultati permanenti.

Diffondere le notizie

Ora assieme a tutte le campagne a difesa del made in Italy, sarebbe utile diffondere le notizie che portano ad una migliore salute. La pasta, del resto, porta buonumore, modifica il nostro mood quotidiano, e il buonumore è di per sé un ottimo viatico al benessere. Educare i giovanissimi diventa importante, sensibilizzarli verso scelte che possono essere alla base della loro salute, è determinante. Messaggi positivi, che consigliano un’alimentazione corretta, dovrebbero coinvolgerli sin dalla più tenera età. Gli eccessi ponderali sono un problema che si può sconfiggere in modo gradevole, mangiando correttamente. La pasta batte l’obesità

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Il vino nuoce veramente alla salute?

La polemica cresce di livello e coinvolge anche luminari del settore sanitario

L’immunologa Antonella Viola ha rilasciato dichiarazioni che hanno sollevato un vespaio. In un periodo di guerre commerciali che coinvolgono l’etichettatura delle bottiglie di vino, ogni elemento assume un valore speciale. L’Irlanda ha ottenuto una sorta di deroga per poter applicare una comunicazione di allarme sulle bottiglie commercializzate sul suo territorio. Le etichette mettono in evidenza come il vino sia nocivo per la salute. Questo ovviamente è sgradito a chi, come l’Italia è un grande produttore di nettari prodotti con le uve. Il vino nuoce veramente alla salute?

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L’Irlanda e l’alcolismo

L’Irlanda soffre di un grave problema di alcolismo e le etichette apposte a vino e superalcolici, vanno in quella direzione. Per cercare di dissuadere i cittadini a bere molto più responsabilmente. Azione nobile se vogliamo, ma che visti i risultati dei messaggi, molto più pesanti applicati alle sigarette, non sembra funzionare. Se conoscete qualcuno che ha smesso di fumare perché dissuaso da quegli allarmi, ritenetevi fortunati. Siete una perla rara.

Effetti negativi

La dottoressa Viola ha stroncato i consumi di alcol, sottolineiamo alcol, per i danni che può apportare al nostro corpo. Ha evidenziato come un consumo smodato possa ridurre le dimensioni del cervello. Lo ha paragonato ai danni provocati dall’amianto. Ovviamente le prese di posizione dopo questa dichiarazione sono state immediate. Alcune decisamente fuori misura. Non sono mancate le risposte di altre celebrità in campo sanitario, che hanno rivendicato la grande tradizione della cultura enoica in Italia.

il vino nuoce veramente alla salute?

Livelli altissimi

La tecnica e la capacità di vinificare ha raggiunto livelli difficilmente superabili. I rischi legati ad un bere responsabile sono infinitesimali, anzi molti nutrizionisti concordano che un bicchiere al giorno ha sicuramente un effetto positivo. A questo si aggiunge anche un aspetto culturale, il consumo di vino è parte di una storia millenaria, alla quale difficilmente diamo connotazioni così negative. Bere smodatamente è sicuramente dannoso per molteplici motivi, ma demonizzarlo è eccessivo. Bere consapevolmente, evitando eccessi, è probabilmente l’unica leva su cui appoggiarsi.

Resveratrolo

La parola magica è resveratrolo, è contenuto nei vini rossi ed ha sicuramente un effetto positivo. È un immunostimolante che tonifica il nostro corpo. La campagna irlandese è diretta soprattutto ai giovani e giovanissimi che hanno un rapporto di “sfida” nei confronti del bere. La ricerca di un facile sballo viene veicolato dai superalcolici, i veri protagonisti di questa tanto temuta etichettatura. In questa guerra alla riduzione dei consumi di alcolici probabilmente il deterrente maggiore è un ulteriore controllo delle strade. La polizia che sequestra mezzi e patenti, ha sicuramente un effetto molto più dissuasivo.

Timori che possa estendersi

Il timore dei nostri produttori di vino è che questa etichettatura costituisca un precedente e possa far sorgere desideri di emulazione. Il mercato export verso l’Irlanda al momento è marginale e si potrebbe soprassedere. Ma il timore che altre nazioni possano emulare questo tipo di etichettatura è grande. La produzione di vino in Italia vanta numeri imponenti che anche con la pandemia è incrementata. La bilancia commerciale parla chiaro, un quarto del fatturato nazionale si basa sull’eno-gastronomia. A nessuno fa piacere che vengano messi in crisi i valori su cui è costruita la propria cultura ed economia. È comprensibile una levata di scudi contro questa etichettatura, ma forse è eccessivo fasciarsi la testa in anticipo. Il vino nuoce veramente alla salute?

Credits:Pixabay

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Green For Care si basa sulla natura

Un progetto triennale che punta al benessere

Si chiama Green4C (GreenForCare), ed un progetto che gode dei finanziamenti di Programma Erasmus+ dell’Unione Europea . L’obiettivo è ricercare e trovare soluzioni basate sulla natura per promuovere la salute e il benessere. È rivolto a tutti, settore pubblico compreso, ma si rivolge soprattutto a studenti, ricercatori e professionisti. Green4C mette a fuoco tutte le attività che si svolgono a contatto con la natura. Il progetto vuole promuovere il benessere e la salute fisica, compresa quella mentale e l’inclusione sociale. Green For Care si basa sulla natura

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Se soffrite di singhiozzo questa cannuccia può salvarvi

Blocca il singhiozzo quasi a tutti fin dal primo utilizzo

Si chiama HiccAway ed è un nome vagamente onomatopeico, Hiccup è infatti il suono del singhiozzo in inglese. Ognuno di noi che abbia sofferto della fastidiosa, e a volte comica situazione, è a conoscenza di mille metodi casalinghi per risolvere il problema. Dallo spavento improvviso, al bicchiere d’acqua, allo stringersi il naso mentre si beve. Fino al rischio di svenire per aver trattenuto il respiro per qualche minuto. Ai bambini consigliano di prendere un cucchiaio di zucchero, ma questo rischia di avere controindicazioni. I bambini finiscono col fingere di avere il singhiozzo per avere un momento dolcissimo. Se soffrite di singhiozzo questa cannuccia può salvarvi

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Soldi o salute la scelta etica che impegna la politica

Il covid-19 mette in evidenza una problematica che non si era mai manifestata in modo così evidente. Scegliere tra la salute dei cittadini e la loro vulnerabilità economica.

Il terrore di molti paesi e relativi governanti è di dover ricorrere a mezzi molto impattanti come il lockdown. Sono misure economicamente molto pesanti che comportano un ripensamento della gestione del PIL e delle risorse. Proprio per questo alcuni stati hanno cercato e ancora cercano di negare la presenza del coronavirus. I populisti tentano di addossare le responsabilità ad altri per non farsi carico delle loro decisioni politiche. Soldi o salute la scelta etica che impegna la politica

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Peperoncino magico Può prevenire infarto e ictus

Il peperoncino con la sua bella carica di energia e piccantezza svela un lato segreto.

Dicono che il peperoncino non è adatto ai deboli di cuore, ma forse dovremmo consigliarlo anche a loro. Gli scienziati affermano che la spezia riduce il tasso di mortalità per infarto cardiaco e malattie cerebrovascolari. La notizia è stata messa in risalto da uno studio, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology. La ricerca ha coinvolto 22.811 uomini e donne italiani, che hanno consumato peperoncino per 8 anni. Peperoncino magico Può prevenire infarto e ictus

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A Segrè un premio etico per salute e benessere

Il presidente FEM Segrè ha ricevuto a Bari il premio “Stili di vita per la salute e il benessere”

Il premio “Stili di Vita per la Salute e il Benessere – Lifestyle Award for Health and Wealth”, promosso dall’Università degli Studi Aldo Moro di Bari va al presidente della Fondazione Edmund Mach, Andrea Segrè. Fondatore di Last Minut Market, l’ impresa sociale-spin off dell’Università di Bologna. Professore ordinario di Politica agraria internazionale e comparata. Il riconoscimento ha dunque la finalità di promuovere stili di vita orientati alla salute e al benessere. A Segrè un premio etico per salute e benessere

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Benessere, Enogastronomia

Mirtillo Rosso una bacca dalle mille qualità

Cranberry, è il nome inglese/americano con cui è più noto, e nei prossimi giorni vivrà uno dei momenti più importanti grazie al Thanksgiving

Non ci sarà famiglia o tavola preparata per il Giorno del Ringraziamento senza almeno una preparazione a base di mirtilli rossi. Il tacchino, infatti, è quasi sempre servito con una salsa di mirtillo rosso che nei supermercati, potrete trovare già pronta, ma che ogni casalinga americana preferisce preparare con le sue mani. Li troverete al naturale, come ripieno del tacchino, come gelatina, come accompagnamento dei dolci, nei biscotti. È un frutto molto amato dalle molteplici qualità gastronomiche e salutari. Mirtillo Rosso una bacca dalle mille qualità.

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