Abitare, Eventi

Robot dei vigili del fuoco di New York

Ha ispezionato un parcheggio crollato e dato informazioni importanti

Non gode di una positiva campagna di stampa il cane robot impiegato dai Vigili del fuoco della grande mela. Ma ora le cose stanno cambiando nell’opinione pubblica. Il timore che l’utilizzo di robot potesse portare ad una disumanizzazione dei servizi di polizia, sollevava molte perplessità. Il recente impiego in una ispezione ha mutato la percezione nei loro confronti. Robot dei vigili del fuoco di New York

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Crollo in un parcheggio

Un parcheggio è crollato su stesso, una persona è morta e altre 5 sono rimaste ferite. I vigili sono riusciti ad entrare e a recuperare i feriti ed il cadavere. Ma la struttura, dichiarata inagibile e pericolante, non ha permesso di continuare l’ispezione, per controllare che vi fossero altre vittime o feriti. I vigili sono stati allontanati ed al loro posto è stato inviato un cane robot.

Un lavoro encomiabile

Il cane robot ha svolto un lavoro encomiabile, ispezionando tutta la struttura ed inviando informazioni ed immagini agli agenti all’esterno. Questo ha permesso di constatare che non c’erano altre persone intrappolate, senza mettere a rischio l’integrità del corpo dei vigili. Un risparmio in garanzia dell’integrità delle vite umane, che ora fa pendere l’opinione pubblica verso il loro impiego.

Sindaco pronto a spendere

Il sindaco della città ha annunciato che intende integrare il reparto di robot impiegati nella salute e nella sicurezza pubblica. Ora quei cani robotici sono diventati importanti e la loro abilità di muoversi in qualunque tipo di terreno li rende molto graditi e simpatici. Si possono salvare vite due volte, quelle delle vittime di incidenti, crolli o calamità, e quelle dei vigili o dei poliziotti impiegati nello stesso scenario.

Cani robot nelle centrali nucleari

I cani robot sono diventati celebri sia per l’utilizzo in chiave di controllo turistico a Pompei, che per l’uso ispettivo in centrali nucleari. Soprannominato DigiDog era stato acquistato 3 anni fa dalla polizia locale, ma era stato impiegato pochissimo, perché i cittadini lo trovavano oppressivo. Non volevano avere a che fare con un oggetto inanimato e preferivano relazionarsi con agenti in carne ed ossa. Con il nuovo utilizzo ora è stato sdoganato, la sua utilità ne ha facilitato la “riabilitazione”.

Militarizzazione della polizia

Il timore dei cittadini che la polizia stiano seguendo una progressiva militarizzazione aveva bloccato il DigiDog. Troppi eventi negativi che hanno portato al Black Lives Matter, hanno spostato l’attenzione del pubblico, verso il pericolo che la polizia potesse utilizzarlo in modo inadeguato. Dotato di telecamere, microfoni e parzialmente armato, il cane robot poteva diventare un mezzo di offesa e questo non piaceva ai newyorchesi. Il salvataggio delle persone coinvolte nel crollo del parcheggio, ha mutato il panorama anche se il suo aspetto intimorisce ancora molte persone.

Tecnologia spaventa

La tecnologia spaventa ancora molto, questa opportunità di utilizzarla in chiave positiva forse convincerà anche i più restii. L’evento del parcheggio s’è dimostrato molto opportuno per chi caldeggia l’utilizzo della robotica. I cittadini promettono di continuare a controllare che non ci siano abusi da parte di chi lo comanda. Che vengano utilizzati per difendere e proteggere e non per offendere o creare altre separazioni tra i cittadini. Robot dei vigili del fuoco di New York

Credits: vigili del fuoco di New York

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Robot sempre più simili agli umani

Scuole di pensiero molto divergenti sulla robotica e l’intelligenza artificiale

Quanto vogliamo che siano simili agli umani i robot? È una questione che ha affascinato gli appassionati di fantascienza per decenni. Sulla possibilità che i robot possano assimilarsi sempre più e mescolarsi agli umani sono nate serie cinematografiche e televisive. I cyborg completamente simili a noi sono ancora lontani ma le cose stanno mutando velocemente. Forse presto potremo toccare i robot ed avere le stesse preziose sensazioni che abbiamo stringendo le mani o accarezzando le guance di qualcuno. Robot sempre più simili agli umani

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Il limite era la pelle

Il limite insuperabile sinora era la pelle, ancora troppo diversa da quella umana, anche se il silicone ha permesso di fare cose fantastiche. Il silicone consente di piegarsi e allungarsi, ma lo fa in modo differente dalla nostra epidermide. Ora un nuovo passaggio sta modificando anche questa difficoltà. Un team di ricercatori giapponesi ha ricoperto un dito cyborg di pelle cresciuta da cellule umane. Si comporta esattamente come la nostra pelle, al tatto sembra decisamente umana. Si piega in modo armonico e se viene tagliata o abrasa può guarire.

Ricoprire un intero corpo

Ricoprire un intero corpo non sarà un processo semplice, ma col tempo sarà possibile realizzare un cyborg che potrà mescolarsi agli umani. Non sarà riconoscibile se non a distanza molto ravvicinata e forse nemmeno al contatto. Ciò che sino a poco tempo fa sembrava impossibile e degno solo di una serie manga o di sci-fi, ora è quasi completato. Il processo per produrre questa pelle quasi-umana è durato diverse settimane ed è frutto di diverse sovrapposizioni.

Robot sempre più simili agli umani

Riparabile

È una pelle che si può riparare, basta applicare uno strato di collagene che è già presente nella pelle artificiale e si connette completamente allo strato esistente. Sfrutta le conoscenze nel campo delle ustioni per rimarginare le eventuali ferite. Sono state utilizzate anche tecniche che provengono dalla carne coltivata e dalla medicina rigenerativa utilizzata negli interventi plastici. Sino alla creazione di fogli di pelle umana vivente, che possono essere tagliati a seconda delle esigenze e delle forme del corpo. 

Pelle stampabile

Stanno lavorando ad un tipo di pelle stampabile che incorpora sensori in grado di rilevare temperatura e pressione. Una epidermide che reagisce al contatto ed all’esposizione al calore, sempre più simile a quella vera. Resta da superare il limite di riuscire a stampare questa pelle velocemente ed in grande quantità. Al momento la pelle è abbastanza delicata e deve essere “accudita” per sopravvivere. Sarà necessario fornirle il giusto apporto di nutrienti e questo comporta lo sviluppo di un sistema vascolare. Dovranno imitare vasi sanguigni e le ghiandole che permettono alla pelle di sudare e non seccarsi.

Robot sempre più simili agli umani

Sensibilità al tatto

Un aspetto importantissimo è quello dell’interazione con le funzioni tattili. Se vogliamo che siano i nostri compagni nella vita, i nostri caregiver, dovranno essere in grado di essere forti ma anche molto gentili. Dovranno aiutarci a sollevarci dal letto o dalla vasca e riuscire a raccogliere un foglio di carta. Il lavoro è ancora lungo ma ogni giorno un passo nella direzione giusta viene svolto.

Quanto li vogliamo umani?

Resta la domanda di fondo: quanto li vogliamo umani? Se sono solo operatori-lavoratori-uomini di fatica, in molti li preferiscono decisamente robot. Le persone anziane che li interpretano più come badanti, invece, li vorrebbero il più umani possibili. Potremo interagire con loro sempre più. Esistono già robot in grado di fornire indicazioni, di prendere le comande e servirci a tavola. Abilitati come receptionist d’hotel o come strumenti di compagnia. Ogni giorno il loro utilizzo entra in altre funzioni, siamo noi umani ad essere a volta restii ad interagire con loro. Timorosi che siano più bravi od intelligenti di noi. Ma forse presto non ce ne accorgeremo più. Robot sempre più simili agli umani

Credits: Pixabay

Abitare, Benessere

Saranno i militari i primi ad avere i robot chirurgici

La tecnologia avanza a spron battuto per arrivare a costruire macchine che sappiano sostituire gli umani in sala operatoria

Ovviamente i robot chirurgici esistono già, ma in realtà sono delle proiezioni o dei validi assistenti degli attuali chirurghi. Sono i prolungamenti degli arti o delle dita di chi opera. Perfetti per operare in situazioni scomode o per avere la certezza della fermezza dei movimenti. Operare in laparoscopia, ad esempio, è assai più semplice se è una macchina a compiere le azioni immaginate da un team di chirurghi. Però questo ancora non basta. L’obiettivo è arrivare ad una macchina che sappia fare tutto da sola.  Saranno i militari i primi ad avere i robot chirurgici

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Eventi, Viaggi

Spot il robot che sorveglia Pompei

Credits: Boston Robotics

A Pompei dalla primavera scorsa c’è un nuovo guardiano robotico dalla forma di un cane.

Giallo e nero, con quattro zampe e la vaga forma di un cane, Spot è il robot della Boston Dynamics, che sorveglia e investiga sulle rovine. Serve in realtà a raccogliere dati in tutte le situazioni in cui l’uomo non può arrivare agevolmente. Ha la possibilità di muoversi agevolmente in tutti gli spazi e anfratti della città alle falde del vulcano. Ha la capacità grazie ad una telecamera a 360 gradi, di rendere visibili le aree che gli archeologi faticano a raggiungere. Spot il robot che sorveglia Pompei

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Abitare, Benessere

Robot da compagnia

La solitudine degli anziani è sempre più un problema a qualunque latitudine

Sembrava un soggetto per stupire un po’ quello dei Robot da compagnia ed invece eccolo qua. A dare il via ci ha pensato lo Stato di New York che ha attivato un servizio apposito. È uno studio pilota, al momento sono solo 800 le “macchine” acquistate ma è l’inizio di una nuova era. Si chiama ElliQ, ed è un utile supporto per chi vive da solo la maggior parte della giornata. Può facilitare la vita soprattutto degli anziani ma anche di coloro che hanno handicap particolari. Robot da compagnia

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Abitare, Benessere, Enogastronomia

Robot diserbanti un futuro molto prossimo

I robot possono ridurre l’uso di pesticidi e far fare un balzo alla catena alimentare

È sostenibilità la parola d’ordine di chi produce e utilizza le macchine robot che eliminano gli infestanti e le erbe sgradite. Grazie al loro utilizzo si può ridurre di oltre il 90% l’uso di pesticidi ed erbicidi. Questo comporta una forte riduzione dell’inquinamento delle acque, sia superficiali che di profondità. Non avvelena la fauna selvatica e salva le erbe che non sono ritenute dannose alla coltivazione. Elimina le erbacce che hanno sviluppato resistenza agli agenti chimici e salvaguardia la biodiversità ove possibile. Robot diserbanti un futuro molto prossimo

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Abitare, Enogastronomia, Marketing

Droni robot per le consegne a domicilio

credit:Yape,foodora,Tele2

Sembrava fantascienza ed invece è già qui la consegna robotizzata.

Il progetto di consegnare a domicilio senza interventi umani diventa sempre più reale. I driver, che hanno avuto tanti problemi per essere riconosciuti nei loro diritti principali, sembrano destinati a sparire. È Foodora la prima a testare seriamente la possibilità di bypassare i contatti umani nel servizio di delivery. L’operazione sta avvenendo in Svezia con droni riconoscibilissimi e coloratissimi. Al momento il processo è limitato alla sola città di Stoccolma e si appoggia su una rete 5G integrata anche da wi-fi. Droni robot per le consegne a domicilio

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Abitare, Benessere

Robot in agricoltura una necessità

Cresce l’esigenza di utilizzare intelligenza artificiale nelle coltivazioni

La crisi pandemica ha portato all’attenzione la carenza di mano d’opera, soprattutto nel reparto agricolo. Uno dei pochissimi settori a non aver segnato un segno meno a due cifre. L’agricoltura in un territorio come quello italiano che non è tutto vallate e pianori, ha bisogno di molta specializzazione. Sono necessari interventi umani in molte delle cure degli impianti, però in tutte le funzioni più ripetitive può venire in soccorso l’intelligenza artificiale. Viene a mancare la parte bucolica e romantica dell’agricoltura, legata al mal di schiena, al sudore e alle levatacce prima dell’alba. Ma in compenso aumentano le risorse per chi opera nel settore. Robot in agricoltura una necessità.

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Benessere, Enogastronomia

Macchine impollinatrici per sostituire le api

Credits: Edete

Gli agricoltori potranno usare robot per impollinare le piante

Le api sono sempre più in difficoltà, quelle selvatiche sono ormai nell’elenco dei quelle in estinzione. Le domestiche sono in fortissimo calo per l’utilizzo dei troppi pesticidi e diserbanti. Il glifosato uno dei prodotti più controversi e pericolosi, è presente in quasi tutte le api che sono state controllate. Le api domestiche vengono sballottate in luoghi diversi per aiutare l’impollinazione ma il loro contributo è destinato a scendere. Macchine impollinatrici per sostituire le api

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Eventi

Robot umanoide russo inviato nello spazio

Primo robot dalle sembianze umane nello spazio in grado di interagire con l’equipaggio umano e svolgere funzioni di alta precisione. Lanciato nello spazio con la navetta ha avuto grossi problemi con l’aggancio alla ISS e solo al secondo colpo la stazione orbitante ha avuto successo.

Fyodor è il primo robot umanoide inviato nello spazio dai russi. Le sue prerogative sono quelle di saper interagire con l’equipaggio, di comprendere il loro linguaggio ed essere utile per lavori di precisione. E’ stato lanciato tramite una navetta spaziale Soyuz M-14 senza equipaggio, ed avrebbe dovuto agganciarsi sabato scorso. Un imprevisto ha impedito la corretta procedura di aggancio perciò la navetta è rimasta a ruotare accanto alla stazione orbitante per altri due giorni. Il tentativo è stato ripetuto lunedì e stavolta tutto ha avuto esito positivo. Robot umanoide russo inviato nello spazio.

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