Abitare, Enogastronomia, Marketing

Coca-Cola Capolavoro un nuovo limite pubblicitario

Opere d’arte e dipinti celebri partecipano e si animano per diffondere il celebre marchio di Atlanta

Abbiamo valicato un altro limite nell’advertising? Le opere d’arte da apici culturali, diventano mezzi di promozione per bevande gassate. La scenografia dello spot parte da un museo dove uno studente svagato ed assonnato non riesce a dare il suo contributo scolastico. Quasi si appisola e lascia vagare i pensieri, mentre le opere d’arte per venirgli in soccorso prendono vita. Una mano di Aket “ruba” una bottiglietta di Coca-Cola da un’opera di Andy Warhol e la fa “volare” di tela in tela. Coca-Cola Capolavoro un nuovo limite pubblicitario

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Una visita molto personale

Un viaggio surreale che coinvolge molti capolavori passando dal “Grido” di Munch alla “stanza di Arles” di Van Gogh. Dopo molti altri passaggi, lanci e prese, giunge fino alle mani della celebre “Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer. Sarà proprio lei a stappare la bottiglietta e ad offrirla allo studente, con uno sfrontato occhiolino. Lo studente, stimolato dalle bollicine, diventa improvvisamente produttivo, e porta a termine il suo lavoro sotto l’occhio della sua insegnante.

Un’altra polemica accesa

Proprio la Ragazza con l’orecchino di perla è al centro di un’altra polemica artistica. Il dipinto è parte di una mostra dedicata a Vermeer al Rijksmuseum di Amsterdam. Per celebrare l’evento molti artisti sono stati invitati a reinterpretare il dipinto con qualsiasi tecnica. La sorpresa finale è che il contest, lo ha vinto un autore che ha utilizzato la AI per dare vita alla sua interpretazione. Il vespaio susseguente è tutto incentrato sull’uso dell’intelligenza artificiale in un contesto artistico, e non sembra destinato a placarsi rapidamente.

Coca-Cola Capolavoro un nuovo limite pubblicitario

Cosciente del limite

Coca-Cola ha compreso a quali rischi andava incontro con l’utilizzo di queste opere, molte delle quali assai celebri ed iconiche. Ha sviluppato una pagina apposita nel suo sito dove poter consultare le opere nella loro integrità, e conoscere un poco di storia dell’arte. Ha anche postato interviste di alcuni degli artisti viventi, per rendere più attrattivo il sito. L’invito è ad approfondire e non a cogliere solo l’aspetto immediato dell’arte, che si anima solo per pochi secondi nello spot. Uno sforzo culturale inatteso, da parte di un’azienda molto più attenta all’essere che al divenire. Min Chen di Artnet ha commentato: La loro campagna sembra dire; Se non puoi batterli cooptali“.

Un gioco a scoprire

La campagna Capolavoro potrebbe divenire una specie di gioco per scoprire a chi appartengono tutte le opere. In questo modo il valore culturale supererebbe quello commerciale dello spot. È sicuramente un modo diverso per promuovere un prodotto, anche se è corretto far notare che recentemente le opere d’arte sono molto presenti nelle pubblicità. Non tutti gli artisti sono felici di queste “intrusioni”, ma molti sono defunti e le aziende dopo aver pagato i diritti, sono liberi di utilizzare le opere. Le animazioni dello spot sono di alta qualità, creano un effetto attrattivo, ma è giusto che ognuno guardi il video e giudichi da solo. Coca-Cola Capolavoro un nuovo limite pubblicitario

Credits: Coca-Cola

Benessere, Enogastronomia, Marketing

Eliminare la pubblicità del cibo trash

Un tentativo fatto dalla Sanità inglese sta dando buoni risultati

Una riduzione delle pubblicità del cibo spazzatura sta facendo sorridere i boss della Sanità anglosassone. Sono diminuiti i casi di obesità infantile con un forte risparmio in proiezione del servizio sanitario nazionale, per tutte le malattie legate all’eccesso di peso. Da due anni sul territorio londinese non sono ammesse le pubblicità sui mezzi pubblici di cibi e bevande ricche di calorie, sali e zuccheri. I risultati sono stati confrontati con quelli di famiglie che vivevano al di fuori dell’area “protetta”, per evidenziarne l’efficacia. Eliminare la pubblicità del cibo trash

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Abitare, Eventi, Marketing

Pubblicità direttamente dallo spazio.

Elon Musk non è ancora sazio di avventure spaziali e sta valutando un nuovo progetto

Una pubblicità che arriva direttamente dallo spazio. Si attende che siano disponibili le tecniche per il lancio di uno spazio pubblicitario orbitante da mettere in vendita. Sarebbe un poco opprimente, in verità, il tipo di messaggio che arriverebbe da fuori orbita. Un modo di svecchiare il sistema dell’advertising. Il marketing ha sempre saputo trovare nuova linfa dalle innovazioni tecnologiche, adattandosi ad esse e facendole proprie. Spesso è stato motore di cambiamenti sociali, non tutti estremamente positivi. Anche in questo caso il nuovo sistema rischia di essere un po’ troppo sulle nostre teste. Pubblicità direttamente dallo spazio.

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Benessere

Azioni promozionali per sostenere i boschi

Si fa sempre più strada un modo di fare promozione commerciale per ottenere visibilità in modo etico e sostenibile.

L’operazione di salvaguardia, ripristino e protezione di 6 zone boschive italiane in difficoltà è promossa da Gran Cereale. Un aiuto importante per aree che sono in sofferenza per incendi, siccità, disastri idrogeologici. Saranno 13 gli ettari di terreno coinvolti con azioni che vanno dalla ripiantumazione alla stabilizzazione del terreno, pulizia da infestanti e protezione da incendi. Prevista la messa a dimora di 3.200 piante e arbusti per ridare vita ad aree che rischiavano di scomparire. Azioni promozionali per sostenere i boschi

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