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Nuove specie ittiche nel Mediterraneo

Sono comparse e si sono stabilite nel Mediterraneo molte specie non autoctone e la colpa è di un Trentino

Tutto nasce a causa di un progettista di Fiera del Primiero, Luigi Negrelli. Nato nel 1799 da una facoltosa famiglia di commercianti di legname, ebbe l’opportunità di studiare. Si laureò in ingegneria ad Innsbruck, naturale sbocco scolastico per chi proveniva dal Tirolo, allora sotto la dominazione asburgica. Buon progettista stradale e ferroviario lavorò in territorio mitteleuropeo costruendo molti ponti, canali e infrastrutture. Detiene ancora oggi il record del ponte più lungo realizzato in territorio Ceco (1.110 m.). Nuove specie ittiche nel Mediterraneo

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I pesci parlano e cantano

Lo hanno scoperto in Indonesia i ricercatori che controllano le barriere coralline

Nel tentativo di ripopolare una grande area costiera che era un tempo ricoperta di coralli, gli scienziati hanno fatto bizzarre scoperte. Le scogliere erano state distrutte dalla pesca con la dinamite, I coralli erano morti ed erano sbiancati al punto che sembrava impossibile ricreare quell’habitat. Era venuta a mancare anche la nursery in cui molti pesci facevano crescere la loro prole, e in cui si rifugiavano tartarughe, cavallucci marini, spugne e molte specie ittiche. I pesci parlano e cantano

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Pesci drogati dai nostri resti di metanfetamine

I nostri residui idrici finiscono nei corsi d’acqua e trasformano i pesci in addicted come gli umani

È un’’inquinamento subdolo quello legato alle sostanze che assumiamo ma che non lascia indifferente i fruitori finali. I pesci assumono le stesse sostanze e reagiscono come tossicodipendenti in astinenza. Per essere certi che questo accadesse veramente un gruppo di ricercatori ha immesso delle trote in una vasca dov’erano presenti metanfetamine. Queste droghe sono in costante aumento in moltissimi paesi, ricchi o poveri che siano. Il loro consumo ha toccato nuovi apici durante la pandemia. Le acque reflue hanno mostrato evidenti presenze di tracce di metanfetamine in quasi tutti i corsi d’acqua. Il risultato del test, come ovvio, è stato di creare una dipendenza anche nelle trote. Pesci drogati dai nostri resti di metanfetamine

Resti ineliminabili

Le metanfetamine non vengono assorbite completamente dai corpi umani. I resti vengono espulsi attraverso urina e feci. I sistemi di filtraggio dei rifiuti non sono attrezzati per filtrare i loro resti, perciò le metanfetamine vengono rilasciate e raggiungono i corsi d’acqua. Dovunque ci sia un massiccio uso di droghe, l’inquinamento da metanfetamina delle acque dolci è rilevante. Ricordiamo che molte delle acque dolci vengono prelevate anche per i servizi idrici dei nostri acquedotti, quindi rientrano nuovamente in circolo. Anche in questo caso la purificazione delle acque filtra moltissimi elementi, man non il 100% delle sostanze

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