Abitare, Benessere

Microplastiche negli uccelli marini

Gli uccelli hanno maggiore resistenza agli antibiotici

Le microplastiche sono presenti in molti ambienti, soprattutto in mari, fiumi, laghi e spiagge. Proprio gli spazi che sono frequentati e in cui trovano cibo, gli uccelli marini. Quella minuscola spazzatura che si è frantumata nel tempo, viene ingerita e resta negli stomaci e nelle viscere degli uccelli, che sono diventati gli attori di una ricerca scientifica. La scoperta di queste micro particelle è legata ad un esubero di elementi patogeni e ad una innaturale resistenza agli antibiotici. Microplastiche negli uccelli marini

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Dati poco rassicuranti

Dati indubbiamente poco rassicuranti perché, anche se noi umani raramente ci nutriamo degli uccelli marini, banchettiamo con gli stessi pesci di cui loro si nutrono. Le stesse situazioni potrebbero verificarsi anche all’interno del nostro microbioma. Quello che preoccupa maggiormente è la resistenza agli antibiotici. Ne facciamo un uso spesso improprio, e se la soglia di resistenza si alzasse ulteriormente, potremmo essere a rischio in molte patologie.

Piccoli pezzi

Le microplastiche sono decisamente piccole, molte non sono visibili senza una lente o un microscopio. Statisticamente sono pezzi inferiori a cinque millimetri, provengono dalla dissoluzione e dalla frammentazione di plastiche più grandi. Un aspetto poco noto è che le più insidiose sono quelle provenienti dalle fibre utilizzate per gli abiti sintetici. Sono tra le più piccole e volatili, sparse quasi ovunque anche da un minimo refolo di vento.

Trovate ovunque

Sembrano inarrestabili, sono state rintracciate anche in luoghi in cui gli umani sono praticamente assenti come sulle vette dell’Himalaia o nelle nevi dell’artico. Le ricerche ora si stanno spostando oltre che agli ambienti liquidi a quelli solidi, concentrandosi anche sul suolo. Anche i vegetali del nostro orto possono inglobare microplastiche o le sostanze chimiche che rilasciano quando si spezzano.

Microplastiche negli uccelli marini

Si fermano nell’apparato digerente

Gli uccelli marini che si nutrono di pesci che vivono in superficie raccolgono più pezzi di microplastiche, perciò gli studi dei biologi si sono concentrati su quelle specie. Studiando il microbioma intestinale, che svolge le funzioni digestive, hanno trovato molti residui di origine plastica. L’analisi chimica ha svelato che la resistenza agli antibiotici era più alta negli uccelli che avevano ingerito più microplastiche. Non si può dire che fossero meno sani, ma il loro sistema era indubbiamente cambiato. Un campanello d’allarme anche per la salute dell’uomo.

Le nanoplastiche potrebbero peggiorare

Le ricerche svolte hanno riguardato microplastiche di misure superiori al millimetro, ma esistono anche le nanoplastiche ancora più insidiose. Sono già state rintracciate anche nel latte materno e in alcune cellule umane. Il timore è che possano interferire in alcuni dei processi che regolano la nostra salute. La ricerca prosegue, presto avremo più risultati da commentare. Microplastiche negli uccelli marini

Credits:Pixabay

Benessere, Enogastronomia

Bustine di tè che rilasciano microplastiche

Le microplastiche non le troviamo solo nel mare e nelle carni del pesce, è probabile che le beviamo nel nostro tè.

Ogni tazza di tè potrebbe contenere circa 12 miliardi di microplastiche, e 3 miliardi di nanoplastiche. La causa? Le nuove bustine monouso che contengono le preziose foglioline. Normalmente né il tè né le bustine di carta che abbiamo utilizzato per decenni contenevano microplastiche. Ma ora la frontiera del contenitore s’è spostata verso altri materiali e altre forme. Un tentativo di imitare tè di alta gamma e alto prezzo. Bustine dal formato piramidale o a sacchetto, nati per contenere pezzetti di te di maggiori dimensioni, e garantire un gusto più marcato. Bustine di tè che rilasciano microplastiche

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Benessere, Eventi

Il sistema di raccolta delle isole di plastica funziona

L’oceano può cominciare a tirare un sospiro di sollievo, c’è un sistema di raccolta della isole plastica che funziona adeguatamente

Le isole di plastica che si formano nei mari e negli oceani hanno finalmente un vero nemico in grado di batterle e ridurle. Nato da una start-up olandese ha avuto diverse difficoltà da superare prima di diventare veramente efficiente. Le tre versioni precedenti per una serie di situazioni si sono rivelate poco pratiche, ma ora il sistema è stato messo a punto. il sistema di raccolta delle isole di plastica funziona

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Benessere

Cose turche per il vostro bucato

Lavatrici che impediscono alle microfibre di plastica di arrivare negli impianti fognari e poi nell’oceano.

In attesa che avvenga una reale rivoluzione del settore della moda e cambino gli elementi base più inquinanti, cerchiamo di ridurre i danni. Alla base della stragrande maggioranza dei tessuti della fast fashion c’è il petrolio. Le microplastiche residuali disperse ad ogni lavaggio, finiscono negli scarichi, nei depuratori e poi in mare. Per contrastare questo fenomeno, presto verrà messa in commercio una nuova lavatrice in grado di filtrare le acque di scarico e trattenere le microfibre e microplastiche. Cose turche per il vostro bucato

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