Abitare, Enogastronomia, Eventi

Zucche vuote per allontanare il buio

Torna la notte di Halloween e tutti i suoi simboli magici ed esoterici

Le associazioni cattoliche lanceranno, come sempre, i loro anatemi contro queste feste demoniache ed i ragazzini continueranno a fregasene e a fare festa. La Chiesa dimentica tropo facilmente che la festa di Ognissanti è proprio una derivazione delle celtica Halloween. Sono moltissimi i riti barbari a cui sono stati sovrapposte festività religiose cristiane, compreso il Natale, ma non amano che si ricordino le radici di questi rituali. Zucche vuote per allontanare il buio

Leggi tutto: Zucche vuote per allontanare il buio

Scherzetti e caramelle

I ragazzini andranno in ogni caso, a suonare alle porte dei vicini per raccogliere dolcetti e a “spaventarli” minacciando burle. In realtà quando la festa ha ripreso slancio, circa un secolo fa, erano molti coloro che subivano realmente scherzi anche pesanti. Uno dei più comuni era quello di ricattare le padrone di casa con una saponetta da sfregare su tutte le finestre. Poi col tempo le cose si sono ammorbidite ed ora non si supera il livello delle minacce.

Tutto parte con lo Shamain

Come sapete tutto nasce dallo Shamain la festa di fine estate ed inizio inverno nella cultura celtica. Un giorno di passaggio dal calore estivi ai freddi invernali. Un momento di passaggio al quale venivano associati altri rituali, sia religiosi che decisamente laici. Mentre i druidi facevano riti e divinazioni sulla prossima stagione, il popolo accendeva fuochi per essere sempre illuminato ed allontanare le tenebre che sarebbero arrivate a dominare nei prossimi tre mesi.

Un velo assottigliato

Di questo passaggio approfittavano secondo le leggende druidiche, i defunti che potevano filtrare attraverso il velo che separa morti e vivi, per ritornare nei luoghi che frequentavano da vivi. Il mondo delle tenebre era quello in cui le ombre erano abituate a muoversi a loro agio, mentre la luce le allontanava. Perciò era utile, per i vivi, avere qualcosa che producesse luce e tenesse alla larga gli spiriti dei morti, i mostri, le fate, le streghe, e tutti i personaggi delle leggende celtiche. 

Zucche vuote per allontanare il buio

Lanterne costose 

Le lanterne, soprattutto quelle in metallo erano costose, e servivano per illuminare e proteggere le case, per questo venivano fabbricate lanterne “usa e getta intagliando i vegetali e i tuberi a disposizione. Molto utilizzate erano le rape o i ravanelli più grandi, che potevano essere scavati all’interno ed ospitare una brace o una piccola candela. Da questa tradizione venne l’uso di intagliare le zucche che ora dominano tutti i materiali legati ad Halloween.

Rape intagliate

Chi doveva uscire di casa, portava con se queste rape intagliate, a forma di testa umana. Venivano intagliati occhi e bocca, per illuminare il buio attorno a loro, ed essere sicuri di non essere rapiti e portati nell’altra dimensione. Per garantirsi una ulteriore scappatoia portavano con se del cibo, da usare come riscatto se incrociavano qualche antenato. Questo rituale col tempo si è trasformato nel rito di “dolcetto o scherzetto”. 

Un nome specifico

Anche il nome della lanterna ha un significato specifico e viene dal più temuto dei mostri  che si potevano incontrare quella notte, Stinghy Jack. Un essere multiforme che era stato relegato in una sorta di limbo tra i due mondi e che era il primo ad approfittare del diradamento del velo che mantiene divisi i due regni. Per non incontrare il temutissimo “Giacomo Pungiglione” vennero create le Jack O’lantern.

Zucche coltivate appositamente

Le zucche utilizzate ora sono decisamente vuote, facili da incidere ed intagliare. Esiste una vera cultura per ottenere figure che vengono retroilluminate, che sappiano spaventare i mostri o li facciano almeno ridere. Si va da volti arrabbiati con tanto di canini aguzzi a figure ironiche e scherzose. In alcune località le zucche sono diventate veri e propri sberleffi con cui arredare i giardini o i porticati. Viene evidenziato il lato ironico e stravolgente di alcuni volti, per strappare almeno una risata, con buona pace degli avversatori della festa. Zucche vuote per allontanare il buio

Zucche vuote per allontanare il buio

Credits: Pixabay

Eventi, Marketing

Dove nasce la paura del venerdì 13?

Un timore molto popolare dai risvolti ironici sfruttato a dovere da Hollywood

La superstizione che vuole il numero 13 portatore di sventura è molto diffusa nel mondo anglosassone, tanto che negli edifici pubblici o negli alberghi manca il 13° piano e le stanze vanno dal 12 al 14, saltando allegramente anche il 17. La stesa cosa avviene anche per le file negli aerei oppure aggiungono un 12A pur di non citarlo. Dove nasce la paura del venerdì 13?

Leggi tutto: Dove nasce la paura del venerdì 13?

Una fobia impronunciabile

E’ una vera fobia per alcuni che ha un nome specifico quasi impronunciabile triscaidecafobia. Chi ne soffre non riesce ad usare il numero ed avere una vita regolare ad ogni 13 del calendario, se poi cade di venerdì diventa tragedia. Tra le persone celebri che ne soffrivano il musicista Schoemberg, che soffriva di vere e proprie crisi di panico. Non a caso le sue composizioni era esclusivamente dodecafoniche.

Due cene a dare il via

L’origine di questa leggenda è probabilmente legata a due cene. L’ultima cena dove gli apostoli sono a tavola con Gesù e il 13° tradirà. il comportamento di Giuda Iscariota ha ispirato il terrore verso tutte le tavolate con 13 persona, ancora oggi si apparecchia per un 14° commensale per evitare che qualcosa di grave accada.

La cena degli dei norreni

L’altra cena è legata alla cultura norrena. 12 dei stavano pranzando quando a loro si aggiunse Loki, il grande imbroglione. Con la sua loquela convinse uno degli dei dei Hodor il dio cieco dell’oscurità a scagliare una freccia. Il dardo colpì Balder il dio della gioia e lo uccise, questo causo l’oscuramento della terra con tutte le conseguenze del caso.

Venerdì + 13 combinazione “orribile”

Quando al 13 venne aggiunta anche la concomitanza con un venerdì, la frittata era fatta. Rinfocolata anche dalla filmografia horror il “Venerdì 13” ha creato un vero e proprio filone, arrivato a 12 pellicole.  Anche Hollywood ha evitato di aggiungere un 13mo episodio. 

Dove nasce la paura del venerdì 13?

Crocefissione e Templari

Il venerdì già godeva di cattiva fama, del resto fu proprio di venerdì che Gesù venne crocefisso. Contribuirono alle leggende anche i Cavalieri Templari che erano particolarmente invisi al re di Francia Filippo IV, che per impossessarsi dei loro beni e del loro denaro, li accusò di eresia. Questo fece disperdere i cavalieri che vennero imprigionati, torturati e spesso uccisi anche sul rogo. Ovviamente tutto questo iniziò in un venerdì 13.

Debiti non saldati

In realtà pare che Filippo IV non avesse le risorse per restituire il denaro ottenuto in prestito dai Templari ed optò per una soluzione drastica che lo rendesse “solvibile”. Rubare il loro tesoro ed eliminare fisicamente chiunque potesse avanzare pretese. Di leggende riguardanti il loro tesoro e dove fosse sepolto ne sono nate centinaia. La letteratura s’è appropriata di questa possibilità dai “Rosacroce” sino al “Codice da Vinci”.

Un romanzo profetico

Proprio dal mondo letterario arrivò la definitiva consacrazione del Venerdì 13 con l’omonimo romanzo pubblicato nel 1907. Una storia legata ad un agente di cambio che per facili guadagni in borsa crea artificialmente panico. Il disastro comincia proprio il Venerdì 13 giorno scelto per far scoccare la situazione di crisi. Quando nel 29 crollo la borsa, molti si ridonarono di quel libro.

Non tutti spaventati

A New York nacque una associazione a difesa del 13, nel 1882. La chiamarono the Thirteen Club e svolgeva attività che tendevano a smorzare la credulità popolare. Ebbe un discreto successo ed organizzata serate con pranzi e cene. Si procurarono di far arrivare ai quotidiani un ironico messaggio che comunicava, che tra tutti i membri appartenni all’associazione, nel corso di un anno dalla fondazione, nessuno era morto o si era ammalato di gravi malattie. Del club faceva parte anche Theodore Roosevelt. Dove nasce la paura del venerdì 13?

Dove nasce la paura del venerdì 13?
Abitare, Eventi

Leggende sulle eclissi

L’improvviso oscuramento del cielo è spesso legato ad oscuri presagi

I nostri antenati sono sempre rimasti molto colpiti dai fenomeni naturali. Li legavano ad eventi a volte positivi, ma molto più spesso negativi e cercavano di leggerne le conseguenze. Bastavano due fulmini e si temeva la collera di Giove, figurarsi lo spegnersi del sole. Le eclissi solari hanno affascinato molti astronomi, che avevano compreso come fossero i movimenti celesti a provocarli. In Cina già riuscivano a calcolarle 4.000 anni fa. Non avevano gli strumenti attuali ma si sforzavano di calcolare quando eventi così macroscopici avrebbero avuto luogo. Leggende sulle eclissi

Leggi tutto: Leggende sulle eclissi

Presagi di disgrazie

Il popolo, che non aveva i mezzi per comprendere come accadevano, li immaginava come presagi di disgrazie. Agli eventi venivano associate catastrofi, morti di re e potenti, carestie e annate agricole pessime. Alluvioni, terremoti, nubifragi, tempeste, tutto veniva rapportato alle pessime relazioni con le divinità, di cui le eclissi erano sicuramente un segno di disapprovazione delle loro azioni. Su questo le religioni hanno investito parecchio, a partire dalle processioni per far piovere o smettere, o per fermare i barbari o le pestilenze.

Sensazioni di disturbo

Le sensazioni che le accompagnano sono disturbanti per molte persone. L’impressione è che qualcosa stia reagendo in modo molto strano, che il cielo ci possa cadere sulla testa (Asterix docet). Gli animali fuggono a rifugiarsi nelle tane, gli uccelli rientrano velocemente nei nidi, con la sensazione che un pericolo sia imminente. Le galline corrono al riparo nel pollaio chiocciando in modo innaturale come se fossero attaccate da un rapace. Dopo pochi istanti tutto diventa silenzioso. Il tempo sembra sospeso, ed i pensieri si avventurano in aree spaventose, protette e inesplorate. L’aria si raffresca, come se una mano gelida passasse sul mondo, e questo aiuta a pensare ad un sortilegio.

Tutto stravolto

Tutto sembra possibile, ma nel modo sbagliato. Segni che le menti semplici dei nostri antenati hanno elaborato in sensazioni negative o spaventose. Tanto spaventose da essere in grado di fermare pure gli eserciti, che rinunciavano a combattere in caso di eclissi. In molte culture le persone per scacciare i demoni, le streghe o le mostruose creature divoratrici del sole e della luce, facevano rumore, sbattendo pentole e padelle, correndo nelle campagne. Oppure sbattendo le armi sugli scudi e sugli elmi. Le streghe potevano approfittare del momento magico delle eclissi per pronunciare incantesimi. Per impedire che la luna potesse udire le loro parole, e rendere valido il sortilegio, fare strepito era l’unica soluzione possibile. Il rumore in realtà è la reazione al silenzio incombente e alla paura della morte.

Leggende sulle eclissi

Draghi, giaguari e pipistrelli

I nostri progenitori pensavano che qualcosa o qualcuno intervenisse fisicamente a provocare l’eclisse. Le leggende raccontano di un drago (Cina) che volato fino in cielo potesse divorare il sole. Oppure una rana gigante (Vietnam) compiva un gran balzo e divorava entrambi gli astri. I Vichinghi pensavano che il sole fosse inseguito ogni giorno da un gigantesco lupo, che ogni tanto riusciva ad azzannarlo. L’eclisse era proprio il morso del lupo. Le credenze religiose invitavano i fedeli a pregare e fare sacrifici, perché era sicuramente un segno della collera degli dei, o dell’inizio dell’apocalisse.

La fine dell’umanità

In alcune tribù sudamericane a provocarle era due figure mitiche: un Pipistrello Gigante e il Giaguaro Celeste. Entrambi avevano il potere di mordere o rosicchiare il Sole e sua sorella la Luna. La loro azione provocava le eclissi e portava grandi cambiamenti che potevano coincidere con le scelte delle comunità. Alcune tribù sono tuttora convinte che la fine dell’umanità sia vicina e questa lotta del Pipistrello Gigante e del Giaguaro Celeste, porterà alla distruzione di tutte le stelle e i pianeti. In alcuni rari casi per cercare di allontanare le eclissi venivano compiuti sacrifici per placare le collere divine, che potevano essere anche umani.

Stregoni, maghi e sortilegi

La letteratura fantasy si nutre di eventi naturali estremi. Ma non c’è bisogno di scomodare Tolkien per momenti legati alla magia e alla stregoneria. In alcune culture si immagina che sia l’intervento di uno stregone molto potente, in grado di dominare il corso degli astri a far avvenire le eclissi. Indubbiamente il segnale di un potere spaventoso, legato alla magia nera, che faceva leva sul senso di impotenza degli umani. Infine, due esempi dalla cultura rabbinica ebraica, dove si fa coincidere la cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden con una eclisse, così come la crocefissione di Gesù.

Cultura e tradizioni popolari

Ci sono molte credenze popolari di cui si perdono le tracce nella notte dei tempi. Bisogna correre a sbarrare porte e finestre per evitare che gli spiriti notturni, liberati ingiustamente durante il giorno, possano entrare nelle case. Si deve porre particolare attenzione a proteggere le donne in gravidanza, le più sensibili agli eventi magici. Ancora oggi in India i bambini nati col labbro leporino vengono indicati come coloro che sono nati durante un’eclisse. Pare che anche Colombo abbia sfruttato a proprio vantaggio una eclisse, minacciando gli abitanti della Giamaica, riluttanti a fornirgli vettovagliamenti, di oscurare la luna. Ovviamente l’evento, di cui era a conoscenza, spaventò i nativi che offrirono i loro servizi e le derrate richieste. Leggende sulle eclissi

Leggende sulle eclissi

Credits: Pixabay

Benessere, Enogastronomia

Aceto di mele benefici miracolosi smentiti dalla realtà

Le incredibili leggende nate sulla rete vengono smentite dagli esperti 

L’aceto di mele ha goduto recentemente di una notorietà eccezionale ed era stato dipinto come un elisir di lunga vita. Curioso come ciclicamente queste false notizie riescano ad attecchire e tornare in auge. L’aceto non ha i poteri che gli sono stati attribuiti, non è nemmeno la panacea per ogni problema di salute. Sembra che nessuno ricordi i disastri che ha procurato ad Elvis Presley che negli ultimi anni di carriera ne beveva un paio di bicchieri ogni giorno. Contava così di perdere peso, ma si è rovinato lo stomaco. Aceto di mele benefici miracolosi smentiti dalla realtà

Continua a leggere →