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Un tatuaggio di Rembrandt

Un museo di Amsterdam propone un modo innovativo di amare l’arte

Siete fan di Rembrandt e vorreste possedere una sua opera? Nulla di più facile, basta prenotarsi per una visita al “Poor Man’s Rembrandt Project“, per poter avere la possibilità di un tatuaggio davvero speciale. Saranno 4 i tatuatori a disposizione per realizzare sulla vostra pelle un tatuaggio ispirato alle opere del celebre pittore olandese. Un tatuaggio di Rembrandt

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Un successo enorme

Appesa s’è diffusa la notizia c’è stata una corsa a prenotarsi. Per una settimana uno studio di tatuatori si trasferirà all’interno del museo, ma le prenotazioni sono talmente tante che il rischio è di non poter accedere. I disegni tra cui scegliere sono celebri ritratti o soggetti presenti nelle opere di Rembrandt. Sono eseguiti con la tecnica della “punta secca” un metodo caro all’artista che incideva direttamente sulle lastre di stampa con un ago. Lo stesso metodo con cui gli aghi dei tatuatori inseriscono l’inchiostro nella cute.

Voglia di rinnovamento

I curatori del museo vogliono tentare un’azione di avvicinamento ai più giovani con questo escamotage. Vogliono raggiungere un nuovo pubblico e fidelizzarlo. I tatuaggi che sono così alla moda tra i più giovani, possono veicolare anche le opere d’arte e diventare uno stimolo a conoscere ancor meglio l’artista in oggetto. Il costo è molto limitato, tra i 100 e i 250 euro, a seconda della complessità del disegno. È possibile avere anche solo l’autografo di Rembrandt o il logo del museo.

Il vero studio

Il museo è negli spazi che furono la vera casa-atelier-studio dell’artista e questo rende il luogo in qualche modo speciale e d’ispirazione. Il passaggio delle opere dalle mura del museo alla pelle dei visitatori è un esempio di come l’arte possa essere veicolata in modo differente. Chi ama i tatuaggi li colleziona sul proprio corpo, proprio come si fa con le opere d’arte. Ma le opere di Rembrandt sono poche e molto costose, è più semplice averne alcune sottopelle.

Tatuatori fan

I quattro tatuatori sono grandi fan del pittore e della sua tecnica pittorica ed incisoria. La sua capacità con pochi tratti di dare personalità ai soggetti è ritenuta unica. Per questo, hanno accettato la proposta del museo, di trasferirsi dal loro studio per lavorare. L’atmosfera stessa della casa probabilmente aiuterà ad entrare in contatto con l’autore e renderà i tatuaggi veri capolavori. Un tatuaggio di Rembrandt

Credits: Poor man’s rembrandt

Abitare, Benessere

Sempre più giovani eccedono con l’alcool

Dagli USA arriva la pessima notizia di molti decessi dovuti all’alcoolismo

Sono in età lavorativa la maggior parte degli statunitensi deceduti a causa dell’alcool. La parte più produttiva sembra non riuscire ad assorbire lo stress, e si condanna a pessime condizioni di vita. Circa il 13% degli statunitensi tra i 20 e i 65 anni è rimasto vittima dell’abuso alcoolico. Il dato peggiora sensibilmente se si tiene conto di un range più giovane. Tra i 20 e i 49 anni i decessi salgono oltre il 20%. Dati terribili che impongono prese di posizione e importanti scelte politiche. Sempre più giovani eccedono con l’alcool

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Solo economia in gioco?

Il report che ha messo in luce questi dati, parla di evidente problema economico. Il venir meno di così tante persone in età di lavoro, avrà conseguenze sull’economia del paese. È urgente prendere provvedimenti che scoraggino gli abusi. I sanitari consigliano di mettere un freno, innalzando ancora il prezzo delle bevande alcooliche e limitandone gli orari di vendita. Un innalzamento della tassazione che sarà sicuramente sgradita e che nessun politico avrà il coraggio di applicare.

Lobby fortissima

La lobby dei produttori di alcoolici è fortissima, seconda solo alla NRA (National Rifle Association). La battaglia per ottenere una riduzione dei consumi si preannuncia durissima. Anche se da molto tempo si conoscono i dati relativi agli eccessivi consumi e alla sua pericolosità, ora sono ancora più evidenti. Sono dati che disaccorpano i decessi di altre categorie, come responsabili di malattie, cancro, epatopatie. Anche i coinvolgimenti in morte accidentali, omicidi, annegamenti, sparatorie, vengono separati. Ma in questo caso il tasso percentuale è legato solo all’alcoolismo.

Report meglio definito

Il report ha meglio individuato, grazie a dati specifici e ad interviste sui consumi dei deceduti, i confini del problema, Gli scienziati hanno creato una nuova mappa che individua una distribuzione a macchia di leopardo sul territorio statunitense. La differenza di percentuale tra gli stati è enorme. Forse a causa delle differenti educazioni ed abitudini, legate all’origine dei residenti. L’aspetto legato alla religione delle varie comunità, è una variabile importante sui costumi del bere in eccesso.

Anche il Covid

Anche il Covid ha contribuito a rendere l’acool più appetibile, i consumi sono aumentati assieme ai problemi mentali. Depressione, paure, disturbi mentali in forte aumento, e non curati a dovere, hanno portato ad ulteriori eccessi. Il picco del 13% è stato raggiunto proprio in piena pandemia. La preoccupazione dei sanitari è che in realtà il dato sia molto peggiore se associato a decessi causati solo in parte dall’alcool. Gli incidenti stradali, ad esempio, non vengono aggregati, anche se gli eccessi dovuti al bere, sono evidenti. Sarebbe interessante conoscere gli stessi dati riferiti ad Italia ed Europa. Sempre più giovani eccedono con l’alcool

Credits: Pixabay

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Jazz per giovani musicisti

Conad finanzierà il progetto che porterà 10 artisti a suonare sul palco di Umbria Jazz

Umbria Jazz è molto probabilmente il maggior evento musicale legato al jazz in Italia. Un punto di arrivo per molti musicisti, ed un palco molto ambito che può segnare il destino di una carriera. Quest’anno potranno sfruttare quella scena, 10 giovani artisti tra i 18 e i 28 anni. Per partecipare al Contest basta iscriversi sulla piattaforma e lasciare tre brani, originali o cover, entro il 1° giugno. Tra tutti i partecipanti verranno selezionati i 10 gruppi o solisti più meritevoli. Jazz per giovani musicisti

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Eventi

Tutti influencer o vogliono davvero un lavoro?

E’ la domanda che si pongono molti datori di lavoro

Vanno deserti i colloqui per assumere nuovo personale. I giovani 20-30 inviano i curricula ma quando vengono convocati per il primo colloquio di lavoro non si presentano. Abbagliati dal sogno del denaro facile e dal sogno di diventare influencer. Sono più attratti da Instagram o youtube che dalle reali possibilità di ottenere un lavoro stabile su cui creare le basi per il loro futuro. Tutti influencer o vogliono davvero un lavoro?

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