Enogastronomia, Eventi, Viaggi

Una cantina con fontane di vino

Scoperta in una villa romana vicino alla via Appia una organizzatissima cantina lussuosa.

Una costruzione che fa pensare ad una attività commerciale e ludica legata alla vendemmia e al suo festeggiamento, è stata scoperta vicino a Roma. L’anno chiamata Villa dei Quintili, dal nome della gens che l’avrebbe costruita. Erano una famiglia ricca che aveva importanti ruoli di potere, servirono infatti come consoli romani attorno al 150 D.C. Una cantina con fontane di vino

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Espropriati da Commodo

Le loro fortune s’interruppero bruscamente quando l’efferato imperatore Commodo decise di eliminarli fisicamente e d’impossessarsi delle loro proprietà. Era una villa che poteva definirsi una mini città dotata di servizi essenziali e di molte comodità come un centro termale ed un teatro. Probabilmente era un luogo di delizie e di rappresentanza.

Un lusso esagerato per una cantina

Molta curiosità ha riservato il ritrovamento di una cantina che potremmo definire lussuosissima lastricata di marmi e ceramiche, con tre vasche per la pigiatura. Il luogo è talmente bello e curato, per essere una cantina, da far pensare ad un luogo destinato ad uno spettacolo rituale in onore della vendemmia. Forse fu lo stesso Commodo ad ordinare che fossero costruite in modo da rappresentare la sua ricchezza.

Pavimenti e condotte in marmo 

La scelta dei pavimenti in uno scivolosissimo marmo rosso, s’immagina vada in quella direzione, più una cantina dimostrativa che veramente produttiva. Dalle vasche di pigiatura il mosto sgorgava attraverso canali di marmo verso l’esterno dove confluiva in grandi tini dove poteva fermentare. Una festa per gli enologi e gli invitati del tempo che potevano servirsi direttamente da quelle canalizzazioni, in cui i Romani erano maestri come dimostrano i loro acquedotti.

Una cantina con fontane di vino

Sale per banchetti

La Villa Quintili era dotata di svariate sale per i convivi e banchetti, questo fa immaginare che fosse una località destinata ad essere un luogo di divertimenti. La ricchezza dei pavimenti con intarsi di svariati marmi supporta questa teoria. La curiosità riguarda piuttosto il fatto che, in loco, non si ricordino vigneti di particolare valore e che la cantina fosse una dimostrazione di ricchezza anziché una efficiente azienda vitivinicola.

Vino costoso ed esportato ovunque

Il vino era molto costoso e chi lo commerciava possedeva sicuramente buone rendite. Probabilmente i proprietari delle vigne festeggiavano copiosamente l’inizio della stagione della vendemmia che riempiva i loro tini e donava nuova consistenza ai loro capitali. i vini laziali e campani erano celebri e venduti in tutto il bacino del Mediterraneo grazie alla grande flotta commerciale e all’ottima rete stradale che i Romani avevano saputo costruire.

Cultura enoica 

La cultura enoica che seguiva le rotte commerciali romane aveva influenzato molte delle società e delle popolazioni con cui interagiva. Il vino era allo stesso tempo rituale laico e religioso. Non poteva mancare nei banchetti e nei doni agli dei. Molto vino è stato utilizzato nei secoli con scopi medicamentosi, accrescendone così l’importanza e la ricchezza morale, togliendo in parte la patina negativa legata all’ebbrezza. Una cantina con fontane di vino

Una cantina con fontane di vino
Una cantina con fontane di vino

Credits: Pixabay, unknown

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Gli artisti iraniani colorano le fontane di rosso sangue

Una forma di protesta che cerca di sensibilizzare la popolazione e sfidare il potere.

Non è una forma di protesta completamente inedita, quella di far sgorgare acque colorate di sangue in fontane e vasche. Già era accaduto per i soldati caduti nella guerra Iran-Iraq con una fonte multi-piano, situata nel cimitero di Behesth-e Zahra, che faceva sgorgare acqua rosso sangue. Quel che colpisce nelle manifestazioni attuali è che sono apparse in diversi luoghi della città di Teheran. Gli artisti iraniani colorano le fontane di rosso sangue

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Proteste per le repressioni

Sono una forma di protesta contro le repressioni della cosiddetta “polizia morale” che ha assassinato Masha Amini. La 22enne che protestava per gli abusi e che è morta a causa delle percosse di questa presunta polizia, veri aguzzini scatenati contro le donne e gli studenti. La protesta viene soffocata nel sangue, ma non ferma le manifestazioni che mettono a rischio il palazzo.

Vasche rosse

Alcune fontane e vasche, collocate in spazi aperti e molto frequentati dai cittadini di Teheran, si sono trasformate in vasche rosso sangue. La polizia non ha potuto rintracciare gli artisti che lo hanno fatto, e si sono limitati a svuotarle. La protesta ha generato anche un hashtag che suona come “Affonda nel sangue Teheran”. In un regime tanto violento, una protesta relativamente semplice, come questa della colorazione rossa, è molto audace. Se individuati gli artisti possono venire incarcerati, con tutte le conseguenze che immaginiamo

Gli artisti iraniani colorano le fontane di rosso sangue

Oltre 200 vittime

Sono almeno 200 le vittime delle manifestazioni, la polizia interviene con veri e propri squadroni della morte. Forze armate in borghese ma incappucciate per non essere riconoscibili, come testimoniato da alcuni video disponibili in rete. In Iran tutto è censurato in modo duro, comprese le arti. Anche l’accesso ad internet è assai limitato, Whatsapp e Instagram sono bloccati, per questo le notizie filtrano con difficoltà. Ogni tentativo di protestare viene bloccato. Anche la minima trasgressione viene punita e i manifestanti vengono malmenati o arrestati.

Ma la protesta continua

La protesta continua e si fortifica dell’azione delle donne che sono diventate un simbolo infermabile. La manifestazione di supporto per la morte di Amini, con il taglio di una ciocca di capelli, sta creando più problemi di quanto previsto a Khamenei. Il suo regime barcolla sotto i colpi di una popolazione di giovani che non vuole sottostare ai suoi dictat. Gli esempi di lotta, rumorosa o silenziosa si moltiplicano. Recentemente in un parco della città sono stati appesi dei cappi rossi ai rami degli alberi. Manifesti anonimi che invitano a continuare la lotta, sono apparsi sui muri.

Una gioventù infelice

Secondo i dati di Iran Human Rights i giovani infelici e scontenti sono la stragrande maggioranza. L’età media della popolazione iraniana è molto bassa, perciò il futuro sembra segnato. Le cose dovranno cambiare. Saprà Khamenei accorgersi di essere seduto su un vulcano e concederà qualcosa, o proseguirà nel tentativo di nascondere i problemi? Gli artisti hanno dato il la con queste manifestazioni “colorate di rosso”, la speranza è che il messaggio arrivi forte e chiaro. Gli artisti iraniani colorano le fontane di rosso sangue

Gli artisti iraniani colorano le fontane di rosso sangue

Credits: Pixabay

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Basta plastica in aeroporto

San Francisco stringe i tempi per diventare un aeroporto a rifiuti zero. Messe al bando tutti gli usa e getta di plastica, tra questi le bottigliette di plastica, sostituite da fontanelle gratuite.

California all’avanguardia anche nel campo della riduzione dei rifiuti. Il suo aeroporto di San Francisco ha bandito tutte le plastiche monouso. Se era facile farlo con piatti, bicchieri, tazzine e cucchiaini, qui il progetto è andato oltre, sono proibite anche le bottigliette di plastica per l’acqua. Per ovviare all’inconveniente della sete, sono state messe a disposizione tantissime fontanelle, che distribuiscono acqua gratuitamente. Basta plastica in aeroporto.

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