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Pasta world day il 25 ottobre

Il più celebrato e diffuso cibo amato dagli italiani, continua a diffondersi in tutto il mondo

Non mancherà nella dieta di moltissimi italiani un piatto di pasta il 25 ottobre.  Anche perché è una giornata speciale, quella in cui il piatto  più diffuso della tradizione mediterranea ha la sua celebrazione. E’ un simbolo del nostro paese e delle nostre tradizioni culinarie, così seguite ed imitate in moltissimi altri paesi. Il Pasta World Day ha la possibilità di essere un mezzo di comunicazione, direttamente con le pance di tutto il mondo. Pasta world day il 25 ottobre

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Italianità nel mondo

La pasta rappresenta l’italianità nel mondo. Meglio del Colosseo o la Torre di Pisa o il Canal Grande di Venezia. Chiunque mangia pasta probabilmente dedica per qualche istante un pensiero al nostro paese. Non saremo gli inventori della pasta, ma sicuramente siamo coloro che l’hanno saputa interpretare meglio e renderla un alimento così importante e gradito.

Versioni spurie in giro per il mondo

Ovunque troverete qualche ristoratore che vi offrirà la sua versione più o meno accurata della carbonara, gricia, cacio e pepe, lasagne, amatriciana, o spaghetti aglio olio e peperoncino. Piatti abbastanza semplici da preparare e che chiunque potrebbe imparare a cucinare seguendo semplici ricette. Questo è il segreto che ha consentito una diffusione così capillare, da HongKong alle grandi città europee ed americane, passando per località minuscole purché  attrezzate di uno scolapasta.

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Incontrare i gusti del paese

Come è facile comprendere ogni paese ha dato le sue interpretazioni anche per venire incontro alla reperibilità delle materie prime ed incontrare il gusto dei commensali. Le ricette si sono arricchite di ingredienti che agli italiani possono sembrare folli, ma che ai consumatori piacciono. Ogni ristoratore o cuoco rivendica il diritto di poter aggiungere e modificare la pasta con una versione custom, che è spesso una reinterpretazione.

Classiche o reinventate

Ci sono paesi come l’Inghilterra dove trionfano le ricette più vicina all’originale e semplici. Lo spaghetto al sugo è il preferito, il più vicino possibile alla tradizione italiana, ma con scivoloni verso il ketchup e salse pronte che non sono proprio eccellenti. Il mercato UK attrae anche molte delle nostre salse pronte come il pesto o le creme di funghi ed ovviamente la salsa al pomodoro. Piace molto anche l’amatriciana.

Consumi in aumento anche col servizio di consegna a domicilio

I consumi mondiali di pasta aumentano, favoriti anche dalle compagnie di consegna a domicilio che poggiamo molto del loro business sulla facile porzionalità e trasportabilità di penne, mezze pene, fusilli, farfalle, ziti, spaghetti e quant’altro. La pasta ha anche creato delle curiose “aberrazioni” con piatti noti all’estero ed inesistenti in Italia. Come le celebri spaghetti con le polpette, o Lingue Alfredo, create negli Usa e diffuse un poco ovunque. I turisti si stupiscono sempre quando le ordinano, ed i camerieri spiegano questa realtà, e li dirottano verso le più italiane tagliatelle al ragù.

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I francesi amano variare sul tema

Ai francesi piacciono paste un poco più lavorate ed articolate, del resto la loro cucina li ha abituati a ricette pesanti e molto concettuali. Amano le paste fresche con creme arricchite di tartufi, funghi, parmigiano, con le uova, con la pancetta croccante, e varie spezie ed erbe aromatiche. Immancabili i piatti con formaggi vari, di cui si sentono depositari nel globo terracqueo. Devono aggiungere qualcosa o si sentono incompleti anche nel momento di fare una pasta. Ma si arrendono davanti ad una carbonara, il più possibile tradizionale. 

Belgio e Medio Oriente

Anche in Belgio le cose non mutano granché rispetto ai francesi, ma c’è una forte tendenza alla pasta con frutti di mare. In medio oriente a causa delle restrizioni alimentari verso il maiale, le ricette mutano con moltissimo pollo che sostituire le salse a base suina. Anche le Linguine Alfredo vengono preparate con pollo arrostito e macinato. Ovviamente la bolognese ha un ragù molto più roseo e le lasagne sono quasi vegetariane. Nei paesi orientali amano le salse che contengono panna, ma scordatevi di ordinare le classiche penne salmone, vodka e panna in un paese musulmano,  se non volete beccarvi un bel rifiuto. Pasta world day il 25 ottobre

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La carbonara è americana

Lo sostiene un articolo pubblicato sul quotidiano Financial Times.

Per fare uno scoop e vendere più copie, serve un titolo civetta, forse è questo lo scopo dell’articolo apparso sul Financial Times, che vuole ribaltare molte delle nostre conoscenze. A farne le spese è la nostra cultura culinaria che viene presa a pesci in faccia. Il grimaldello utilizzato, è un vecchio articolo di un docente dell’alimentazione di Parma. Decisamente lontano da quella che è la tradizione e la cultura italiana. La carbonara è americana

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Produttori e associazioni arrabbiati

Prese di posizione, anche molto severe, sono arrivate dai produttori e dalle associazioni di categoriaParmigiano Reggiano in testa, a difendere l’unicità e la veridicità del proprio prodotto. In una delle dichiarazioni pubblicate nell’articolo del F.T. il vero parmigiano sarebbe quello del Wisconsin. Strampalata considerazione, visto che le industrie casearie di quello stato sono celebri per i falsi. Sono tra le più presenti nelle aule dei tribunali, per aver copiato quasi ogni tipo di formaggio del globo. Li producono con denominazioni molto simili o addirittura coi nomi originali.

Ricetta originale immutata da secoli

Il Parmesan del Wisconsin a detta di Alberto Grandi sarebbe più vicino alla ricetta originale. Con forme di soli 10 chili rispetto a quelle attuali di circa 40 chili. Ma la ricetta nella sua semplicità (latte, caglio, sale) non può essere modificata. Viene ripetuta da almeno 800 anni e sono le abilità dei casari a render unico il formaggio. Stigmatizzare la crosta impressa a fuoco, vero simbolo del Parmigiano Reggiano attuale, perché un tempo le forme erano coperte da una crosta nera, sembra anacronistico.

La carbonara è americana

Un attacco alle tradizioni italiane

Incomprensibile l’attacco alla tradizione culinaria italiana, che il F.T. vuole portare, proprio ora che è stata presentata la candidatura a Patrimonio immateriale dell’umanità all’Unesco. Forse proprio la candidatura infastidisce qualcuno nel distretto economico-finanziario interessato al food & beverage. Prendersela con carbonara, panettone e tiramisù per svilire un intero settore sembra incauto. Soprattutto, sembra poco credibile

Carbonara Panettone Tiramisù

La barzelletta secondo la quale a inventare la carbonara sarebbero stati gli americani è veramente da tenersi la pancia per le risate. Così come attribuire una nascita recente a dolci celebri come panettone e tiramisù, è infondata. Potrebbe far sorridere e pensare all’articolo di colore acchiappa-click, ma mette in discussione uno dei settori trainanti della nostra bilancia commerciale. Aziende, maestranze e posti di lavoro vengono messi in gioco da una “boutade” giornalistica, che potrebbe portare a danni economici.

Danni d’immagine

Non crediamo che l’articolo riuscirà a far cambiare opinione a molte persone, ma forse sarebbe il caso di chiedere i danni d’immagine a chi specula con notizie molto discutibili o chiaramente false. Appoggiare anche solo per un minuto l’idea che il vero Parmigiano Reggiano possa essere quello del Wisconsin è da irresponsabili. Attendiamo conferme o smentite da parte del F.T. un quotidiano che ben conosce l’aspetto delle fake news divulgate in campo economico. La carbonara è americana

Credits: Consorzio Parmigiano Reggiano, Pixabay