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Come impedire agli elefanti di distruggere le fattorie 

Convivere con gli elefanti e ottenerne vantaggi

In Kenia gli elefanti stanno diventando un problema per gli agricoltori. Le fattorie si estendono in aree che un tempo erano selvagge e che consentivano ai pachidermi di muoversi in libertà sui consueti tracciati. Sentieri memorizzati dalle vegliarde capo branco e che portavano a sorgenti o pascoli. Come impedire agli elefanti di distruggere le fattorie

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Sentieri interrotti

Interrompere questi sentieri sta disorientando gli elefanti costretti a mutare i loro percorsi. in queste annate molto siccitose, la ricerca dell’acqua è fondamentale, gli ostacoli rischiano di venire travolti davanti alle esigenze vitali. Sono accaduti incidenti gravi, con abitazioni abbattute mentre i residenti erano ancora all’interno, e villaggi travolti.

Riserve d’acqua recintate

Cisterne d’acqua o stagni recintati, sono stati invasi dagli elefanti che avevano bisogno di dissetarsi. Per rallentare le intrusioni, le cisterne sono state delimitate da rocce appuntite, che impediscono ai grossi piedi dei pachidermi di avanzare senza ferirsi. Ovviamente questo ha innervosito gli elefanti costretti ad allungare i loro percorsi alla ricerca di altre soluzioni per dissetarsi.

Solo 1,5 milioni

In Kenia ci sono quai 1,5 milioni di elefanti, sembrano tanti ma sono una sparuta minoranza se comparata alla loro presenza un secolo fa. Il bracconaggio per ottenere l’avorio ha decimato la popolazione, in tutto il secolo scorso. I confini colabrodo verso Somalia ed Etiopia hanno consentito di ottenere facilmente armi da fuoco, con i quali abbattere i giganti della savana.

Trattati contro l’importazione

Ora, fortunatamente, sono stati siglati trattati che escludono l’esportazione, soprattutto verso la Cina. Il commercio di avorio si è ridotto tantissimo, è quasi scomparso. Se però la domanda dovete aumentare, c’è il rischio che il bracconaggio riprenda per il facile guadagno che consente.

Elefanti di foresta e di savana

Ci sono due tipi di elefanti quelli delle foreste più piccoli e riservati e quelli delle savane, molto più grandi ed intraprendenti. Per fermare le loro “invasioni” sono sorti molti progetti incruenti e naturali che cercano di limitare le loro scorribande. Un metodo consiste in una recinzione di alveari sospesi posti ai confini delle fattorie. Contengono api africane molto più agguerrite di quelle europee. Gli elefanti le temono e non si avvicinano. Se vengono molestate le api attaccano, e la loro pelle nei punti più delicati, come attorno a  occhi, bocca e proboscide, viene punta e provoca forti dolori e gonfiori.

Come impedire agli elefanti di distruggere le fattorie

Impollinazione e miele da vendere

Gli agricoltori oltre a proteggere i loro raccolti, ne traggono vantaggi grazie all’impollinazione e al commercio del miele, un altro mezzo di sostentamento per fattorie che non garantiscono grandi fatturati. Un altro metodo dissuasivo è la recinzione di peperoncino. Agli elefanti non piace, anzi li disturba, perciò ne vengono piantate molte piante attorno alle aree coltivate.

Micro-birrifici per impiegare il miglio

Campagne ecologiche hanno favorito la creazione di micro-birrifici che utilizzano il miglio in eccedenza, per la bevanda più richiesta in Africa, la birra. Acquistano anche a prezzi molto vantaggiosi tutto il miglio prodotto delle fattorie, che così possono autofinanziarsi. Per ottenere questi prezzi di favore, gli agricoltori devono per rispettare dei disciplinari che li invitano a coesistere con gli elefanti, e a rispettare i loro corridoi. Se convivono col loro, ricevono contributi e possono aumentare i loro raccolti e profitti.

Come impedire agli elefanti di distruggere le fattorie

Nessuna costruzione sui sentieri

Devono anche impegnarsi a non espandersi nelle aree più percorse dagli elefanti. A questo scopo è stata tracciata una mappa che raccoglie tutti i sentieri. Su quei territori è vietato costruire altri fabbricati, per evitare ulteriori conflitti. Tutti i sistemi in uso stanno funzionando, api, peperoncino, finanziamenti e luci notturne alimentate da celle solari contribuiscono a permettere una convivenza pacifica, tenendo gli elefanti a distanza dalle fattorie.

Vendute quote di impronta carbonica

Per incentivare ulteriormente gli agricoltori, vengono vendute quote per l’impronta carbonica ad altre aziende. Un emolumento che favorisce i kenioti e li ha convinti a collaborare con questi progetti di salvaguardia e coesistenza. Come impedire agli elefanti di distruggere le fattorie

Come impedire agli elefanti di distruggere le fattorie

Credits: Pixabay

Abitare, Benessere

Esistono anche le api del mare

Sono piccoli crostacei che svolgono un lavoro di impollinazione finora poco conosciuto

L’elenco degli impollinatori s’allunga e soprattutto cambiano gli habitat in cui compiono la loro azione. Cambia anche la dimensione degli spazi in cui la svolgono. Siamo abituati a considerare l’aria come l’ambiente privilegiato dove si muovono agilmente api, farfalle, falene, colibrì. Ma l’impollinazione può avvenire anche in ambiente subacqueo. Solitamente è il nettare che veicola la curiosità e la laboriosità degli insetti, ma in mare il nettare non è disponibile. Eppure il fenomeno avviene anche sotto il pelo dell’acqua. Esistono anche le api del mare

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Benessere, Eventi

Slow Food Ricola e i Mieli di Montagna difendono le api

Slow Food cerca di salvare le api e la biodiversità con un preziosissimo alleato, Ricola

Le api sono preziosissime e sono in grave pericolo, perciò in loro soccorso arriva un progetto Slow Food. Il suo obiettivo è salvaguardare le api e gli insetti impollinatori e con essi la biodiversità e l’agricoltura di alta montagna. Il progetto parte dalle esigenze dei Mieli di Alta Montagna del Presidio Slow Food, di mantenere una produzione elevata e di qualità. Hanno trovato solidarietà e supporto dal marchio Ricola, l’azienda svizzera che produce le celebri caramelle balsamiche. Slow Food Ricola e i Mieli di Montagna difendono le api

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Benessere

Per fare concorrenza alle api servono le bolle di sapone

Dimostrato scientificamente che le bolle di sapone possono impollinare i fiori, la tecnica sperimentata su alberi di pero.

Sostituiremo le api e gli altri insetti impollinatori con miliardi di bolle di sapone? Pare proprio che sia possibile. Le bolle calibrate in modo preciso possono sostituirsi alle api e fecondare i fiori dei nostri frutteti. Non serviranno a fare il miele, ma forse le bolle possono darci una grossa mano nel combattere la crisi dovuta alla diminuzione degli insetti impollinatori. Molte colture potrebbero avvantaggiarsi di una nuova tecnica che non impone agli umani di fare l’operazione manuale. I cinesi hanno tentato l’impollinazione manuale col pennello, ha dato risultati positivi, ma è il mestiere più noioso che si conosca. Altri tentativi sono stati effettuati con macchine che spruzzano il polline, un processo su cui gli israeliani puntano molto per le loro mandorle. Per fare concorrenza alle api servono le bolle di sapone

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Benessere, Eventi

20 maggio Giornata mondiale delle api

Proteggiamole, amiamole, sono loro a custodire il nostro futuro, senza di loro la nostra tavola si svuota

Non è cominciato bene questo 2020 per le nostre amiche api. C’è stato un vero e proprio attentato ad un alveare in Friuli, 2 milioni di api dati alle fiamme. Senza un reale motivo se non la stupidità. L’importanza delle api viene ribadita ogni giorno ma c’è ancora chi non si rende conto del loro indispensabile lavoro. In occasione della giornata mondiale a loro dedicata si moltiplicano le manifestazioni sui social, ma anche quelle reali. 20 maggio Giornata mondiale delle api

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Benessere

Salviamo le api con la marijuana

Una sorprendente scoperta casuale, mentre ovunque le api sono in crisi quelle che vivono accanto alle coltivazioni di marijuana prosperano

Nella disputa marijuana si marijuana no s’inserisce anche il discorso della salvaguardia degli insetti impollinatori. La legalizzazione avvenuta in molti stati USA ha portato alla scoperta che le arnie poste vicino ai campi di canapa ha dato un grande impulso alle api. I pesticidi non vengono utilizzati in queste coltivazioni, quindi gli insetti impollinatori, hanno un minore rischio di venire a contatto con le sostanze che li stanno decimando in tutto il mondo. Salviamo le api con la marijuana

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Benessere, Enogastronomia

Macchine impollinatrici per sostituire le api

Credits: Edete

Gli agricoltori potranno usare robot per impollinare le piante

Le api sono sempre più in difficoltà, quelle selvatiche sono ormai nell’elenco dei quelle in estinzione. Le domestiche sono in fortissimo calo per l’utilizzo dei troppi pesticidi e diserbanti. Il glifosato uno dei prodotti più controversi e pericolosi, è presente in quasi tutte le api che sono state controllate. Le api domestiche vengono sballottate in luoghi diversi per aiutare l’impollinazione ma il loro contributo è destinato a scendere. Macchine impollinatrici per sostituire le api

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Benessere

Sarà una primavera splendida in Minnesota per le api

Lo stato intende dare contributi a tutti i possessori di terreni che vorranno seminare prati con i fiori che loro gradiscono maggiormente.

Il timore di condannare all’estinzione le api ha fatto scattare questa azione etica. I contributi verranno dati a chi si impegna a coltivare i prati senza utilizzare pesticidi. I prati non trattati diventeranno così bee-friendly (amici delle api). Ad essere maggiormente in pericolo è il bombo rugginoso, una specie diffusissima in tutto il Nord America ma ora gravemente minacciato di estinzione. Sarà una primavera splendida in Minnesota per le api.

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Benessere

Anche le api con i problemi da micro-plastiche

In Argentina è stato trovato un nido costruito solo con plastica. Evoluzione, adattabilità o altro segno di declino?

Gli ottimisti penseranno che è un segno positivo di adattamento alle condizioni mutate. I pessimisti penseranno alle micro-plastiche che già stanno condannando i nostri mari e tutti i suoi abitanti. Alla fine della catena alimentare ci siamo noi umani e quelle plastiche ce le ritroviamo nei nostri manicaretti a base di pesce. Anche le api con i problemi da microplastiche

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Benessere

A Utrecht hanno creato i mini-parchi per le api

Per dare una chance ad api e farfalle nella citta della cultura olandese, Utrecht, hanno creato delle isole verdi sopraelevate

Gli insetti sono importantissimi, soprattutto le api, che si stanno riducendo di numero per colpa di eccessivi pesticidi. Per dare a loro una maggiore opportunità le pensiline di fermata ed attesa degli autobus, sono diventate piccoli giardini. Sono dei mini-parchi che hanno molteplici scopi. Oltre ad allietare le api, raffrescano l’aria e raccolgono l’acqua piovana. A Utrecht hanno creato i mini-parchi per le api.

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