La gestione della pandemia si è rivelata infelice e molto pericolosa, ora è difficile convincere la popolazione di aver dato pessime indicazioni sanitarie e cambiare rotta
Anche il re di Svezia ha strigliato a dovere il governo svedese per la pessima gestione della cosa pubblica nell’ultimo anno. Parole durissime che però danno il senso di quanto sta accadendo. Il governo svedese ha puntato sulle qualità supposte del popolo svedese. Una presunta superiorità tutta da dimostrare, che ha inorgoglito i cittadini e resa quasi impossibile una reale ricerca di soluzioni praticabili. Svezia fare gli sboroni col virus non sempre paga
Buona cittadinanza
Il primo ministro svedese Lofven ha fatto leva sul sentimento nazionale di essere una nazione particolare. Lasciando intendere che con la semplice capacità dei buoni cittadini di svolgere la propria vita il successo sarebbe arrivato. Una lucidatura dell’orgoglio nazionale, che poggia su un sentiment di superiorità, tanto elevato da arrivare allo sberleffo nei confronti degli altri. Forse ricorderete come a inizio pandemia gli italiani vennero etichettati come i soliti latini pronti a drammatizzare tutto. Mentre “loro”, gli svedesi, avrebbero sconfitto quel noioso raffreddore velocemente e senza fare tanta scena. Non è andata così.
Costituzione
Lovfen ha quotato la costituzione svedese che impedisce di porre freni alle libertà personali. Perciò utilizzare le quarantene sarebbe risultato particolarmente indigesto. Per questo nessuna costrizione, tutto aperto, ristoranti, bar, negozi. Circolazione permessa ovunque e soprattutto niente mascherine. Tra l’altro in Svezia è stata fatta circolare ad arte la notizia che le mascherine sarebbero dannose. Provocherebbero una diffusione maggiore del virus. Una convinzione che ora sarà difficile smantellare. Una replica del nostro fenomeno “non ce n’è coviddi”, ma utilizzando falsi testi scientifici.
Noi siamo migliori
Puntare sul senso di essere unici, fantastici, migliori, orgogliosi di essere cittadini di un paese tanto abile nel gestire il virus ora si ritorce contro di loro. Stuzzicare il senso di orgoglio nazionale ora rischia di non trovare soluzioni, gli ospedali sono pieni, le terapie intensive non hanno più posti letti. Ma gli svedesi continuano a pensare di essere inattaccabili solo in quanto svedesi, una falsa sicurezza che sarà complicato smontare. Una pessima dichiarazione tra l’altro indicava come gli ultraottantenni come agnelli sacrificali per i quali era inutile sprecare risorse e cure.
Ridicolizzare gli altri
Ridicoli, pazzeschi, questi gli aggettivi con cui vengono etichettati i provvedimenti delle altre nazioni. È la Svezia ad aver capito come ci si comporta, gli altri sistemi sanitari sono folli, noi raggiungeremo presto l’immunità di gregge. Sull’onda di queste dichiarazioni delle autorità sanitarie svedesi anche la stampa ed i media han cavalcato la loro piccola tigre dell’unicità. Orgogliosi di vivere in un paese che non ha paura di una piccola influenza di stagione. Ma la scienza li ha attesi al varco. Un documento firmato da esperti ha smitizzato questa unicità, ma i media han preferito ignorare il messaggio.
Sembrava andare tutto bene
L’estate scorsa i risultati sembravano dare ragione al “tutti petto in fuori” orgogliosi cittadini svedesi. I negazionisti di tutto il mondo hanno preso l’esempio della sanità svedese come l’unica veramente praticabile. Creando aspri dibattiti in tutto il mondo. Aprire tutto, ricominciare a vivere senza preoccupazioni. Poi è arrivata la seconda ondata. Ora la vanagloria ha creato le condizioni di non credere alla pandemia, mentre in realtà sta massacrando la cittadinanza. Riusciranno ora a convincere gli “sboroni” svedesi che anche loro sono aggredibili dal virus? Capiranno che i paesi che hanno ridicolizzato per un anno in realtà erano nel giusto? Il buon senso “folkvett” svedese, il senso di corretta cittadinanza favorirà la cura o peggiorerà le cose? Svezia fare gli sboroni col virus non sempre paga
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