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Super-navi a Venezia per poco non c’è scappato il morto

Venezia super-navi viaggio
credits:corriereveneto

E’ tempo di mettere un freno a questi maxi-hotel a elica

Venezia è un patrimonio della cultura mondiale, su questo non c’è dubbio. Tutti vorrebbero visitarla, è un polo di attrazione enorme. E’ giusto che venga inclusa in tutti gli itinerari di viaggio. Basta soltanto allegarla alle destinazioni di un viaggio organizzato, perché il pacchetto vada a ruba. Eppure il troppo stroppia, voler visitare una città dove il tempo è bloccato proprio per la sua conformazione, come fosse un resort è molto negativo. Super-navi a Venezia per poco non c’è scappato il morto.

I ritmi di una città non si possono stravolgere

I ritmi di una città che nell’immaginario è un simbolo di bellezza, arte, sapienza, non si può stravolgere per una visita mordi e fuggi. L’esperienza che offrono le super-navi come quella che proprio ieri ha semidistrutto un battello fluviale e rischiato l’incidente mortale, è troppo pericolosa. E’ una vacanza in cui tutto è velocizzato e stereotipato. Venezia vista dal 10° ponte di una super-nave non è l’approccio corretto. Buono per foto con un angolazione inusuale, ma sicuramente non la visuale rasoterra, per cui la città è stata concepita. I ritmi di Venezia sono placidi come le sua acque, pretendere di capirla passandoci in mezzo a 10 nodi all’ora non ha senso.

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Tanto vale andare a Las Vegas

Se proprio si desidera una conoscenza così superficiale tanto vale andare a Las Vegas dove un  hotel offre una riproduzione stereotipata con tanto di canale e gondola. Più finta di un unicorno, ma buona per turisti che non vogliono crescere. La piccola deturpazione quotidiana effettuata da turisti che scendono dalle super-navi in infradito per fare un giro in piazza, non è certo quello che Venezia si merita. Sciamano come api imbizzarrite, scattano mille foto e cercano di prendere un caffè serviti al tavolo, salvo poi offendersi per il prezzo troppo elevato. Esaurito questo breve tragitto tornano a bordo, non portano nulla alla città, non la vivono e non la sentono. E’ l’equivalente di un giro in giostra.

Gli hotel piangono

Tutto il comparto turistico legato alle presenze in hotel piange l’ingerenza di questi maxi-hotel natanti. L’offerta di assaggiare un gioiello storico così velocemente è una sorta di affronto. Impedisce a chi veramente ama la città di gustarla a dovere. Venezia è sempre più una grande Disneyland proprio per colpa delle super-navi che ingolfano la parte più rinomata e facile della città. I negozi dei veneziani sono spariti, sostituiti da proprietà di multinazionali, che investono cifre folli per buchetti di pochi metri quadri nelle zone di passaggio. In questo modo sviliscono ancor più il tessuto della città, travolta da gestori cinesi e coreani che vendono artigianato (made in China) veneziano!

Attraccare al Lido e usare le navette

La soluzione è semplice, ed etica, impedire alle super-navi di entrare nella laguna e nel Canal Grande. Farle attraccare al Lido ed usare le navette che almeno riportano la linea dell’orizzonte al giusto posto. Lo stupore di sbarcare a San Marco ad altezza piazza deve essere riportato ad essere un must. Non abbiamo ancora nominato il problema delle onde che le super-navi creano, rovinando progressivamente i basamenti su cui si regge la città. Ci sono comitati che si battono da almeno 20 anni per eliminare le super-navi dalla laguna, speriamo che stavolta verranno ascoltati. Prima che si arrivi a qualcosa di davvero irreparabile. Super-navi a Venezia per poco non c’è scappato il morto.

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Super-navi a Venezia per poco non c'è scappato il morto
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Super-navi a Venezia per poco non c'è scappato il morto un rischio troppo grosso e che sconvolge il modo di fare turismo in una città simbolo dell'Italia
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