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Street Food un vero business?

Street Food un vero business

Il successo delle manifestazioni legate al cibo di strada sta diventando un ambito in cui investire.

Il cibo conserva intatto il suo fascino, in qualunque modo venga proposto, mangiare è uno degli sport più amati in tutto il mondo. Tra i trend indiscussi degli ultimi anni, il cibo di strada sta raccogliendo grandissimi consensi. L’interesse aumenta, e la voglia di cimentarsi con qualche specialità e dare vita ad un buon business, aumenta con essa. È in realtà il proseguimento di un’esperienza mai cessata, che esiste da millenni. Il cibo servito porta a porta o nei vicoli è un’attività frequentatissima in Italia nel bacino del Mediterraneo e in tutto il mondo. Ha il fascino dei falafel e dell’hummus mediorientali, degli arrosticini di pecora e della pizza a portafoglio. Una storia millenaria che vale la pena mantenere viva. Street Food un vero business?

La mobilità diventa importante

Ciò che trasforma lo Street Food tradizionale è la possibilità di cambiare postazione con facilità. La motorizzazione dei “truck” attrezzati, svolge un compito importantissimo nel rinnovare questo mestiere tradizionale. Portare cibo attraente, goloso, profumato, innovativo o tradizionale, ha un appeal fantastico. Chi può resistere ad una occasione così attraente direttamente servita al consumatore? Le manifestazioni che raccolgono diversi truck con le loro specialità, stanno aumentando a vista d’occhio. Il loro successo è una garanzia. Ma cosa serve per iniziare una nuova attività di cibo di strada?

Idee chiare

Servono idee chiare per attivare un buon progetto. Scegliere una o più specialità da realizzare in grande scioltezza, è il primo passo. Avere l’umiltà d’imparare e fare pratica presso qualcuno che abbia esperienza è altrettanto decisivo. Questa significa testare la propria manualità e capacità di assemblare i prodotti con velocità e sempre con grande qualità. Vale per un trancio di pizza quanto per un caffè. La reperibilità delle materie prime che si intendono utilizzare non deve essere troppo complicata. L’eccessiva stagionalità di alcuni elementi potrebbe rivelarsi una trappola, poco risolvibile o costosa.

Street Food un vero business

A chi rivolgersi

Qual è il target che si intende solleticare? Quale il settore in cui esercitare la propria professionalità: artigianale, tradizionale, innovativo, gourmet, di nicchia, vegetariano, vegano. Specialità saporite o dolci, oppure una caffetteria, yogurteria, gelateria. Avete una ricetta personale o ricevuta da madri nonne e bisnonne? Provate a realizzarla e a diventare unici. Le idee sono tante ed è corretto schiarirsi le idee in anticipo, per essere certi di trovare la propria direzione preferita. Quali luoghi immaginate di frequentare, ci sono possibilità di allacci elettrici o idrici dove vorrete recarvi? O sarete abbandonati in mezzo ad un parco o ad un viale? Questo potrebbe già fare una scrematura per il tipo di cibo che vorrete proporre.

Le dimensioni del vostro mezzo

Identificare quali sono le piazze o piazzuole da frequentare è una variabile importante. A seconda degli spazi che vengono concessi, si può puntare su mezzi molto diversi. Dal carretto a pedali, all’ Apecar, al food truck vero e proprio. Avrete la disponibilità di una mini distesa per consumare, o spazi solo in piedi. Ovviamente il tipo di proposta comprende l’attrezzatura corretta nel vostro food truck, un banco frigo, un forno, mixer professionali, friggitrice, lo spazio per elaborare e confezionare. Ad ognuno le proprie varianti per lavorare in comodità, anche in spazi angusti.

Permessi

La burocrazia è il solito grande assillo. In Italia esistono due tipi di licenze per ambulanti. A voi la scelta di quale vi conviene maggiormente. Se vi spostate o restate fissi ma su ruote, servono due diversi iter burocratici. Attenzione a tutti i permessi, soprattutto igienico sanitari che verranno richiesti, e che riguardano anche eventuali accompagnatori o dipendenti. Servirà poi una partita IVA e l’iscrizione al Registro delle imprese.

Avete tutto?

Ora avete tutto, licenze, permessi, food truck, materie prime, personale, idee chiare. Manca solo un business plan. Quanto immaginate che possa rendervi un’attività di cibo di strada al netto delle tasse? Se riuscite ad organizzarvi in tal senso, potete scoprire la fattibilità del vostro progetto. Un’altra variabile importante è sapere quanto siete disposti a lavorare. Ogni giorno, 5 giorni a settimana, 3 a settimana, solo in occasione delle fiere? Sono valutazioni da fare prima di iniziare a investire e/o rischiare un flop. I food truck offrono un grande ventaglio di opportunità, ma scegliere quello adatto alle vostre esigenze è fondamentale. Tenete sempre un “margine imprevisti”, siete in viaggio e molti eventi possono essere meno divertenti del previsto. Copritevi le spalle e buon cibo di strada a tutti. Street Food un vero business?

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Credits: Pixabay

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Street Food un vero business si moltiplicano le manifestazioni che coinvolgono food trucks per il cibo da strada
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