La catena di caffetterie costretta a riassumere i lavoratori licenziati
Molte delle grandi aziende multinazionali hanno una pessima relazione coi sindacati. Cercano di fare in modo che i propri lavoratori non si organizzino in quel senso. Ma on questo caso a Starbucks la pervasiva catena di caffetterie, è andata male. Un giudice ha ordinato all’azienda di riassumere sette dipendenti che aveva licenziato. I dipendenti erano stai cacciati per aver sostenuto un’azione sindacale in un locale situato a Memphis nel Tennessee. Starbucks contro le lotte sindacali
Prove irrefutabili
Il National Labor Relations Board è riuscito a dimostrare che erano proprio le attività sindacali all’interno del caffe ad aver causato l’allontanamento. I licenziamenti e relative riassunzioni segnano un precedente molto importante. I lavoratori sono spesso poco tutelati e l’anti-sindacalismo della catena si era già manifestato più volte. Nell’ultimo anno sono molti i punti vendita di Starbucks che hanno aderito ad attività sindacali, provocando reazioni irritate dei gestori.
Ricorso in arrivo
La società presenterà ricorso in merito alla sentenza con la quale dichiara di essere in disaccordo. Motiva le proprie rimostranze con una violazione delle politiche aziendali di sicurezza. Proprio il punto su cui i lavoratori protestavano. Nel loro rally infatti si possono leggere messaggi relativi alla sicurezza che deve essere più importante del profitto. L’azienda inoltre dichiara di non essersi mai opposta ad una sindacalizzazione interna, cosa smentita da molte evidenze.
Anche a Buffalo
Un’evenienza simile si era manifestata già una settimana fa nella città di Buffalo nello stato di New York. Però con una rilevanza ancor maggiore dal punto di vista mediatico. Dopo che una dipendente era stata licenziata dopo 13 anni di attività, tutti i dipendenti del punto vendita hanno abbandonato il locale, Non si sono limitati all’azione ma hanno ripreso e pubblicato sui social media il momento dell’abbandono. Il negozio di Buffalo è rimasto chiuso nei giorni successivi in attesa del reintegro, mentre i dipendenti scioperavano.
TikTok sindacale
Il successo di visioni su TikTok ha creato un’ondata di proteste anche da parte dei consumatori locali. A marzo i lavoratori avevano votato per ottenere un rappresentante sindacale. Il processo di sindacalizzazione prosegue ed ora è stata costituita un’organizzazione (Starbucks Worker United) in appoggio a tutti i lavoratori della catena. Questo farà suonare un campanello d’allarme anche in altre grandi catene e società come Tesla, che assume solo chi s’impegna a non sindacalizzarsi. Starbucks contro le lotte sindacali
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