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Spreco Alimentare cosa ne sappiamo

Spreco Alimentare cosa ne sappiamo

Vorremmo tutti sprecare meno cibo ma non sempre vi riusciamo

Sono dati emersi da un recente report che sottolinea l’interesse dei consumatori ad acquisti più intelligenti. L’aumento dei prezzi che coinvolge anche l’ortofrutta, ha reso più attenti verso ciò che si mette nel cartello. La Giornata Internazionale della consapevolezza sugli sprechi alimentari si celebra il 29 settembre, ed è l’occasione per fare il punto. C’è un atteggiamento molto positivo verso il contenimento dello spreco alimentare, come sottolinea l’ONU, che ha posto come obiettivo la riduzione al 50% entro il 2030. Un obiettivo che molti cittadini ritengono troppo alto, ma uno stimolo a fare meglio. Spreco Alimentare cosa ne sappiamo

Quasi il 30% se ne va

Un dato veramente negativo, quello del cibo sprecato, circa il 30% ogni anno finisce nella spazzatura. Questo non è solo un evento negativo di per se, ma un ulteriore problema per le emissioni dei gas serra. Il trattamento dei prodotti non consumati causa circa il 10% di emissioni, e contribuisce al cambiamento climatico. Sono dati che pochissimi tra i nostri connazionali conoscono, sanno che il problema esiste, ma non ne conoscono le dimensioni. Mantengono una posizione che oscilla tra la voglia di comportarsi meglio e la disillusione che gli obiettivi non possano essere raggiunti

Tutti amano frutta e verdura

Nel nostro immaginario frutta e verdura fresca sono un importante contributo alla nostra salute. Ci impegniamo a consumarne ogni giorno e vorremmo che fosse solo italiana, bella, buona e non troppo costosa. Rispettiamo la stagionalità anche per non avere sorprese alla cassa. Stanno aumentando gli acquisti direttamente dai produttori o nei mercati contadini. Un dato importante perché in questo modo vengono consumati anche i prodotti che sono imperfetti. Un modo corretto di acquistare ortofrutta che non è sempre bellissima, ma che non perde nessuna delle sue qualità.

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Ortofrutta la più sprecata

È il reparto ortofrutta ad essere chiamato in causa come principale accusato dello spreco. Le cause sono molteplici e quasi sempre legati ad una cattiva organizzazione degli acquisti. Eccediamo nelle quantità e ci dimentichiamo di controllare lo stato di salute, deterioramento e le scadenze delle derrate. Quel povero cespo d’insalata dimenticato nel frigorifero è quasi sempre destinato a finire nel pattume. Inoltre i supermercati che offrono prezzi molto bassi, rischiano di riempirci le dispense con formati troppo grandi che non cuciniamo volentieri troppo spesso. Nella classifica dei cibi da gettare vengono per primi: verdura e frutta, seguiti dal pane fresco e dai latticini.

Cuciniamo troppo

Forse siamo vittime di secoli di fame atavica, abbiamo la tendenza a cucinare troppe cose, troppo abbondanti e gli avanzi ci annoiano. Un destino già segnato quello del cibo rimasto. Il report sottolinea che tutti vorrebbero evitare gli sprechi e si attivano in proposito, facendo attenzione alle scadenze o congelando tutto ciò che non finisce subito in tavola o in frigorifero. I più attenti hanno iniziato ad acquistare formati più piccoli, aiutati in questo dalle aziende che fanno lo shrink (riduzione di prodotto). Anche gli acquisti di gruppo sono rivitalizzati per condividere qualità e buon prezzo, così come i servizi di consegne settimanali. Spreco Alimentare cosa ne sappiamo

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Credits: Pixabay

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Spreco Alimentare cosa ne sappiamo, lo conosciamo ma non la sua entità tutti vorremmo migliorare la qualità della nostra spesa
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