Un regime alimentare che trova molti sostenitori e che ha probabilmente radici religiose
Se ne parla e legge molto, è un argomento che interessa parecchio anche perché ci avviciniamo al momento topico, la prova costume. Il desiderio di buttare giù qualche chilo si palesa a primavera. Tanto che i vari prodotti da banco, che troviamo in farmacia o al supermercato, hanno una definizione ben precisa. Li chiamano maggiolini, perché è a fine primavera che si corre ai ripari per un rapido snellimento. Invece di una dieta strampalata fatta in fretta e furia sarebbe meglio trovare altre soluzioni. Una di questa è il digiuno intermittente che offre diverse opzioni. Pronti per il digiuno intermittente? Leggi tutto: Pronti per il digiuno intermittente?
Tre metodi tra i quali scegliere
Il digiuno alimentare intermittente è un regime che prevede di alternare momenti diversi in cui nutrirsi e in cui astenersi dal cibo. Se ne conoscono tre tipi, più o meno integralisti che prevedono giorni interi di digiuno a fasce orarie. Si può mangiare per 8 ore e astenersi per le restanti 16 ogni giorno. Oppure scegliere due giorni a settimana in cui abbassare l’apporto calorico (circa 500 calorie). Oppure scegliere uno o due giorni a settimana in cui digiunare completamente. Si può scegliere il metodo preferito che meglio si adatta ai propri ritmi di vita.
Dimagrire ma con qualche beneficio
I benefici del digiuno possono essere interessanti, perché non coinvolgono solo la diminuzione di peso, ma il benessere generale. Tra le indicazioni che i nutrizionisti e i dietologi hanno individuato c’è la riduzione della pressione sanguigna con relativo minor rischio di malattie cardiache. È un regime destinato a chi non ha particolari problemi e patologie, e che in ogni caso è bene fare sotto la supervisione di un medico. Non è un regime da mantenere tutta la vita, ma da buoni risultati se effettuato in periodi ristretti.
Non solo benefici
I detrattori del regime fanno notare come ci siano alcuni aspetti negativi che non tutti sono in grado di affrontare. È possibile che uno dei risultati sia un certo livello di stanchezza che mal si adatta con chi deve applicarsi nel lavoro e negli studi. La difficoltà di concentrazione può pesare sul nostro rendimento e farci perdere qualche colpo. Altra controindicazione, che però è usuale in quasi ogni regime dietetico drastico, è il livello di irritazione che sale parecchio. Sono cose con cui si può convivere, i problemi li facciamo venire a chi deve condividere spazi e tempi con noi.
Da dove deriva
Molte pratiche religiose, prevedono momenti di digiuno, a volte di preparazione a speciali eventi, a volte come momenti di espiazione. Tra i più celebri il ramadan che effettuano per un mese i seguaci dell’Islam, digiunando di giorno e mangiando di notte. Noto anche lo Yom Kippur tra gli ebrei. Questi sono digiuni generalizzati, che tutti praticano, ma in molte altre culture esistono digiuni singoli, per raggiungere gli spiriti o gli dei. I nativi americani, gli sciamani africani, lo praticano sovente, anche nel Buddhismo il digiuno è una pratica che apre la mente. Non sono da escludere i rituali legati alla sopravvivenza e alla scarsità di cibo. Anche il cristianesimo presenta diversi momenti di digiuno, come quello delle ceneri mentre nelle celebrazioni natalizie dell’est Europa, la vigilia è dedicata al digiuno. Pronti per il digiuno intermittente?

