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Siccità che non da tregua

Siccità che non da tregua

Non è solo l’Italia ad avere problemi con le scarse precipitazioni

Gli stati occidentali USA utilizzano l’acqua del bacino di uno dei più famosi fiumi, il Colorado, per approvvigionarsi. Ma da alcuni anni le piogge latitano e l’intero bacino è in sofferenza. Non c’è abbastanza acqua per tutti, ma nessuno vuole rinunciare alla propria quota. È un’area molto vasta quella che comprende Arizona, California, Colorado, New Mexico, Nevada, Utah e Wyoming. Ben 7 stati a sottrarre acqua ad un solo fiume. Siccità che non da tregua Leggi tutto: Siccità che non da tregua

Stati litigiosi

I 7 stati non riescono a trovare un accordo ed hanno fatto passare importanti scadenze per presentare un progetto decente. Ora il rischio è che intervenga direttamente il governo federale a chiudere i rubinetti. Se non verrà presentato un piano fattibile, rischieranno tutti di ricevere solo poche gocce nei prossimi mesi. La situazione è peggiorata dal fatto che entrambi gli invasi che regolano il flusso, vengono utilizzati per produrre energia elettrica. Se i laghi non raggiungono un livello minimo, e sono quasi a quel punto, le centrali dovranno essere fermate.

Un poco come noi

La situazione è allarmante perché assomiglia alla nostra realtà, il Po disperatamente in secca per tutto il periodo primaverile, fa tenere gravi conseguenze. Non solo per i prelievi necessari ad industria e agricoltura, ma per il rischio del cuneo salino. Se il livello non si innalza, le acque dell’Adriatico risaliranno il fiume e contamineranno molte delle colture. Il terreno sabbioso che sta alla fine del suo corso, facilità l’assorbimento delle acque salmastre, e nulla potrà essere coltivato.

Siccità che non da tregua

Una gestione collegiale

La speranza è che nessuna delle regioni che si affacciano sul fiume più grande della Valpadana voglia effettuare gli stessi prelievi delle stagioni scorse. La gestione dovrà essere collegiale per evitare che il cuneo salino superi gli attuali 30 km. Un coordinamento di tutte le attività che riguardano l’uso delle acque è necessario, anche se ovviamente è un palliativo. Tutte le attività che dovevano essere messe in ponte già un decennio fa, sono state posticipate e rinviate.

Correre a tappare le falle

Correre a tappare le falle, aggiustare le tubazioni per evitare perdite, creare i mini-invasi sono tutte operazioni che arrivano quasi fuori tempo massimo. I privati cittadini sono preoccupati per le loro docce estive, ma i consumi dei privati sono relativamente bassi, rispetto ai consumi industriali e agricoli. Urgono provvedimenti per ridurre quegli usi e per passare anche ad una agricoltura 4.0 attenta a non sprecare una sola goccia. I privati possono dare una mano evitando di lavare la macchina ogni settimana, evitando di riempire le loro piscine o annaffiando campi di golf, giardini e parchi. La parola d’ordine è risparmiare i consumi. Siccità che non da tregua.

Siccità che non da tregua

Credits: Pixabay

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Siccità che non da tregua servirà una gestione collegiale per evitare sprechi e disperdere la poca acqua a disposizione
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