L’Islanda è la nazione con la maggiore attività vulcanica mondiale ed ora ha un altro fenomeno da aggiungere alla sua lunga lista
Il Monte Fagradlsfjall se ne stava tranquillo da 6.000 anni, quando ha deciso di stiracchiare un po’ le sue rocce, ed eruttare lava come nei suoi giorni migliori. L’attività vulcanica non è arrivata inattesa, i fenomeni sismici erano diventati intensi già da alcune settimane. Segno che la lava stava scorrendo libera e cercava un punto idoneo per fuoriuscire. Erano 800 anni che quella parte dell’isola, relativamente vicina a Reykjavik non veniva coinvolta in attività vulcaniche. Il risveglio dopo 6.000 anni di un vulcano islandese
Laboratorio a cielo aperto
L’Islanda è un laboratorio a cielo aperto per tutto ciò che riguarda i vulcani e le attività telluriche. Sono molti gli studiosi, i curiosi e i turisti che la visitano proprio per queste particolarità. L’eruzione è stata vista attraverso una webcam a cui sono seguite immagini satellitari e foto scattate da droni. La prima emissione di lava era alta un centinaio di metri, poi ha cominciato a fluire verso sud diminuendo la portata. Non ci sono state formidabili emissioni di ceneri, e questo è stato salutato positivamente, per i problemi che recenti eruzioni avevano creato ai voli aerei.
Fenomeno circoscritto
I vulcanologi la ritengono un’eruzione abbastanza piccola che non dovrebbe creare problemi alla popolazione. Probabilmente attirerà altri flussi turistici, come tutti i fenomeni di quel tipo. Ma dopo una fase di tranquillità, il vulcano ha aumentato la propria attività. Ora i turisti sono stati allontanati, messi in allarme e dirottati verso gli altri 30 vulcani attivi di cui si conoscono le “abitudini”. L’Islanda è “strizzata” da due placche tettoniche che cozzano contro una catena montuosa sottomarina. La posizione idonea per chi è interessato ai grandi fenomeni naturali. I vulcanologi vengono a visitarla sicuri che qualcosa accadrà in ogni caso e non resteranno delusi.
Altre attività
La particolare situazione della crosta terrestre proprio al di sotto dell’Islanda è una garanzia che le attività vulcaniche non si assopiranno. Anzi continueranno e forse incrementeranno anche nei prossimi secoli. Questa era la prima eruzione nell’Islanda occidentale in 800 anni, e i terremoti avevano mandato chiari segnali di prossime attività. Ogni segnale viene registrato, studiato e valutato con molti strumenti di sofisticata tecnologia. Un terremoto di magnitudo superiore a 5,7 a febbraio, aveva messo in fibrillazione gli esperti. Le scosse successive hanno confermato che qualcosa stava accadendo sotto ai loro piedi.
Scariche susseguenti
Sono stati 400 i terremoti avvenuti, in poche ore, immediatamente prima della riapertura del canale magmatico. I turisti sono accorsi per non perdersi l’evento e hanno intrapreso una lunga escursione per accedere all’area. La zona ora è ritenuta pericolosa e i turisti e gli studiosi sono stati pregati di allontanarsi e fare ulteriore attenzione. Gli esperti delle forze dell’ordine sono preoccupate, poiché di questo vulcano non sono note le forme eruttive, vista l’inattività durata circa 6.000 anni.
Nessun timore
Anche se le autorità islandesi hanno chiesto di andarsene, molti avventurosi turisti non hanno resistito a dare il loro contributo. I social e i siti web traboccano delle immagini dell’eruzione, segno che molti sono rimasti in loco anche dopo gli allarmi. Per evitare che altri curiosi possano farsi del male, l’eruzione è ripresa costantemente da una serie di webcam che trasmettono su un sito apposito, ogni particolare. Così nessun momento verrà a mancare e le autorità non dovranno preoccuparsi di dover recuperare qualche incosciente. Il risveglio dopo 6.000 anni di un vulcano islandese
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