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Servono gli indovini per capire cosa accadrà in futuro

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servono gli indovini per capire cosa accadrà in futuro

Nemmeno la miglior fattucchiera riesce a comprendere come evolverà il mercato nel post Covid. Ovviamente le aziende provano a comprenderlo.

Passano per le interpretazioni dei deboli segnali che arrivano in questi giorni, le scelte da fare in chiave economica. Dal comportamento dei consumatori dipenderà l’andamento delle vendite di questo o quel prodotto e relative ripartenze economiche. Tutti gli osservatori hanno attivato i loro radar per annusare l’aria, ed essere i primi a impostare le scelte strategiche. Eppure non è solo una questione di scelte decisionali, ma soprattutto di disponibilità economica. Servono gli indovini per capire cosa accadrà in futuro

Saper ripartire

Il punto chiave è saper ripartire, rilanciare l’economia del paese. In quale direzione?  Con quali fondi? Ma soprattutto quando arriveranno questi fondi per poter iniziare ad investire? L’enorme numero di ore di cassa integrazione fa temere che ci sarà una forte restrizione dei posti di lavoro. Non tutti potranno essere riassorbiti immediatamente. La conseguente riduzione di liquidità delle famiglie, fa temere che ci potranno essere ulteriori difficoltà. Questo potrebbe condizionare il “sentiment” dei consumatori, per capacità e volontà di spesa.

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La forbice si allargherà?

Molti osservatori sono convinti che la forbice della possibilità d’acquisto condizionerà il mercato in modo ancora più evidente. La clessidra che rappresenta i consumi sembra destinata a diventare ancor più stretta. I beni di lusso da un lato e i beni economici dall’altro, con un grande vuoto al centro. La domanda di beni di lusso potrebbe aiutare il Made in Italy. Considerato da sempre artigianato di alta gamma, con cibo e vini di alta qualità con una naturale collocazione nei desideri dei grandi buyers. I settori intermedi rischieranno una flessione, mentre i prodotti economici saranno ancor più appannaggio di produttori asiatici. Le aziende dovranno pensare ad un eventuale ricollocamento.

 Voglia di normalità

C’è una evidente voglia di normalità. Intesa come ritorno ai ritmi precedenti al Coronavirus. Però è preventivabile che non sarà possibile riattivare tutto nello stesso modo e con gli stessi ritmi. Il distanziamento sociale è un freno sufficiente per impedire un ritorno alla piena attività. C’è una forte pressione delle grandi aziende perché si ammorbidiscano tutte le cautele. Le mascherine e le code sono ancora un grande deterrente e spaventano buona parte della popolazione. Nonostante questo timore, è bastato aprire spiragli, perché la domanda di ritornare ai ritmi abituali salisse a dismisura. Gli assembramenti in alcune piazze ne sono una facile dimostrazione.

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Spremo resistere alle tentazioni?

La domanda che molti si pongono è se sapremo resistere alle tentazioni. L’apertura di frontiere, non tutte in realtà, ed aeroporti, fa immaginare un’estate con un certo ritorno di turisti. Quanti potranno e vorranno regalarsi una vacanza? La richiesta di ridare vita a tutta la parte ludica è evidente, ma potrebbe rivelarsi un fuoco di paglia. Sarà ancora una volta la disponibilità economica a fare la differenza. Il desiderio di dimenticare i tre mesi di lockdown è fortissimo, riusciremo davvero a mettercelo alle spalle?

Tutti liberi

Sembra che la tendenza di questi giorni sia il tutti liberi. Tutti fuori di nuovo, ma forse assomiglia più all’uscita dei bambini da scuola, una corsa liberatoria dopo qualche ora sui banchi. Non vorremmo che fosse come l’apertura del pollaio, dove tutte le galline si gettano fuori di corsa assieme. Come se volessero conquistare il mondo e si arrestano dopo 5 metri a razzolare. Alcuni immaginano scenari di ritorno autunnale della pandemia e invitano a grande prudenza, altri spingono perché tutto torni simile a prima del Covid. Chi vincerà?

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Conforto nel passato o avvedutezza nel futuro

Coloro che si sono spaventati non vorrebbero uscire mai più e si rifugiano nei ritorni storici citando la spagnola o altre epidemie. Coloro che sono più positivi non vogliono più attendere, vogliono togliere mascherine e guanti e tornare ad abbracciare gli amici. Chi vincerà? Probabilmente i secondi, è bastato un minimo di rilassatezza, e la prudenza tanto sbandierata è stata subito sbaragliata. Sarà un aspetto positivo rispetto al futuro o un rischio inutile? Per le aziende il ritorno alla mobilità e alla socialità è vitale per il loro business. Sarebbe bene però mantenere almeno un poco di attenzione, prima di sbracare. La salute è decisamente molto importante, anche se senza danaro non si mangia, e qualcosa si deve fare per mettere assieme pranzo e cena. Servono gli indovini per capire cosa accadrà in futuro.

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Credits: PxHere

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Servono gli indovini per capire cosa accadrà in futuro e decidere le strategie aziendali per la ripartenza economica, vinceranno i timorosi o i positivisti
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