Aumentano gli esemplari di uccelli giganti studiati in tutto il mondo, ma la Nuova Zelanda custodisce gli esemplari più interessanti.
La Nuova Zelanda ha svelato un altro segreto legato ai suoi animali di maxi dimensioni. Anche in questo caso si tratta di un pennuto. Dopo il gigantesco Moa e l’altrettanto enorme aquila di Haast, continuano ad essere trovati reperti appartenuti ad animali degni dei sogni di ogni paleontologo. Pochi mesi fa è avvenuta la presenza alla stampa di un maxi pappagallo vissuto 19 milioni di anni fa. Una specie non nota denominata “Squawkzilla” (un Godzilla starnazzante), mentre pochi giorni fa è stato rinvenuto un pinguino enorme. Alto come un uomo adulto. La vera Jurassic Park potrebbe essere l’arcipelago ai nostri antipodi. Scoperti i pinguini giganti
Condizioni estreme
Nelle isole si sono sviluppate le condizioni perché le specie animali potessero crescere in situazioni ed habitat particolari. Nanismo e gigantismo sono due aspetti della stessa medaglia. La distanza da altri luoghi e terre emerse, ha reso possibile ciò che in altri luoghi era impossibile. Il varano di Komodo o l’uccello Elefante del Madagascar sono esempi tangibili di queste variabili. D’altro canto se le condizioni non sono abbastanza favorevoli, si possono rilevare casi di nanismo come ippopotami nani africani o i rinoceronti nani di Sumatra.
Zampe giganti
Una paleontologa ha rintracciato in un sito ricco di fossili, Waipara Greensand a North Canterbury, le ossa appartenenti a zampe giganti. In quel sito avevano già scoperto altre quattro specie di pinguini, ma nessuno aveva mai avuto quelle dimensioni. Il pinguino gigante dai calcoli svolti sui resti, doveva essere alto almeno un metro e sessanta centimetri e pesare attorno agli 80 chili. Una differenza enorme rispetto al pinguino Imperatore, il più grande tra quelli esistenti attualmente, coi suoi 120 centimetri e 40 chili di peso. Lo hanno chiamato Crossvallia waiparensis. Le dimensioni delle zampe fanno pensare che fosse un campione del nuoto pinnato. O che, probabilmente, avesse problemi nella deambulazione. Possiamo provare ad immaginare la sua goffaggine sul terreno, paragonandola a quella che proviamo noi quando calziamo le pinne.
Mancavano i predatori
Non aveva predatori e questo ha, probabilmente, influito sullo sviluppo della sua struttura corporea. Prima dell’arrivo di formidabili carnivori, terrestri e marini il super pinguino ha prosperato per quasi 30 milioni d’anni. Il pinguino gigante si è evoluto sino al periodo cretaceo, quando i dinosauri si estinsero. Anche altri grandi rettili marini scomparvero, sostituiti da mammiferi acquatici come le balene dentate. L’ambiente della Nuova Zelanda era molto caldo allora, come dimostrano i ritrovamenti fossili fatti in Antartide. I resti di un parente del Crosvallia, è stato rintracciato proprio nei territori che ora definiamo Polo Sud.
Foreste e clima tropicale
Nel periodo in cui vissero questi pinguini giganti, sia l’Antartide che la Nuova Zelanda, erano coperte da foreste, ed avevano un clima che definiremmo tropicale. L’evoluzione dei pinguini s’è svolta in un periodo relativamente breve rispetto ad altre specie, proprio per l’assenza di predatori. I paleontologi si aspettano altre sorprese dal sito in cui hanno trovato le super zampe, immaginano che ci sia molto altro da scoprire. Molte altre specie di pinguini o di altri animali a noi completamente sconosciuti, potrebbero venire ritrovati. Scoperti i pinguini giganti
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