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Schiavi, quello che non ci hanno spiegato

La storia degli Stati Uniti d’America custodisce alcuni segreti che non ci sono stati svelati a dovere. Ora stanno tentando di nascondere sotto al tappeto su cosa è basato il loro grande successo economico

La proibizione dell’importazione degli schiavi da Africa e Indie occidentali negli Stati Uniti è avvenuta nel 1808. In realtà non cambiò nulla per gli schiavi, lo scempio era già stato fatto per un secolo. Erano oltre 4 milioni gli schiavi residenti obbligatoriamente sul territorio statunitense, e venivano incitati ad accoppiarsi e fare figli. Schiavi quello che non ci hanno spiegato

Un commercio assai redditizio

Su quella base era costituito il commercio degli schiavi. Non più genti strappate ai loro paesi d’origine ma strappati alle loro madri negli accampamenti e nei villaggi in cui erano confinati all’interno delle piantagioni. Per alcuni anni un’attività di contrabbando continuò, ma in realtà era malvista, perché deprezzava il materiale umano già presente.

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Schiavitù troppo importante per proibirla

La schiavitù in realtà non era stata proibita, solo l’importazione, perché costituiva una risorsa economica. Nulla a che vedere quindi con i problemi umanitari. Non c’era alcuna volontà d’intervenire e bloccare quel tipo di attività. Era un semplice commercio di uomini e la concorrenza dall’esterno toglieva i profitti dei possessori di schiavi. Un vero e proprio allevamento umano.

Coste pattugliate per togliere concorrenza

Per bloccare il residuo traffico di schiavi dieci anni dopo è stato istituito un servizio di pattugliamento delle coste. Anche di quelle africane per fermare le navi negriere. Anche questo è avvenuto per proteggere i proprietari degli schiavi americani. Quelli presenti erano sufficienti per garantire la forza lavoro necessaria, altre unità avrebbero fatto scendere i prezzi. Tutti gli stati, nordisti e sudisti, in quel caso si accordarono perché il commercio avvenisse solo all’interno.

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Allevamenti umani

Di questi allevamenti umani non ci era mai stato raccontato nulla. Vere e proprie fattorie intensive in cui produrre braccia e muscoli. Gli schiavi venivano incoraggiati a fare più figli possibili. Le fattorie in cui veniva praticata questa riproduzione erano abbastanza diffuse. Le due più grandi erano nel Maryland e a Richmond in Virginia. A Richmond ora vorrebbero rimuovere quei ricordi ed eliminare i monumenti ai generali ed agli eroi della guerra civile. Statue ingombranti, utilizzate come simbolo dai suprematisti bianchi. Schiavi quello che non ci hanno spiegato.

La fattoria tipo

Richmond è una città portuale, viene facile pensarla come il perfetto approdo per le navi negriere. Invece era proprio da qui che, grazie alle sue fattorie, venivano venduti agli altri stati tra i 10 mila e i 20 mila schiavi al mese. La Virginia era nota per il commercio del tabacco, ma erano gli schiavi la voce più importante dell’economia locale. La fattoria tipo era circondata da una recinzione con punte di ferro alta fino a 5 metri. Quasi impossibile fuggire ma se per caso qualcuno ce l’avesse fatta il Fugitive Slave Act garantiva che lo schiavo fosse restituito al proprietario.  

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Solo donne e bambini piccoli

Nelle fattorie erano presenti solo donne e bambini non ancora grandi abbastanza per essere venduti e pochi maschi col ruolo di stallone. Le donne ma anche i maschi venivano incappucciati, in modo che non potessero sapere con chi si accoppiavano. Il sesso era forzato, non c’era spazio per l’umanità. Solo bestiale sesso con chiunque. I casi di consanguineità e incesti erano elevatissimi. Ai proprietari non interessava che ci fossero relazioni di parentela a loro importava solamente che ci fossero nuovi bambini da vendere.

Porto e snodo ferroviario

Richmond aveva una rete di trasporti molto buona. Era uno snodo ferroviario da cui partivano 5 linee. Questo e la possibilità di inviare gli schiavi anche tramite navi li faceva arrivare in buono stato e garantiva un lauto guadagno. Un commercio disumano che ci è stato sempre nascosto, una piaga che ancora non è completamente sanata. Soprattutto in alcuni stati la supremazia bianca resta ancora evidente negli atteggiamenti, anche se la separazione razziale non è così irrazionale come nei secoli scorsi.

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Un successo dovuto al costo minimo del lavoro

L’economia statunitense ha avuto uno slancio enorme dal costo limitatissimo della forza lavoro. Competere coi loro prezzi era molto difficile, questo fa comprendere su cosa è basata buona parte del loro successo. Una solidità commerciale basata sull’aggressività. Alcuni stati si vergognano di questo passato e stanno cercando di ritinteggiare la loro storia. Nei libri di testo di storia queste fattorie vengono negate o fatte passare per non così negative. La verità è che buona parte della storia americana è basata sulla schiavitù, e sugli uomini e donne fatte crescere in questi avvilenti allevamenti. Schiavi quello che non ci hanno spiegato

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Schiavi quello che non ci hanno spiegato, il successo economico degli USA si basa su un vergognoso sfruttamento degli schiavi usati anche come riproduttori
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