Il delirio degli incompetenti
Meno sai e più ti senti forte. Parte da questa frase la constatazione del logoramento dei valori che ora sono in discussione. O forse non sono affatto in discussione, perché vengono ignorati. I secchioni hanno sempre fatto parte delle icone di quelli un po’ sfigati. “Quelli bravi sui libri ma poi.. Nella vita reale serve il pragmatismo, servono le cose che si possono toccare con mano“. Lo pensano in molti, tanto che esiste da sempre quella sottile linea tra derisione e compatimento verso chi ha facilità negli studi ed ama sapere.
Poi la vita continua e i secchioni quasi sempre ce la fanno. Trovano buone posizioni, attività che gli competono, ottengono promozioni. Magari anche buoni stipendi e soddisfazioni, a volte sono pure più felici di chi li ha snobbati o bullizzati da ragazzini.
Il vanto dell’ignoranza
Ora però la situazione è peggiorata in modo veramente preoccupante. C’è il vanto dell’ignoranza, dell’essere brutalmente avversi al sapere. Non ci si limita a deridere chi s’è impegnato ed ha puntato le sue carte sulla cultura, sul conoscere e sul dubbio, Si perché chi conosce, comprende bene di conoscere poco, e limita le sue certezze a pochi campi che ha ben esplorato. Raramente si concede digressioni in campi che esulano dai suoi studi o per i quali nutre dubbi. Preferisce stare zitto finché non ha esplorato il nuovo campo. Adesso capita che qualcuno rida di qualcun’altro “solo” perché ha studiato. Di qualcuno che pensa di aver trovato in libri, pubblicazioni ed approfondimenti le basi della propria conoscenza.
Il non sapere è di moda
Meno sai e più sei forte, dicevamo. Essere ignoranti è di moda, e viene praticato con dovizia. Potremmo dire in modo ostinato e convinto. L’allontanamento o lo sberleffo per tutto ciò che riguarda la cultura serve a darsi nuove patenti di brutale ruvidità. Un terra-terrismo che completa il non sapere. Ignoro e quindi sono vergine, non mi farò mai tentare dalle mollezze di voi contaminati dalla cultura. Non riuscirete mai ad avere le mie meningi, le mie sinapsi resteranno intatte. E’ il trionfo dell’incompetente, del nuovo arrivato che con arroganza replica ad un esperto “Questo lo dice lei“. Quando non si passa ad un gratuito tu. “Tu che pensi di saperne di più.”
L’arroganza conta più della professionalità
Non contano le radici, l’esperienza, la professionalità, conta solo essere arrivati a tavola. Pronti a divorare tutto quel che c’è senza avere alcun merito. La formazione è un optional, non serve a nulla, basta riuscire a farti mettere in un posto che conta. I disastri che questi soggetti continuano a sfornare sono sotto gli occhi di tutti. In ogni campo l’arroganza è il grimaldello con cui aprire ogni porta. Con ostinazione perpetuano e giustificano l’incapacità di amare la cultura, la loro aridità mentale, forse persino la stupidità. Sfoggiata con orgoglio.
Diploma in asineria applicata
L’asineria è la medaglia che si attribuiscono gli incompetenti, i quali da parte loro, non si ritengono tali. Forse non sanno di essere fuori luogo e non comprendono di non essere all’altezza, rimediando figuracce penose. Il problema è che se “essere ignorante come un porco” diventa un segno di nobiltà di cui vantarsi, diventa difficile porvi rimedio. Resta in fondo il dubbio che si stiano sprecando grandi opportunità. Non vorremmo che le generazioni future fossero costrette a rimpiangere di aver passato la loro età formativa in questo modo. Con la falsa convinzione di potersela cavare solo con il diploma in asineria applicata.

