Svelata la crudeltà e l’efferatezza delle battaglie tra crociati e mamelucchi.
In Libano un ritrovamento di 25 cadaveri sepolti in fosse comuni, rivela quanto fossero terribili le condizioni dei Crociati e dei loro opponenti. Sui resti sono presenti moltissime ferite mai curate, di colpi di spada e pugnale. I cadaveri erano di giovani e giovanissimi soldati. Alcuni colpi inferti alla schiena erano particolarmente violenti e indicativi di una rotta militare. Probabilmente i crociati erano in fuga quando vennero trucidati in modo assai poco nobile, e con grande ferocia. Sanguinose e orribili le battaglie dei crociati
Datazione nel XIII secolo
La datazione colloca i decessi in un periodo molto critico del periodo delle Crociate. Le ultime Crociate non hanno avuto alcun successo ed i caposaldi militari venivano spazzati via. La città di Sidone conquistata nel 1110 venne tenuta per oltre un secolo, ma cadde per mano dei Mamelucchi nel 1253. La fortezza venne ricostruita ma dopo solo 7 anni i Mongoli la distrussero nuovamente, segnando la fine dell’era delle Crociate. I cadaveri ritrovati molto probabilmente provengono da uno di queste due battaglie. La rotta militare che seguì alla distruzione della fortezza coinciderebbe con le ferite mortali alla schiena. Molti dei colpi sembrano essere stati inferti dall’alto al basso, questo fa supporre che siano stati i Mongoli a cavallo ad infierire sui fuggitivi.
Melting pot
L’analisi degli isotopi dei denti e del DNA rivela che le vittime erano di origine diversa. Alcuni erano europei, altri erano probabilmente i figli dei crociati europei che avevano procreato con donne del luogo. Una sorta di melting pot millenario, una comunità di etnie miste, che però non ha ottenuto la pietà di Mamelucchi e Mongoli. Alcuni dei cadaveri sono di giovanissimi, quasi bambini, anch’essi però passati per le armi. Qualcuno presenta segni di bruciature, il che fa supporre che alcuni dei cadaveri siano stati, almeno parzialmente, arsi prima di essere sepolti. Forse un tentativo di nascondere la decomposizione.
Monete e fibbie
A conferma della provenienza dei cadaveri, tra i resti erano presenti delle fibbie per cinture, di forma e stile europeo. Rintracciate dai ricercatori anche monete crociate, chiodi e resti di ceramica. Gli studiosi ritengono che i cadaveri fossero abbandonati dove colpiti e che solo dopo alcuni giorni fosse concesso di inumarli. I corpi infatti, erano già in putrefazione quando sono stati sepolti. Questo fa pensare che la fossa comune fosse un accumulo di corpi semi-decomposti, utilizzata solo per “nascondere” odori molesti.
Posizioni miste
I corpi sono accatastati ed è servito molto tempo per riuscire ad isolare ogni singolo crociato. L’esame delle ossa ha portato a scoprire le moltissime ferite inferte, ed ha fatto pensare alla battaglia legata alla caduta di Sidone. Una rotta militare significativa, solo 20 anni dopo cadde anche l’ultimo baluardo tenuto dai Crociati, la città di Acri. Questo mise definitivamente termine alla stagione delle Crociate in Medio Oriente. La datazione delle ossa indica chiaramente che i resti appartengono a quel periodo storico. Le Crociate furono eventi tragici violentissimi e questi cadaveri lo confermano. L’aspetto romantico della liberazione della Terra Santa, cantato dai poeti medievali cade completamente davanti a queste trucidazioni. I romanzi epici non raccontano una realtà fatta di sangue, crudeltà, combattimenti corpo a corpo e durezza delle condizioni di vita. Sanguinose e orribili le battaglie dei crociati
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