Grazie ad un sistema di inseminazione artificiale sono nati due vitellini che fanno sperare nella loro salvezza
Animali tipici delle zone aride del Nordafrica e della penisola arabica, gli orici dalle corna a sciabola erano estinti in natura. La loro pelle ed il trofeo delle loro imponenti corna li aveva resi vittime di una caccia spietata. Di solito formavano branchi da 50-70 capi e si spera di poterne liberare alcuni capi già dal prossimo anno. Grazie al lavoro di alcuni zoo ed allevatori sono stati salvati in cattività, ed ora si tenta di farli riprodurre artificialmente. Quasi salvi dall’estinzione gli orici con corna a sciabola
Un protocollo d’inseminazione
Per ottenere una riproduzione di qualità si stanno seguendo protocolli d’inseminazione con sperma congelato fino a 20 anni prima. La possibilità di usare materiale genetico di maschi di altri gruppi è fondamentale per evitare troppa consanguineità. Si scongiura il rischio di avere una discendenza debole che non sappia affrontare le insidie delle malattie. Gli orici che provengono da diversi gruppi sono più sani e forti. Potranno tornare in libertà e ripopolare i loro territori nei prossimi anni.
Esempio bovino
Per ottenere una buona percentuale di fecondazione, sono stati utilizzati modelli che provengono dall’allevamento dei bovini. Alle femmine di orice sono stati somministrati cocktail di ormoni che hanno predisposto ovulazione e calore. Questo ha facilitato il lavoro d’inseminazione nei tempi giusti. Una delle difficoltà era effettuare la fecondazione senza anestesia, un processo che influenzava l’ovulazione. Il metodo messo a punto evita questo passaggio. È un processo da migliorare che sinora ha dato esito positivo in circa il 25% dei casi, ma è una strada innovativa. La sequenza di cocktail può servire anche per altre specie in via d’estinzione per ripopolare le mandrie.
Orici perfetti per il deserto
Gli orici con le corna a sciabola devono il loro successo nelle aree desertiche alla capacità di trattenere il sudore. Questo limita moltissimo il loro fabbisogno d’acqua. Inoltre il loro pelame bianco o chiaro, riflette i raggi del sole e non fa salire troppo la loro temperatura. Sono animali resistenti, che possono sostare sotto al sole più ardente senza soffrire. Però la loro resistenza non è bastata per sfuggire alla predazione. Già nel 1988 gli orici erano dati come estinti in natura. Ora i due nuovi vitellini danno nuova speranza.
Un gruppo ad Abu Dhabi
Una mandria in cattività ad Abu Dhabi ha raggiunto i 3.000 capi. Grazie a questo gruppo imponente, 25 di loro sono stati rilasciati in natura nel Ciad 5 anni fa. Il gruppo si è ambientato bene e riprodotto fino a raggiungere i 150 capi attuali. La reintroduzione continuerà e per il 2022 dovrebbero essere rilasciati altri 500 capi. Il desiderio dei protezionisti è di mantenere una sufficiente diversità genetica tra le mandrie, per questo i processi di fecondazione assistita proseguiranno in molti luoghi diversi. Per avere la certezza che geni diversi possano contribuire a mantenere e migliorare la salute delle mandrie. Quasi salvi dall’estinzione gli orici con corna a sciabola
Credits, PxHere, Istituto di biologia della conservazione Smithsonian

