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Positivi o negativi gli impatti della pandemia sulla natura?

Positivi o negativi gli impatti della pandemia sulla natura?

Risposte diverse a seconda dei progetti, alcune specie ne hanno beneficiato, altre invece hanno avuto problemi

Aumenta la consapevolezza che proteggere la natura sia la migliore difesa contro future pandemie. Ridurre il contatto e il conflitto, tra esseri umani e specie animali, impedisce ai virus di fare il salto di specie. Il metodo migliore per prevenire future pandemie è mantenere le distanze. Per poterlo fare occorre proteggere enormi aree di terreno ed anche gli oceani. Non è solo per la cura del paesaggio, ma una necessaria prevenzione per la salute degli umani. Se vogliamo evitare che le pandemie si succedano l’una all’altra dobbiamo intervenire per ridurre le possibilità di contatto. Positivi o negativi gli impatti della pandemia sulla natura?

Sembrava tutto facile

Quando sono iniziati i vari lockdown hanno cominciato a circolare molte notizie. C’era un certo entusiasmo rispetto alla natura che si riprendeva il suo posto. Gli umani erano visti solo come distruttori o portatori di guai. Non è andato proprio tutto così bene. Gli animali sono aumentati improvvisamente, non più disturbati o predati dalla caccia. Hanno allargato il loro habitat. Ma alcuni di loro sono decisamente invasivi e la loro presenza non ha portato solo benefici. Se hanno destato scalpore i delfini nella laguna di Venezia o i salmoni che risalivano il Tamigi, altre specie come i puma per le strade di Santiago del Cile erano più preoccupanti.

Positivi o negativi gli impatti della pandemia sulla natura?

Umani di raccordo

Gli umani hanno fatto da involontario raccordo tra le specie, ritirandosi nelle loro case hanno lasciato più spazio ai selvatici, con molte più conseguenze del previsto. Al punto che diversi scienziati si sono chiesti se l’impatto fosse più o meno positivo. Certamente meno inquinamento atmosferico e acustico ha favorito alcune specie. Alcuni uccelli hanno potuto abbassare il loro canto per farsi sentire in mancanza del fragore del traffico. Le spiagge lasciate libere hanno favorito le tartarughe che hanno potuto deporre le loro uova liberamente. Anche l’assenza di rifiuti e plastiche ha aiutato i gabbiani e gli uccelli marini dalle consuete indigestioni alimentari. Meno animali sono stati cacciati, meno pesci pescati, e sono diminuiti anche gli incidenti stradali che coinvolgevano selvatici. Anche le farfalle non si sono schiantati sui vetri delle automobili con la solita frequenza.

Migliaia di ricerche

Sono state effettuate migliaia di ricerche scientifiche a supporto dei cambiamenti, ed è stato da questi controlli incrociati che sono uscite le perplessità. Moltissimi progetti di cura e protezione sono stati interrotti o non finanziati. La caccia e la pesca illegali sono diventate un fenomeno importante in alcune aree poco sorvegliate. Le comunità più povere hanno approfittato degli scarsi controlli per far man bassa di specie protette. Alcuni progetti interrotti in fasi critiche, probabilmente non rivedranno più luce, i loro target ecologici sono falliti. Tra di loro anche la riduzione di alcune popolazioni di topi nelle piccole isole. L’eccessiva presenza di roditori metterà a rischio migliaia di nidiacei.

Positivi o negativi gli impatti della pandemia sulla natura?

Aspetti negativi sottovalutati

Alcuni degli aspetti che si sono presentati come positivi, in realtà hanno avuto conseguenze a cascata inattese. Senza l’intervento degli umani alcuni sistemi ecologici hanno sviluppato variazioni sorprendenti. Nessuno, probabilmente, si sarebbe aspettato di dover elogiare la caccia alle oche delle nevi. Nella loro migrazione verso nord venivano regolarmente abbattute, per sport e per evitare che si cibassero troppo delle coltivazioni. Senza quella predazione le oche sono arrivate nel nord del Canada molto più pasciute e sane. Una vera invasione di un territorio fragile, dove il cibo scarseggerà e che metterà in crisi molte altre specie. Gli effetti potrebbero durare anni e mutare completamente l’ecosistema della tundra artica.

I dati sono controllati

Ora che in molte località si torna verso la normalità, i dati potranno essere consultati e comparati per mostrare gli impatti conseguenti. La mobilità umana sicuramente cambierà e influenzerà diversi habitat. Le positività probabilmente dureranno un periodo molto breve, ma vale la pena di studiarle. Ciò che è chiaro è che senza finanziamenti stabili e regolari, i progetti rischiano di saltare. Anche le migliori intenzioni di protezione e salvaguardia non porteranno a risultati tangibili e duraturi. Aumenterà il rischio di contaminazioni e di dover affrontare altri virus se il controllo non sarà costante. Positivi o negativi gli impatti della pandemia sulla natura?

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Positivi o negativi gli impatti della pandemia sulla natura?
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Positivi o negativi gli impatti della pandemia sulla natura? I dati raccolti danno esiti diversi, per alcune specie sono positivi
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