Le spiagge israeliane sono inquinate dal petrolio uscito da una o più petroliere. Un disastro ecologico di grande portata, di cui si parla troppo poco.
Un brutto evento sta minacciando le coste e la fauna israeliana. Una dispersione di greggio, di cui s’ignora l’origine, sta contaminando molti chilometri di litorale. Il disastro interessa circa 200 km di spiagge. A farne le spese, ovviamente, la fauna terrestre e marina che vive a stretto contatto con le coste, e soprattutto le tartarughe. Il catrame le ha ricoperte completamente, con una crosta oleosa difficile da ripulire. 11 tartarughe marine verdi, una specie in pericolo d’estinzione, sono state soccorse per cercare di salvarle. La convalescenza prevista è di due settimane poi i biologi potranno rilasciarle in natura. Petrolio contamina coste e tartarughe in Israele
Dentro e fuori
Il colloso e nauseante catrame che le ricopriva, era stato anche ingerito, compromettendo gravemente la possibilità di sopravvivenza. Pulire all’esterno le tartarughe, era tutto sommato semplice. Bastava usare qualche tipo di detergente utilizzato in cucina, per togliere l’unto, ma restava da risolvere il problema interno. Come riuscire a far spurgare il catrame ingerito, senza avvelenare le povere tartarughine. Dopo aver analizzato molte opzioni, scartandole tutte per la loro pericolosità, i biologi israeliani hanno deciso di ricorrere ad un jolly.
Maionese spurgante
Il sistema escogitato prevedeva di far ingerire alle tartarughine una certa quantità di maionese, per liberare il loro apparato digerente. Il problema, era riuscire a convincere i rettili, ad ingerire il condimento tanto caro a tutti gli amanti delle patatine fritte. Hanno tentato di farglielo mangiare ma con scarso successo, allora sono passati ad una ingestione forzata. Tramite un tubicino hanno introdotto nel loro cavo orale la maionese, in quantità sufficiente per scatenare le loro naturali reazioni. In quel modo hanno espulso con la cacca, tutto l’eccesso di catrame, e si sono letteralmente liberate dell’impaccio.
L’emulsione funzione
La maionese funziona in questo caso, proprio perché la sua struttura è quella di un’emulsione che lega due o più elementi che in natura non si uniscono. Quando arriva nell’apparato digerente delle tartarughe si scinde e opera a sua volta una scissione tra sostanze oleose presenti e l’acqua. La salsina gialla svolge quindi il ruolo di solvente per il catrame, rendendolo fluido e facilitandone l’espulsione tramite le feci. L’olio contenuto nella maionese, svolge anche il ruolo di isolante ed impedisce al catrame di appiccicarsi all’apparato digerente. È esattamente il metodo in cui funzionano i normali saponi, ma la maionese non rischia di avvelenare gli incolpevoli rettili.
Un grande lavoro
Resta da completare un enorme immane lavoro. Quello della ripulitura delle coste e della liberazione degli altri animali rimasti intrappolati nel catrame. L’ennesimo disastro impone all’attenzione pubblica, il problema dell’utilizzo dei combustibili di origine fossile. Deve essere ridotto nel più breve tempo possibile e si deve poter ricorrere alle energie rinnovabili. Un tema che tutta Europa spinge perché venga affrontato seriamente da tutti i paesi. I miliardi a disposizione col recovery fund devono essere impiegati per una riconversione green, che sappia affrontare ognuno dei temi cari a chi vuole la salvezza del pianeta. Petrolio contamina coste e tartarughe in Israele
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