Dimostrato scientificamente che le bolle di sapone possono impollinare i fiori, la tecnica sperimentata su alberi di pero.
Sostituiremo le api e gli altri insetti impollinatori con miliardi di bolle di sapone? Pare proprio che sia possibile. Le bolle calibrate in modo preciso possono sostituirsi alle api e fecondare i fiori dei nostri frutteti. Non serviranno a fare il miele, ma forse le bolle possono darci una grossa mano nel combattere la crisi dovuta alla diminuzione degli insetti impollinatori. Molte colture potrebbero avvantaggiarsi di una nuova tecnica che non impone agli umani di fare l’operazione manuale. I cinesi hanno tentato l’impollinazione manuale col pennello, ha dato risultati positivi, ma è il mestiere più noioso che si conosca. Altri tentativi sono stati effettuati con macchine che spruzzano il polline, un processo su cui gli israeliani puntano molto per le loro mandorle. Per fare concorrenza alle api servono le bolle di sapone
Un duello tra bolle e manualità
In Giappone hanno testato speciali bolle di sapone con all’interno granelli di polline. Le hanno testate su alcune piante, mentre altre venivano impollinate a mano. Il risultato è stato stupefacente, lo stesso volume di fiori impollinati rispetto a quelli eseguiti manualmente. L’esperimento è stato pubblicato pochi giorni fa su Science dal Japan Advanced Institute of Science and Technology. Nel tentativo precedente gli scienziati erano ricorsi a droni a cui erano stati montati dei crini ricoperti di gel. Risultato pessimo, mancava la delicatezza necessaria e idroni hanno finito per distruggere la maggioranza dei fiori.
Tutto nato per caso
Il professor Miyako a capo del progetto, ha avuto l’idea da un gioco con le bolle di sapone fatto col figlio. Quando una bolla è scoppiata sul volto del bambino s’è accorto della delicatezza della bolla di sapone. Perfetta per trasportare il polline senza danneggiare i fiori, elastica e flessibile al punto giusto. Dopo aver testato diversi tipi di saponi, hanno trovato che un tipo presente in molti shampoo per bambini era quello che faceva al loro caso. Il sapone si è rivelato il vettore perfetto e non ha impedito al polline di fertilizzare i fiori. I ricercatori hanno creato delle mini bolle che trasportavano 2.000 granelli di polline ciascuna, e le hanno liberate.
Ricerca sul campo
Ora serviva una conferma sul campo dopo le prove di laboratorio. Un frutteto di pere è diventato il luogo perfetto per l’analisi pratica. Lì i ricercatori Miyako e Yang hanno scoperto che un fiore colpito da due o più bolle, aveva la capacità di essere fecondato e dare frutti come un fiore impollinato a mano. Il passaggio successivo era scoprire se poteva essere un drone a lanciare le bolle sul frutteto. Anche questo passaggio ha dato esito positivo. Resta il dubbio se sarà facile riuscire a controllare il flusso delle bolle. L’aria presente al momento del rilascio può cambiare considerevolmente i percorsi delle bolle. Forse sarà utile in caso di frutteti con cospicua infiorescenza, come meleti, pereti o ciliegi.
Le api insostituibili
Le api però restano ancora insostituibili, conviene studiare un metodo per salvare le loro vite, ed incrementare le loro arnie. Salvaguardare l’ambiente ed imporre criteri che consentano alle nostre amiche ronzanti di svolgere il loro lavoro è più importante di trovare sostituti. Una soluzione B resta sempre una soluzione di riserva, non la migliore possibilità possibile. Impegnarsi a proteggere l’ambiente resta vitale. Per fare concorrenza alle api servono le bolle di sapone
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