Uno chef incavolato, un riccone esigente ed una fragranza formidabile per inventare lo snack più amato.
Tutta colpa di uno chef dal carattere fumantino di origine afro-americana, se stiamo a leccarci le dita quasi ogni giorno. Le patatine sono nate da un incidente “diplomatico” con uno dei più ricchi uomini d’America. Quel Cornelius Vanderbilt che aveva costruito la sua fortuna sulle ferrovie. Lo chef George Crum cuoco presso il ristorante Moon’s Lake House di Saratoga Spring (New York) non immaginava che quel giorno gli avrebbe cambiato la vita. Ad uno dei tavoli sedeva il Vanderbilt che rimandò in cucina il contorno della sua bistecca perché le patate erano troppo spesse. Patatine tra storia e leggenda
Finissime e croccanti
Crum piccato ed offeso per le critiche decise di affettare le patate più finemente possibili. Le fece friggere per renderle croccanti e le mandò al tavolo, in quello che pensava essere un affronto al ricco cliente. Ma invece di far incavolare Vanderbilt ottenne di renderlo felice come un bambino, per quella squisitezza. Il destino della patatina croccante era segnato. La voce si sparse e le Saratoga Chips divennero popolari ben oltre i confini dello stato.
Nuovo ristorante
Geore Crum nel 1860 aprì il suo ristorante e curò che un cestino delle sue gustosissime patatine fosse disponibile su ognuno dei tavoli. Fu un boom ed a Crum s’ispirarono moltissimi altri ristoratori ed in seguito industriali. Lo chef venne definito il migliore d’America e venne immortalato come l’Edison del fritto. A quanto pare in realtà non fu Crum ad inventarle, erano già citate in un libro di ricette di un medico inglese pubblicato nel 1917. Anche un’altra cuoca le cucinava alcuni anni prima di Crum, ma nessuno le rese celebri quanto lui. Tanto che il brand Saratoga Chips esiste ancora oggi negli USA.
60 anni solo nei ristoranti
Per circa 60 anni le patatine sottilissime sono rimaste una prelibatezza da ristorante. Poi un imprenditore dell’Ohio cominciò a produrle in quantità, e a servirle nei mercati locali. Le portava in giro coi carri in capienti botti. Ma la rivoluzione avvenne nel 1926 e partì dalla California. Un’imprenditrice locale, Laura Scudder, iniziò a confezionarle in carta oleata. Erano nate le progenitrici delle attuali patatine in sacchetto. La Scudder da abile manager arricchì i pacchetti di un claim che ne fece la fortuna “le patatine più rumorose del mondo”. Trasformò un difetto in un pregio e le patatine ebbero un altro slancio.
Anche Al Capone
Anche Al Capone era molto interessato alle patatine, tanto che quando uno chef di Chicago cominciò a produrle ne fece grande richiesta. Le serviva nei suoi “speakeasy” i club privati dove si faceva musica e si poteva bere alcool anche durante il proibizionismo. Le patatine salate servivano perfettamente allo scopo di provocare desiderio di bere di più. Il fornitore del celebre ganster era Leonard Japp e fece fare un ulteriore balzo in avanti alle patatine come le conosciamo oggi. Invece di friggerle nello strutto cominciò a friggerle nell’olio.
Storia recente
Le patatine sono oramai diffuse in ogni continente, in mille formati e gusti. Il suo valore commerciale nei soli Stati Uniti è superiore ai 10 miliardi di dollari. A cui vanno aggiunte tutte le tortillas, chips e gli altri tipi di snack al formaggio o insaporite con centinaia di gusti diversi. La scelta è amplissima e da alcuni anni è in corso una razionalizzazione degli ingredienti. Meno grassi, meno sale e meno zucchero per una snack che sembra non avere mai incertezze di mercato. In USA hanno calcolato che ogni persona consuma oltre 3 chili di patatine ogni anno. In Italia il dato è di 1 milione e 770 mila quintali di patate destinate a diventare patatine, chips, stick o bastoncini. Il consumo medio di patate è di 87 chili a testa. Patatine tra storia e leggenda
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