Sono comparse e si sono stabilite nel Mediterraneo molte specie non autoctone e la colpa è di un Trentino
Tutto nasce a causa di un progettista di Fiera del Primiero, Luigi Negrelli. Nato nel 1799 da una facoltosa famiglia di commercianti di legname, ebbe l’opportunità di studiare. Si laureò in ingegneria ad Innsbruck, naturale sbocco scolastico per chi proveniva dal Tirolo, allora sotto la dominazione asburgica. Buon progettista stradale e ferroviario lavorò in territorio mitteleuropeo costruendo molti ponti, canali e infrastrutture. Detiene ancora oggi il record del ponte più lungo realizzato in territorio Ceco (1.110 m.). Nuove specie ittiche nel Mediterraneo
Fama ed onori
Accumulò fama ed onori ed arrivò ormai in tarda età al progetto che mutò il volto della navigazione commerciale. Il progetto del Canale di Suez era avviato da tempo, ma aveva ricevuto molti intralci soprattutto dai soci inglesi. Il canale toglieva molta della potenzialità inglese sul mercato dei trasporti. Evitare di circumnavigare l’Africa ed i pericoli del Capo di Buona Speranza, modificava in modo sostanziale i costi dei viaggi dall’Asia verso l’Europa. I tre paesi che sostenevano il progetto operavano in modo opposto. La lobby inglese voleva bloccare la realizzazione, mentre i francesi e gli austriaci spingevano per accorciare i tempi dei trasporti.
Canale senza chiuse
Dal gruppo di esploratori di fattibilità, vennero presentati tre progetti molto diversi, ma solo uno prevedeva un Canale aperto, senza chiuse. Era proprio quello del Negrelli, che intuì che la differenza d’altezza tra i due mari era quasi impercettibile, e che le chiuse erano inutili. Anche in questo caso gli inglesi cercarono di boicottare il progetto, ma l’impresario De Lesseps decise che potesse funzionare. Il Negrelli prese parte ai lavori ma purtroppo non vide mai la fine del Canale, aperto nel 1869, perché si ammalò prima che fosse completato e morì nel 1858.
Specie ittiche libere
Aver realizzato il Canale di Suez senza paratoie, ha alleggerito i tempi di navigazione, ma ha anche liberato la circolazione ittica. Grazie a questo sbocco imprevisto, molte specie ittiche presenti nel mare Arabico e nell’Oceano Indiano, hanno avuto via libera. Con loro anche alghe e piante che hanno colonizzato il Mediterraneo, modificandone l’habitat. Al loro seguito sono arrivati i pesci coniglio, specie tipica del Mar Rosso, che hanno ripulito e resi deserti i fondali. L’innalzamento delle temperature delle acque marine ha facilitato l’inserimento delle specie aliene. Ci sono biologi marini che parlano di vero e proprio disastro ecologico.
Doppio canale
L’Egitto trova un grosso introito dal passaggio delle navi, perciò nel 2015 ha raddoppiato la grandezza del canale. Questo ha reso ancora più semplice la vita delle specie aliene, che hanno trovato un’autostrada nautica per trasferirsi con facilità. Le specie tropicali sono belle da vedere ma creano problemi, si nutrono delle risorse non dedicate a loro, e in molti casi sono predatori. Il pesce del Mediterraneo deve fare fronte ad una invasione inattesa. Cozze, gamberi, mazzancolle e triglie sono diminuite in modo vistoso. Tra le specie che sono arrivate, ve ne sono alcune abbastanza pericolose anche per l’alimentazione umana, come il velenoso pesce palla argenteo. In Israele hanno tentato di contare le specie aliene, ne hanno rintracciate oltre 400, ma forse il numero è superiore.
Meduse e dissalatori
Tra le specie che creano molti problemi ci sono le meduse, che si muovono costantemente, in moti migratori non controllabili. Non seguono ritmi stagionali e possono arrivare all’improvviso. Le loro invasioni oltre a spaventare turisti e bagnanti, stanno creando grossi problemi agli impianti di desalinizzazione. Intasano le prese d’acqua e mandano in tilt i sistemi d’approvvigionamento. Proprio gli impianti per ottenere acque dolci potrebbero dare la soluzione. Se venissero concentrati in una sola zona potrebbero scaricare la salamoia restante dal processo e creare una sorta di barriera. Un tappo di altissima salinità, che scoraggi e respinga le specie aliene, ad utilizzare l’autostrada da sud a nord che costituisce il Canale di Suez. Nuove specie ittiche nel Mediterraneo
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