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Non tutto brilla in Russia

Non tutto brilla in Russia

Ci sono segnali evidenti che le sanzioni stanno funzionando

Se avevate dubbi sulla reale forza delle sanzioni contro Putin e l’economia russa, è tempo che rivediate le vostre posizioni. È un fuggi-fuggi generale di tutti i marchi europei od occidentali di maggior prestigio. Molte se non tutte, le aziende più celebri stanno, o hanno abbandonato, le città russe. Uno degli ultimi brand a chiudere i propri negozi e a rinegoziare i franchising è stata Nike. Ma già lo avevano fatto MacDonald, che era un po’ il simbolo dell’apertura al mercato. Ha chiuso tutti i suoi fast food togliendo bandiere, simboli e struttura. La stessa cosa aveva fatto Renault, oltre a tutti i marchi della moda. Non tutto brilla in Russia

Anche le bibite

Il brand di Atlanta ha tolto le concessioni ed abbandonato il paese. Il mercato dei soft drinks al posto di Coca-cola, Fanta e Sprite viene sostituito da marchi autarchici, che non soddisfano i consumatori. Al loro posto sugli scaffali dei supermercati Cool-Cola, Fancy, e Street, le bevande zuccherate e gassate autarchiche. Chi le ha assaggiate dice che ricordano vagamente i gusti originali, ma restano bibite di “serieB”. Le produce un’azienda locale che è specializzata in bevande dolci tradizionali russe come il kyass.  Non possono usare le ricette originali e quindi vanno, per tentativi, alla ricerca di quel gusto specifico.

Un precedente sfortunato

Ci avevano provato all’inizio della guerra russo-ucraina a proporre brand alternativi. La Grink Cola, e la Komi Cola non erano piaciute. I consumatori sono abituati ai gusti originali e queste imitazioni lasciano il tempo che trovano. Creano anche uno sgradevole effetto deja-vu, quando il regime russo bandiva ogni forma di commercio con l’occidente. Riporta alla mente momenti molto difficili per il popolo russo, costretto a subire imposizioni dall’alto. Il contingentamento di molte merci ha scatenato anche un’attività molto frequentata in passato, e ben nota ai russi, quello del mercato nero.

Poche bottiglie

A marzo Coca-Cola ha abbandonato la Russia, ma una parte delle bevande era già immagazzinata e pronta per essere commercializzata. Chi è riuscito a mettere le mani su quelle restanti, ne fa un commercio sotterraneo, con aumenti di prezzo folli. Ritornano in mente i tristi viaggi oltre cortina, degli europei che riempivano le valigie di calze velate, jeans e banane, per ottenere favori sessuali. Nel frattempo si rifanno vive alcune file davanti ai negozi, ai bancomat, e soprattutto quelle per ottenere un pasto gratuito. L’economia russa è decisamente in declino, ma qualcuno non vuole accorgersene ed insiste in inutili guerre. Cercando di non chiamarle nemmeno guerre, per non intaccare il morale della nazione, Non tutto brilla in Russia

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Credits: common wikipwedia

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Non tutto brilla in Russia, i grandi marchi chiudono i negozi anche le bevande zuccherate sono sparite dagli scaffali sostituite da copie
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