L’accusa che ci rivolgono all’estero è che non sappiamo mai veramente allontanarci dalla tavola, mettiamo il cibo in ognuna delle nostre conversazioni.
In realtà non è proprio così, il cibo slitta addirittura sul terzo gradino del podio delle cose a cui pensiamo maggiormente. Preceduto dai pensieri che rivolgiamo al nostro partner e quelli legati alle attività lavorative. La distanza in punti percentuali, in realtà è breve, ma stupisce che crolli così uno dei miti legati alla nostra italianità. Cucinare non domina più in modo totalizzante i nostri pensieri, ma li accompagna spesso. L’impressione generale resta quella che davanti ad un piatto di tagliatelle non siano solo le nostre papille ad accendersi. Scattano molte suggestioni legate ai ricordi e ai momenti positivi. Non è vero che gli italiani pensino solo al cibo
Il comfort food
Il comfort food, quello che sa regalarci un sorriso, è lo scoglio a cui ci aggrappiamo anche nei momenti più bui. Ripercorrere momenti felici, si attiva più facilmente se c’è di mezzo qualche manicaretto. Tendiamo a collegare e riempire di significato il cibo che consumiamo. Lo leghiamo alla convivialità familiare o con gli amici, lo associamo a traguardi raggiunti, ad avvenimenti legati alle feste. Ogni grande occasione, lo sappiamo bene, è utile per imbandire una tavola e festeggiare con i piatti che amiamo. Tradizionali o “innovativi”.
Tutti a casa
L’ambiente domestico, che sia la propria casa o quella dei nonni, dei genitori o degli amici è il luogo che focalizziamo. É attorno alla nostra tavola che i pensieri corrono se pensiamo al cibo. Molti vi associano anche la condivisione di momenti d’intrattenimento legati al consumo di serie televisive, film, giochi. Molto quotate anche le pause di giochi elettronici, o le pause durate lo studio per rifocillarsi. Ognuno ha cibi particolari che sono perfettamente ritagliati per quei momenti di reintegro delle energie mentali. Snack, panini, pizza, pane e salame, focaccia con la mortadella…
Profumi e colori
A scatenare le emozioni legate al cibo è quasi sempre il profumo. Basta un odore che si spande perché il nostro desiderio di consumare quel piatto diventi quasi visibile. Si attivano memorie familiari o di eventi condivisi con amici. A volte sono i colori ad attivare le nostre attività mentali, un cibo che ci stimola ci regala appagamento, felicità, positività, relax. A dominare in questo caso sono i colori caldi che associamo all’arancio, al giallo e al rosso. Un’immagine che contenga il color rosso pomodoro, può scatenare la nostra salivazione, anche se non vediamo rappresentato un piatto di maccheroni.
Adoriamo i pranzi ma vincono le cene
Gli italiani adorano parlare di cibo ad ogni ora del giorno, ma non si limitano a fantasticare. Mangiano volentieri in ogni momento, ma è soprattutto a cena che concentrano le loro attenzioni. Il 50% dei nostri connazionali lo fa coincidere con momenti ludici o di relax, familiare o con amici. É la pizza a dominare i loro pensieri, seguono ma a distanza, i dolci, i gelati, i prodotti da forno, la pasta. Tra i cibi a cui pensano più intensamente perdono attrazione gli hamburger, il sushi e salgono il poke e i cibi vegetariani e vegani. Non è vero che gli italiani pensino solo al cibo
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