Un intervento drastico per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici
È una forzatura un intervento utopico, che ha fondamenti scientifici, ma si scontra con alcuni principi etici. Il primo dei quali è, ci abita un sacco di gente in quelle terre. Chi va a dirgli che devono andarsene per lasciare spazio solo alla natura? Il piano utopico è stato presentato dall’Università di Cambridge. Mezza terra riservata solo alla natura
Un miliardo di persone
Sono un miliardo gli abitanti di quelle terre, quasi tutti in aree dal basso reddito, che avrebbero problemi anche nel trovare i mezzi per trasferirsi. È nato un movimento che si chiama Half-Earth, ispirato dal libro omonimo del biologo E.O. Wilson. Il progetto messo a fuoco dalla Biodiversity Foundation prevede di conservare gli habitat per invertire la crisi di estinzione delle specie. Salvaguardare la biodiversità e garantire la salute del nostro pianeta nel futuro a lungo termine.
Evitare l’estinzione di molte specie
Se il progetto potesse prendere corpo i biologi assicurano che dedicare metà del pianeta alla natura porterebbe grandi giovamenti. Uno dei quali sarebbe evitare l’estinzione di quasi l’85% delle specie conosciute. Per valutare la realizzazione del piano gli scienziati hanno diviso il pianeta in 846 eco-regioni, ognuna con le sue peculiarità. Questi habitat potrebbero essere conservati raggiungendo il 50% della superficie di ogni regione. Hanno calcolato quante persone vivono in quelle aree e verrebbero coinvolte da questa proposta di Mezza Terra.
Evitate le aree troppo antropizzate
Tutte le aree troppo urbanizzate o dove gli insediamenti agricoli sono importanti, sono state escluse. Le aree protette permetterebbero di continuare a vivere alle persone già presenti. Potrebbero continuare a coltivare e raccogliere alcuni prodotti, per consentire un impatto minore. Se si costringessero le persone ad andarsene, l’impatto sarebbe troppo forte e potrebbe generare difficoltà e conflitti.
Paesi in via di sviluppo
Le comunità più colpite sarebbero quelle dei paesi in via di sviluppo. Le popolazioni che sono già emarginate dal progresso economico verrebbero ancor più frustrate. Il peso dei benefici della conservazione della natura sarebbero ad uso e consumo di molti ma il carico da sopportare ricadrebbe su pochi che già vivono in modo disagiato. Tutte le persone dipendono dalla biodiversità per il cibo, l’alloggio, l’aria e l’acqua pulita. Proteggere la natura è un bene per l’uomo, ma può essere molto negativo, per le persone che sono direttamente coinvolte sul terreno, specie se vengono sfrattate per far posto a un’area protetta.
Cresce la popolarità
Mezza Terra cresce in popolarità all’interno del movimento ambientalista, ma non viene dato abbastanza rilievo a come proteggere anche i pochi coinvolti direttamente. Conservare la natura per il bene di tutti, senza fare un danno eccessivo a pochi, è il vero problema che non viene trattato. Il progetto resta utopico, perché non considera gli esseri umani come parte della natura, ma separati da essa. Mezza terra riservata solo alla natura
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