Natale rimandato al prossimo anno per gli aspetti sanitari, a farne le spese i Mercatini di Natale
L’attuale impossibilità di frequentare luoghi che possono diventare affollati, ha bloccato l’installazione dei mercati all’aperto. A subirne le conseguenze sono soprattutto i Mercatini di Natale, strutture mobili che si animano per soli 2 mesi. Strutture che non hanno la possibilità di garantire la sicurezza necessaria. Tutto rinviato al 2021, quando sarà ancora più divertente visitarli dopo una forzata pausa. I Mercatini di Natale hanno un’aura di allegria, di festa che allietava ogni spazio occupato. Sarà un aspetto di cui tenere conto per rilanciarli in modo ancora più divertente e sognante. Forse una pausa farà bene ad alcuni mercatini che devono ripensare alla loro struttura organizzativa. Ogni città, ogni borgo lavorerà per farli tornare più belli e affascinanti di prima. Mercatini di Natale bloccati dalla pandemia a Lourdes
Vin brulè e cioccolata calda, nulla è perduto
Mancherà tutta l’oggettistica che tipicamente riempiva i banchetti e le casette dei mercatini. Gli addobbi per la casa, cuscini, corone, candele, le decorazioni per gli alberi di natale e le statuine dei presepi. Mancherà il profumo del vin brulè, della cioccolata calda e dei biscotti allo zenzero. Ma quelli con un poco di manualità, potete riprodurli anche a casa, se è solo l’aria profumata o le decorazioni, quello che vi manca. Colla, carta colorata, lustrini, fiocchi e i decori cresceranno sotto i vostri occhi. Per il vin brulè e la cioccolata troverete cento ricette e i tutorial per non sbagliare. Ricordatevi che, anche se sembra leggero, il vino caldo è pur sempre alcool. Cercate di non farvi trovare sdraiati sotto al tavolo a forza di assaggiarlo, per trovare la perfezione.
Difficili da sostituire
Mancheranno, e sarà difficile sostituirle, tutte le prelibatezze gastronomiche, le specialità locali, i prodotti artigianali di nicchia da acquistare d’impulso. Quelli che animavano le tavolate delle Feste con amici e parenti. Quei salumi e formaggi che sparivano in un amen, o quelle salse che non vi lasciavano il tempo di svitare il tappo per trovare il vasetto svuotato. Idem per i vini e gli spiriti. Ordinarli via internet è assolutamente possibile, ma prevede un minimo di ragionamento, una pianificazione che l’ambiente spensierato e allegro del mercatino smorzava o congelava. Mancherà la spontaneità della sorpresa davanti allo spettacolo di una esposizione, o l’improvvisa voglia di assaggiare qualcosa di mai mangiato.
Natale d’estate
C’è una proposta che circola da qualche tempo, viene dal Belgio, un paese piccolo ma dove il Natale è molto sentito. Rimandare di 6 mesi, festeggiare il Natale a giugno e ricreare l’atmosfera dei mercatini in estate. Idea un poco folle, contro cui gli organi ecclesiastici hanno immediatamente alzato gli scudi con “Vade retro Satanasso”. Saremmo curiosi, in ogni caso, di vedere come se la caverebbero in Belgio, con la cioccolata o il marzipan nel solleone. Sicuramente il vin brulè sarebbe sostituito da birra ghiacciata. Vi conosciamo mascherine! In effetti la ritualità sacra viene sminuita, in questo modo, ed assume solo un valore commerciale. Molto più corretto sospendere tutto e riportare il Natale nella sua naturale collocazione decembrina, dando valore all’intimità ed all’aspetto religioso.
Distanziamenti e banchetti
Le restrizioni e il distanziamento obbligheranno a riunirsi solo in gruppi familiari molti intimi, e per tempi brevi. Molti già si fregano le mani, per l’evitato pericolo di una suocera accampata in casa per 20 giorni. Pranzi infiniti, banchetti, cenoni, diventeranno una chimera. Sarà un’occasione per rimettere in primo piano la fede rispetto al consumismo. In ogni caso l’effetto sarà di un Natale più intimo e riflessivo, in minore rispetto al solito, con pochi regali mirati. Sarà l’apoteosi del divano, dei giochi elettronici e dei film in tv. Babbo Natale avrà i suoi bei problemi a circolare e le renne minacciano giù uno sciopero per eccesso di sfruttamento. Il povero Santa, tra l’altro, è vecchietto ed è un soggetto a rischio. Probabilmente soffre di diabete e dovrebbe restarsene a casa invece di andare a piluccare biscotti in giro. Molto meglio se quest’anno le letterine con la lista dei doni la mandiamo direttamente a Lourdes con una sola richiesta. “Dacci un anno migliore, che questo era bacato”
Tentativi tedeschi
In Germania stanno cercando di salvare alcuni Mercatini di Natale con particolari restrizioni. Sembra un tentativo molto ardito. Ammettere in aree chiuse, poche persone alla volta, col sistema del drive-trough, rimanda a scenari e ristrettezze di oltrecortina o a tamponi anti-covid. Già è odioso fare la fila alla Posta, immaginiamo che, aspettare per acquistare un salsicciotto, da consumare rigorosamente in auto, sia altrettanto antipatico. Comprendiamo come la paura del rischio di fallimento di alcuni commercianti, che lavorano quasi solo in quel periodo dell’anno, possa spingere a cercare altre variabili. Ma il Mercatino di Natale non è quella roba lì, è struscio, passeggiate, incontri, brindisi con gli amici e allegria. Auguriamo loro in bocca al lupo, ma temiamo che sarà un flop. Mercatini di Natale bloccati dalla pandemia a Lourdes.

