Nato per caso come nelle migliori scoperte rivoluzionarie potrebbe finire nello spazio
Un materiale che potrebbe avere un grande futuro. Mattoni organici per costruire palazzi ecosostenibili che sanno eliminare CO2 e che possono moltiplicarsi. Sembra un sogno ma c’è una fondamento reale scoperta alla base di questi mattoni. Lo hanno chiamato “Mattone Frankenstein” e durante il processo è verdastro, ricorda più la pelle di Hulk che un pezzo di muro. Lo ha scoperto un team americano dell’Università di Colorado Boulder. Mattoni organici, saranno il futuro delle costruzioni?
Un mix di materiali di scarto e batteri
Alla base dell’innovativo “mattone” ci sono materiali
semplici, rintracciabili ovunque. Sabbia o altri materiali di
recupero, acqua, gelatina e batteri. Versati in uno stampo queste “materie
prime”, la composizione comincia a sviluppare il proprio processo, e sottrae
anidride carbonica dall’ambiente. Si trasforma in una massa gelatinosa, che in
presenza di luce solare assume la consistenza dei cristalli di carbonato di
calcio. Per intenderci è il modo in cui si sviluppano le conchiglie. Ha
anche un altro pregio, la possibilità di auto-ripararsi.
Messo in uno stampo
L’ammasso gelatinoso messo in uno stampo ne assume la forma ed una volta esposto al sole diventa solido. La semplicità con cui è riproducibile ha fatto scatenare le fantasie degli scienziati. La possibilità di far riprodurre i mattoni, tagliandoli e aggiungendo acqua, ha fornito l’idea per definirlo un materiale utile per le attività pioneristiche. Tra queste potrebbero esserci quelle di essere il materiale ideale per essere utilizzato anche nello spazio. Basta tagliarli e lasciare che il processo si completi per avere due mattoni identici. Questo può riproporsi all’infinito.
Tutti su Marte
In attesa che il “mattone Frankenstein” venga provato su Marte, si pensa ad utilizzi più vicini a noi. Poiché utilizza sabbia, s’immagina che possa essere utile nelle aree desertiche, evitando di trasportare i materiali in loco. La sabbia è uno dei materiali più semplici da rintracciare su tutto il pianeta. Il fatto che estragga anidride carbonica durante il processo, ne fa un materiale ecologicamente perfetto. Le nostre città potrebbero utilizzare le sue prerogative in funzione disinquinante. Ora si cercherà di comprendere i limiti dell’innovativo materiale.
Materiale vivente ecosostenibile
Il calcestruzzo vivente resta attivo anche per settimane e può dare di nuovo inizio ai processi di proliferazione. Il batterio fotosintetico aggiunto alla gelatina, che dona quel particolare colore verde, si chiama Synechococcus. Il materiale quando si secca cambia il colore in un grigio caramello. Il processo può essere rinnovato, semplicemente aggiungendo altri batteri e sabbia. La moltiplicazione della produzione riprende immediatamente, e ricorda quella cellulare, per questo viene chiamato calcestruzzo vivente. Partendo da un solo mattone gelatinoso si potrebbe costruire un intero edificio ecosostenibile.
Consistenza e resistenza
Attualmente il materiale non ha la resistenza e consistenza dei normali mattoni. Tuttavia, gli studi continuano e si tenta di ottenere materiali adatti ad essere la base per strutture futuristiche. Al momento il target sembra essere aree isolate e desertiche, ma nessuno nasconde che c’è un obiettivo più alto. Ovvero riuscire a costruire strutture solide, in grado di resistere, qui o su altri pianeti. Mattoni organici, saranno il futuro delle costruzioni?
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