Le tecnologie ci rendono liberi di lavorare ovunque, ma poi occorre condividere
Il mondo del lavoro si è particolarmente modificato seguendo le potenzialità di internet che ha compiuto 30 anni pochi giorni fa. Un ufficio digitale delocalizzato, con Pc, smartphone, tablet, conference call, documenti condivisi. Ci restituiscono un grande senso di libertà, ma anche di smarrimento. Soli nel portare avanti il messaggio del brand e dell’azienda per cui si lavora o con cui si collabora su specifici progetti.
Showroom MANERBA, Palazzo Torelli a Mantova scenario dell’intervista
Siamo nella bellissima sede di rappresentanza di Mantova, lo showroom di Palazzo Torelli, un luogo straordinario che abbina storia e modernità. Incontriamo ELISA Manerba, titolare, insieme alla sorella Grazia e alla madre Federica Quintarelli, della Manerba Spa. Importante azienda 100% italianaspecializzata nella progettazione e realizzazione chiavi in mano di arredi per uffici, venduti in tutto il mondo. Una particolarità di Manerba: il team è all’80% femminile. Un vero unicum nell’ambito storicamente di impronta maschile delle aziende che progettano arredi per uffici.

Quest’anno per Manerba è il 50° anniversario di attività, un grande risultato che sarà festeggiato con la presenza al Salone del Mobile di Milano.
Qual è l’evoluzione del nuovo ufficio o degli spazi di lavoro in generale?
“Non si lavora più come 50 anni fa, ma nemmeno come l’anno passato. L’ufficio non è morto, ma ha cambiato pelle. Ed è sempre più trasversale, perché i device lo hanno trasferito altrove: in musei, aeroporti, lobby di hotel, caffè, co-working… Per Manerba sapersi trasformare ed evolvere lasciandosi guidare dall’intuizione è un’art de vivre, anzi un’art de travailler. Mediato dalla gentilezza tipicamente femminile.
L’obiettivo Manerba, è il coordinamento nel sistema di arredi all’interno dello spazio. Il sistema deve avvolgere chi lavora. Una proposta
di arredo molto incentrato sulla persona,
sul benessere, con una sensibilità
estetico-funzionale irrinunciabile.Questo si ottiene solo
attraverso un forte coordinamento
stilistico. La scelta dei materiali
e colori è base fondamentale.”
L’ufficio dei desideri in bilico fra privacy e condivisione
“Una delle problematiche più sentite di questo nuovo modo fluido di lavorare – prosegue Elisa – prevede un ufficio evoluto. Fatto di scrivanie, aree di incontro in cui le persone che arrivano in ufficio, semmai una volta a settimana solamente, si trovino a loro agio. Perché oggi l’incontro deve da subito trasformarsi in sessioni creative, momenti e spazi in cui nascono le idee. Aree fluide in cui mixare momenti di intenso lavoro e relax per lasciare spazio alla creatività e informalità. Questo perché oggi ciò diventa più produttivo e funzionale, rispetto alle aree rigide e compartimentate di pochi anni fa. Un ufficio digitale delocalizzato in spazi relazionali.”
Mobili e tecnologia: che tipo di convivenza?
“Al Salone del Mobile di Milano presentiamo la nostra vision, che concretamente è l’espressione del nuovo modo di vivere l’ufficio. Il Wonder office, l’ufficio delle meraviglie, quello dei nostri sogni, in cui tecnologie, zone lavoro comuni, spazi privati e zone relax, si fondono in un tutt’uno contestualizzato. Un ufficio a misura d’uomo dove ogni materiale, finitura, nuance non è casuale ma funzionale alla sua definizione. Dove dare vita a un workspace armonico, altamente personalizzabile, che tutti vorremmo sperimentare per poter lavorare bene. Pensi che abbiamo inserito anche le camere acustiche. Una sorta di cabine dove poter aver colloqui riservati. Leggerissime con un abbattimento quasi totale dell’acustica, per non disturbare e non condividere. Di fatto una stanza nella stanza, ma inserita nel contesto in modo tale da non distogliere la percezione dell’essere ancora nel team”.
Il futuro del design italiano?
Secondo il Manerba pensiero, afferma Elisa “Il design distintivo deve impegnarsi con temi e prodotti che facciano dell’etica il proprio obiettivo. Rispetto dell’ambiente e della persona, una grande attenzione a sostenibilità e riciclo, ergonomia delle strutture e sicurezza su posto di lavoro. La bellezza deve essere presente con effetto wow, ma ogni nuovo prodotto deve porre le radici nell’ambito di tutela del pianeta che abbiamo. Ad es. Manerba è certifica FSC. Il nostro ultimo progetto, il sistema di piani di lavoro Apollo, prevede pannelli divisori acustici in sughero 100% naturale, riciclato al 100% e quindi riciclabile!
E il mercato italiano?
“Tutto il settore ufficio public space si apre anche all’innovazione. La vita lavorativa si estende sempre più come durata e flessibilità di orario. Per cui dobbiamo occuparci del benessere delle persone, questi sono i focus nostri e pensiamo di tutto il settore”.
Manerba è posizionamento top di gamma: avete mai pensato di democratizzarvi o al super lusso inavvicinabile?
“La nostra proposta è attenta al mercato. Per essere presenti a livello globale occorre essere anche molto competitivi. Abbiamo scelto di essere competitivi sul mercato mantenendo lo stile, il design, la ricerca. Certo non tutto si può produrre in azienda per cui abbiamo a livello locale una buona filiera di sub-fornitori partner dell’azienda, che hanno sposato la nostra filosofia. Il made in Italy deve essere davvero in Italia, altrimenti perdi di credibilità.”

