Gli agricoltori potranno usare robot per impollinare le piante
Le api sono sempre più in difficoltà, quelle selvatiche sono ormai nell’elenco dei quelle in estinzione. Le domestiche sono in fortissimo calo per l’utilizzo dei troppi pesticidi e diserbanti. Il glifosato uno dei prodotti più controversi e pericolosi, è presente in quasi tutte le api che sono state controllate. Le api domestiche vengono sballottate in luoghi diversi per aiutare l’impollinazione ma il loro contributo è destinato a scendere. Macchine impollinatrici per sostituire le api
70% del nostro cibo
Il 70% del cibo che arriva sulle nostre tavole è
legato all’attività delle api. Il loro incessante lavoro ci nutre ma noi
trascuriamo la loro salute. Ne pagheremo le conseguenze? Sicuramente non
potremo gustare il loro miele e non potremo più usare propoli o cera per la nostra salute o bellezza. Forse la loro salvezza potrebbe essere legata ai
robot, togliendo stress e allontanandole dai luoghi contaminati.
Da Israele
Un innovativo metodo d’impollinazione robotica arriva da Israele. Una macchina che riesce a tracciare la conformazione delle piante ed a lanciare polline sui fiori, evitando una eccessiva dispersione. Le piante erano mandorli, una delle più sensibili all’opera delle api. Il robot è dotato di una serie di protuberanze che funzionano come dei cannoni. Per fortuna non sparano proiettili ma polline. Ora si stanno studiando altri tipi di robot per l’impollinazione verticale ed orizzontale. Se si ottenesse un buon risultato, forse le api potrebbero essere salvate e riprodursi in luoghi distanti dalle colture troppo avvelenate.
Molti fiori diversi
Le api per una dieta equilibrata hanno bisogno di raccogliere nettare da molte specie diverse di fiori. Quando sono costrette dagli agricoltori a confrontarsi con le monocolture, soffrono. Ad ogni nuova stagione gli agricoltori sono obbligati ad affittare arnie da porre nei loro campi o frutteti. Questa vita nomade stressa ulteriormente le api. Il loro numero è costantemente in calo e con esse cala anche la possibilità di portare cibo in tavola. In Cina sono già attivi dei reparti di uomini dediti alla impollinazione a mano, un’attività non prevista dalla natura.
Specie arboree a rischio
Alcune delle specie arboree più amate dall’uomo sono a rischio, potrebbero scomparire o ridursi in modo rilevante. Proprio per la difficoltà di effettuare una corretta impollinazione. In Turchia i peschi e gli albicocchi stanno fiorendo con almeno un mese di anticipo, ma le api non sono ancora pronte per fecondarli. La produzione è ad altissimo rischio. Lo stesso è già accaduto coi mandorli. La richiesta di mandorle e latte di mandorla, è in costante aumento, ma la fioritura troppo anticipata probabilmente non farà fronte alle richieste.
Strumenti nuovi
La natura non si muove secondo le esigenze di mercato ma coi
propri ritmi. Per ottenere una produzione rilevante occorrono nuovi strumenti. I robot raccolgono il polline dell’anno precedente e lo
conservano sino al momento in cui possono utilizzarlo. Quando le piante sono
pronte si avvicina all’albero, ne studia la conformazione e spara il polline
più vicino che può in modo che attecchisca ai fiori. Una piccola carica elettrostatica aiuta il polline ad appiccicarsi. I tecnici della startup israeliana Edete,
ritengono che il robot non possa funzionare da solo ma che possa collaborare
con le api. Ne servirebbero molte meno per ottenere un buon successo.
Lavora anche in situazioni climatiche differenti
Il robot funziona anche se le temperature sono basse o in giornate ventose che sconsigliano alle api di uscire dalle arnie. Il costo del noleggio dei robot sarà simile a quello del noleggio delle arnie, un incremento dell’opera di api e bombi che non farà aumentare il budget di spesa degli agricoltori. I test proseguono in Australia ed Israele e in due anni la tecnologia sarà pronta per i frutteti californiani. Nel frattempo stanno sviluppando altri robot che possano adattarsi ad altre colture. Macchine impollinatrici per sostituire le api

